Alla vigilia del D-day del 15 ottobre – con l’obbligo di Green pass al lavoro che tanto fa infuriare i no vax, gli autotrasportatori e i portuali – il governo tira dritto con la road map decisa: nessun rinvio dell’obbligo di Green pass nonostante il rischio di disordini disordini e caos per la protesta dei portuali e per la gestione dei controlli in tutta Italia.
Il premier Mario Draghi ha convocato alle 18 la cabina di regia con le forze di maggioranza, ma a quanto si apprende non è stato affrontato il tema dei tamponi ‘calmierati’. Uno dei punti, su cui si scornano le forze politiche, riguarda proprio la possibilità di accedere al Green pass – e quindi al lavoro – per chi ha deciso di non vaccinarsi. Tra i partiti della maggioranza, Pd, Leu e Forza Italia sono contrari alla gratuità dei tamponi, mentre la Lega e il Movimento 5 stelle (dopo l’uscita di Grillo) sono a favore.
Tamponi gratis o prezzo calmierato?
Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha confermato la posizione dei sindacati a favore della gratuità dei tamponi. Su questo, il governo, ha ribadito, si è detto disponibile a “ragionare sul fatto che abbiano un prezzo calmierato. Verificheranno nelle prossime ore”.
Tra le ipotesi avanzate da alcune forze politiche quella che siano le aziende a farsi carico del costo dei tamponi. Allo stato, il governo escluderebbe di garantire la gratuità, azzerando i costi per le imprese, ma starebbe valutando l’ipotesi di rafforzare gli aiuti alle aziende, che hanno già un credito d’imposta al 30%, che vorranno farsi carico delle spese dei tamponi per i loro lavoratori.