Costretti in casa da due settimane per il blocco del trasporto comunale degli scolari disabili. 4500 bambini a Roma sono rimasti senza scuolabus e i loro genitori chiedono al Campidoglio di «fare presto» a ripristinare un servizio fondamentale per le famiglie degli alunni con disabilità.
Il trasporto degli alunni disabili di Roma, affidato dalla precedente amministrazione alla società Tundo, è ancora in tilt. I pulmini sono senza carburante, alcuni senza assicurativa e altri così malmessi da fermarsi all’improvviso, così circa 4.500 bambini con disabilità non riescono a raggiungere le classi. «Il Comune di Roma ci ha promesso di risolvere il problema in un paio di settimane, ma non si doveva arrivare a questo punto», spiega la signora Laura, mamma del piccolo Lorenzo, un bimbo autistico che frequenta l’istituto Vaccari, nel quartiere Prati. Ma «anche due settimane sono troppe per i nostri bambini, che sono fragili, e così sono disorientati», prosegue la donna che fa parte di un gruppo di 30 famiglie nella stessa condizione.
Gli uffici del Sindaco sono al lavoro «senza sosta» per risolvere la situazione in tempi molto rapidi, comunicano gli uffici del sindaco Roberto Gualtieri. Insieme all’Avvocatura, hanno incontrato le aziende Tundo Vincenzo S.p.A. e Arriva Italia, soggetti aggiudicatari del servizio. Poi anche la rappresentanza sindacale (Filt Cgil) dei lavoratori della Tundo S.p.A.. Durante gli incontri, l’Amministrazione Capitolina ha rilevato che «Arriva Italia sta svolgendo regolarmente il servizio e ha chiesto alla ditta Tundo, alla luce delle sue attuali difficoltà, la disponibilità a proseguire il servizio facendo intervenire una surroga da parte del Comune, per permettere il pagamento delle mensilità arretrate di stipendi dei dipendenti, accogliendo così la richiesta del sindacato».
L’azienda Tundo ha risposto positivamente, dichiarando la sua «disponibilità a garantire al più presto l’esercizio della surroga». Si è tenuto un incontro trilaterale tra Amministrazione Capitolina, azienda e sindacato, per tradurre operativamente la proposta di surroga e avere certezze sulla piena operatività dei mezzi. L’amministrazione capitolina comunica il proprio «impegno per accelerare i tempi relativi alla gara in corso (procedura che prevede la clausola sociale per i lavoratori) evitando così nuove proroghe».