Sette persone sono state arrestate per aver introdotto abusivamente cellulari e schede Sim nel carcere di Rebibbia, tra cui un agente penitenziario.
L’indagine, denominata “Open Prisons”, ha consentito di accertare che la richiesta di schede telefoniche per l’acquisto di droga perveniva da alcuni detenuti, i quali si occupavano della successiva rivendita nell’ambito del reparto G8 della prigione.
L’agente penitenziario avrebbe fatto da tramite tra i detenuti e l’esterno per facilitare l’introduzione illecita nel carcere di quanto richiesto. I sette arrestati (5 in carcere e 2 ai domiciliari) sono indiziati di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, introduzione di dispositivi idonei alla comunicazione e di corruzione per atti contrari ai propri doveri.
E’ anche emerso il coinvolgimento dei familiari di alcuni detenuti che, per introdurre le dosi di stupefacente e le Sim, si servivano dei “pacchi colloquio”.