La scuola finora sta facendo il suo dovere rispetto a tanti altri settori: agli studenti, a cominciare dalla scuola primaria, è richiesto un doppio tampone in caso di contatto con un caso positivo. Gli alunni con un compagno positivo devono sottoporsi a due test a distanza di 5 giorni, ma in assenza di uno dei due scatta l’isolamento obbligatorio per 10 giorni. Il problema è che il secondo tampone obbligatorio a cinque giorni dal primo test è impossibile da effettuare.
Tamponi introvabili, da Milano a Torino e tracciamento dei contagi da Covid in tilt e migliaia di classi in dad. Con la corsa dei no vax a fare i tamponi per lavorare e andare al ristorante, per i bambini e per chi ha avuto un contatto a rischio è sempre più complicato testarsi. Con il rischio di doversi mettere in quarantena forzata.
Giannelli: “Se dobbiamo fare i tamponi a tutti non abbiamo le strutture necessarie per farli. Se non si fa prima una stima realistica della capacità di smaltimento di queste misure e verifiche, si rischia di fare un buco nell’acqua. Se si dice che serve il green pass e i ragazzi non fanno in tempo, che succede? Non vengono a scuola? Tutto ciò va coniugato con il tema del diritto allo studio. Non possiamo rischiare che milioni di ragazzi tornino in dad”.