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Mattarella “Tutelare i minori è un dovere morale e una priorità”

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ROMA (ITALPRESS) – “Milioni di bambini e adolescenti nel mondo affrontano ancora povertà, esclusione sociale, disuguaglianza e negazione di diritti fondamentali. Proteggere i bambini da guerre, violenza, sfruttamento e ogni forma di abuso non è solo un obbligo giuridico: è un dovere morale che chiama tutti a fare della tutela dei giovani una priorità collettiva”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Difendere i diritti dei bambini – aggiunge – significa fornire loro riferimenti positivi che possano orientarne lo sviluppo; vuol dire trasmettere loro il valore dell’empatia e della solidarietà e l’importanza della responsabilità delle proprie azioni. L’incremento di episodi di violenza tra i giovanissimi – sottolinea il capo dello Stato -, impone di mantenere alta l’attenzione sia nell’attività di ascolto sia nella vigilanza, per poter intercettare anche il più piccolo segnale di disagio o sofferenza. La mancanza di un sostegno adeguato può rendere i bambini e i ragazzi più vulnerabili e inclini a comportamenti violenti, con il rischio di spingerli anche ad avvicinarsi a contesti criminali che offrono una falsa percezione di potere e appartenenza. L’accesso indiscriminato ai social media e i tempi prolungati di utilizzo sono, per i fanciulli, forme esse stesse di violenza psicologica e fisica che possono avere gravi ripercussioni sul loro benessere, sulla loro salute e le loro relazioni sociali. Per prevenire questi rischi è cruciale che le famiglie, le scuole, le comunità e le istituzioni lavorino insieme al fine di creare contesti in cui i giovani possano sentirsi valorizzati, ascoltati e guidati e in cui possano avere il diritto di sognare, liberi di immaginare un futuro in cui esprimere appieno il proprio potenziale. Tutelare i diritti dei bambini vuol dire dare un futuro alla società, vuol dire rendere i giovani protagonisti delle loro vite”, conclude Mattarella.
(ITALPRESS).
-Foto: Quirinale-

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Prima della Scala, 12 minuti di applausi per “La forza del destino”

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MILANO (ITALPRESS) – Con 12 minuti di applausi si è conclusa “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, opera scelta per inaugurare la stagione 2024/2025 del Teatro alla Scala di Milano nella versione definitiva del 1869, con libretto firmato da Francesco Maria Piave. Sul podio, per la sua undicesima Prima scaligera, il Maestro Riccardo Chailly, mentre la regia è stata firmata da Leo Muscato. Sul palco, il ruolo di Leonora è stato interpretato da Anna Netrebko, applauditissima sin dalla metà del secondo atto, dopo l’aria ‘Son giunta!… grazie, o Dio!’. Con lei, nei ruoli principali, il tenore statunitense Brian Jagde, che ha sostituito Jonas Kaufmann nel ruolo di Don Alvaro, e il baritono francese Ludovic Tèzier, interprete di Don Carlo. La serata è stata dedicata a Renata Tebaldi, una delle più grandi interpreti del ruolo di Leonora, che cantò ‘La forza del destinò alla Scala nel 1955 sotto la direzione di Antonino Votto, nel ventennale della sua scomparsa. L’evento, come da tradizione, si è svolto il giorno di Sant’Ambrogio. Assenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, entrambi a Parigi per la riapertura di Notre Dame a cinque anni dall’incendio. Al centro del palco reale, nel posto d’onore, era seduta la senatrice a vita Liliana Segre. Alla sua destra e alla sua sinistra, Sara Bazoli, compagna del sindaco Giuseppe Sala, e Laura Di Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa. La decisione di assegnare i posti centrali a tre figure femminili, su volontà dello stesso La Russa, ha voluto mettere simbolicamente le donne al centro della scena. I due rappresentanti istituzionali, Sala e La Russa, si trovavano agli estremi. Presenti anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, al suo debutto alla Prima, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, la vicepresidente della Camera Anna Ascari e il prefetto Carlo Sgaraglia. La platea ha visto un ricco parterre di ospiti del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo. Tra i volti noti al debutto alla Prima, Pierfrancesco Favino, interprete del film ‘Marià sulla vita di Maria Callas, accompagnato dalla compagna Anna Ferzetti, e Gianmarco Tamberi, campione olimpico di salto in alto, con la moglie. In sala erano presenti anche le ètoile della Scala Roberto Bolle e Nicoletta Manni, quest’ultima con il marito ballerino Timofej Andrijashenko. E ancora lo chef Davide Oldani, i personaggi Tv Bruno Barbieri e Vittorio Brumotti. Tra i rappresentanti delle istituzioni e dell’economia spiccavano l’ex presidente del Consiglio Mario Monti, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, l’ad e presidente del Gruppo Marcegaglia, Emma Marcegaglia, il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro e il presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Numerosi applausi hanno punteggiato la serata. I primi, calorosi, sono arrivati al termine dell’esecuzione dell’inno di Mameli, seguiti da quelli per l’Orchestra dopo la sinfonia introduttiva. Nel corso del secondo, del terzo atto e del quarto atto, gli applausi per il cast hanno sottolineato i momenti più intensi dell’opera. Non sono mancati i messaggi dal loggione. Dopo il grido “Viva l’Italia antifascista” dello scorso anno, è stata la volta di “Salvate Sant’Agata!”, un appello per il recupero della tenuta verdiana di Villanova d’Arda, luogo in cui Giuseppe Verdi, tra l’altro, annotò il libretto de ‘La forza del destinò. La proprietà, in condizioni critiche e chiusa al pubblico, rischia di essere venduta per decisione del tribunale di Parma a causa di controversie tra gli eredi. L’appello, accolto da un applauso, ha richiamato l’attenzione sulle condizioni della tenuta, simbolo del patrimonio culturale verdiano. Quella che è appena partita sarà l’ultima stagione per il sovrintendente Meyer: “Quella che comincia oggi sarà una stagione ricchissima con titoli molto diversi, alcuni assenti da tanto come la Norma e la novità assoluta Il nome della Rosa che abbiamo commissionato. Mi porterò dietro molti ricordi bellissimi, e alcuni cattivi che fanno parte della vita. Mi sono innamorato della Scala nel 1991, mi mancheranno soprattutto i miei colleghi, 900 persone con cui mi sono trovato benissimo. Ma la mia storia con la Scala non è finita, mi daranno qualche biglietto”. (ITALPRESS)

Foto: Fondazione Scala

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Riaperte le porte di Notre-Dame, Macron “Restituita al mondo”

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Dopo cinque anni dal tragico incendio del 15 aprile 2019, riaprono le porte della Basilica di Notre-Dame de Paris. Alla riapertura della cattedrale oltre 40 leader mondiali, tra cui il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La forte pioggia che si sta abbattendo sulla capitale transalpina ha costretto gli organizzatori a spostare le celebrazioni dal sagrato all’interno della basilica. Prima dell’evenyo Macron ha incontrato all’Eliseo il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e il leader ucraino Zelensky. Il presidente Mattarella, al suo arrivo a Notre-Dame è stato accolto direttamente dal presidente Macron. Tra i presenti anche il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier e il Principe William. “Esprimo la gratitudine della Francia a quanti hanno salvato, aiutato e ricostruito Notre-Dame, che ora è più bella di prima grazie al contributo di tutti”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, nel corso della cerimonia per la riapertura della Basilica di Notre-Dame di Parigi dopo l’incendio del 2109 “La restituiamo ai fedeli, ai francesi e al mondo intero una cattedrale più bella di prima. Le campane che hanno accompagnato la nostra storia suonano di nuovo. Musica di speranza. Vogliamo continuare la leggenda di questa cattedrale” ha detto ancora.

 

(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Quirinale

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Macron “Restituiamo Notre-Dame ai fedeli, ai francesi e al mondo intero”

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PARIGI (ITALPRESS) – “Esprimo la gratitudine della Francia a quanti hanno salvato, aiutato e ricostruito Notre-Dame, che ora è più bella di prima grazie al contributo di tutti”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, nel corso della cerimonia per la riapertura della Basilica di Notre-Dame di Parigi dopo l’incendio del 2109 “La restituiamo ai fedeli, ai francesi e al mondo intero una cattedrale più bella di prima. Le campane che hanno accompagnato la nostra storia suonano di nuovo. Musica di speranza. Vogliamo continuare la leggenda di questa cattedrale” ha detto ancora.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

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