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Regionali, riaperti i seggi elettorali in Emilia-Romagna e Umbria

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ROMA (ITALPRESS) – Riaperte dalle 7 le urne in Emilia-Romagna e Umbria dove si rinnovano i consigli regionali e si elegge il nuovo presidente. Dopo la chiusura delle operazioni di voto inizierà lo scrutinio. Il risultato è atteso nel tardo pomeriggio.
Alle ore 23 di ieri l’affluenza in Emilia-Romagna è stata del 35,76%. Nello specifico l’affluenza è così suddivisa per provincia: Piacenza 31,56%, Parma 32,21%, Reggio Emilia 35,25%, Modena 36,60%, Bologna 40,56%, Ferrara 32,90%, Ravenna 38,52%, Forlì-Cesena 34,64%, Rimini 30,17%. Nella scorsa tornata elettorale le elezioni regionali si svolsero in una sola giornata.
Nei 1000 seggi allestiti in Umbria per l’elezione del presidente della Regione e dei 20 consiglieri dell’Assemblea legislativa, ha votato il 37,79 per cento degli aventi diritto. In provincia di Perugia, il 38,41 per cento; in provincia di Terni il 35,97 per cento. In Umbria sono chiamati al voto 701.367 elettori, 523.343 in provincia di Perugia e 178.024 in quella di Terni.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Dal Parlamento Europeo via libera a Commissione Von der Leyen

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ROMA (ITALPRESS) – La plenaria del Parlamento Europeo ha approvato con 370 voti a favore, 282 contrari e 36 astensioni la nuova Commissione europea. Il collegio dei commissari europei entra così in carica dal primo dicembre. “Con fatto nel primo mandato, lavoreremo sempre dal centro perchè noi tutti vogliamo il meglio per l’Europa e il meglio per gli europei – ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo -. Ora, quindi, è il momento di unirci”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Sciopero generale del 29 novembre: confronto tra sindacati e governo su trasporti e diritto di sciopero

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Il 29 novembre si preannuncia come una giornata di forte tensione sociale a causa dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra economica 2025. Al centro del dibattito c’è il settore dei trasporti, con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha firmato una precettazione per limitare la durata dello stop a quattro ore, provocando una dura reazione dai sindacati.

Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero generale immediatamente dopo la pubblicazione della manovra economica, contestando misure considerate insufficienti per i lavoratori e le fasce più deboli. La tempistica ha irritato la premier Giorgia Meloni, che ha definito la protesta pregiudiziale.

Il Garante per gli scioperi aveva già richiesto una riduzione della durata dello stop dei trasporti da otto a quattro ore. Con la firma della precettazione, Salvini ha ufficializzato questa limitazione, con l’obiettivo di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. I lavoratori del comparto trasporti che violano la precettazione rischiano sanzioni amministrative da 500 a 1.000 euro, mentre per i sindacati le multe possono variare tra 2.500 e 50.000 euro al giorno.

I leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, accusano il governo di voler limitare il diritto costituzionale di sciopero. “Il vero problema non sono gli scioperi, ma le ragioni che portano le persone a scioperare”, ha dichiarato Landini, sostenuto anche dal Partito Democratico.

Lo sciopero riguarderà trasversalmente diversi settori, creando disagi soprattutto nei trasporti pubblici. Nonostante le fasce di garanzia, si prevedono cancellazioni e ritardi per bus, tram e metro, mentre Ita Airways ha già annunciato la cancellazione di 40 voli.

La giornata del 29 novembre rischia di diventare un banco di prova per le relazioni tra governo e sindacati, con al centro il delicato equilibrio tra diritti costituzionali e servizi essenziali.

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Salvini “Landini fa politica, l’Italia non è fondata sulla Cgil”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da quando si è insediato il governo c’è più di uno sciopero al giorno”, non ci sono “mai stati negli ultimi sette governi così tanti scioperi. Questi sono i numeri: 949 scioperi effettuati da quando c’è questo governo. Mi sembra che qualcuno faccia politica, a partire da Landini che sarà il prossimo candidato al Parlamento, immagino della sinistra: libero di farlo, ma non sulla pelle di 60 milioni di italiani”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ospite a “Non stop news” su Rtl 102.5. “L’Italia non è una Repubblica fondata sulla Cgil: tutto rispetto per chi sciopererà, però ci sono 60 milioni di persone che non possono subire uno sciopero al giorno”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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