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Su 4,2 milioni di contratti part-time, più della metà è involontario e il 50% del part-time è per le donne

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In Italia, più della metà dei 4,2 milioni di lavoratori part-time registrati dall’Istat nel 2022, pari al 56,2%, non ha scelto questo tipo di contratto, ma lo ha accettato o subito per necessità o per mancanza di altre opportunità, trovandosi quindi in una situazione di part-time involontario.

Questo emerge dal Report del Forum sulle Disuguaglianze e Diversità, il quale indica che le donne sono le più colpite dal part-time involontario, rappresentando già circa tre quarti dei lavoratori a tempo parziale. Tra loro, il 16,5% subisce il part-time involontario, rispetto al 5,6% degli uomini.

Secondo il rapporto “Da conciliazione a costrizione: il part-time in Italia non è una scelta. Proposte per l’equità di genere e la qualità del lavoro”, inoltre, l’incidenza delle donne in part-time supera il 50% in otto aziende su dieci. Lo studio evidenzia anche che il 12% delle imprese utilizza il part-time in modo strutturale, coinvolgendo oltre il 70% dei dipendenti, e che queste aziende prestano meno attenzione alla qualità del lavoro.

In generale, il fenomeno del part-time involontario registra un aumento anche nel Mezzogiorno, tra i lavoratori stranieri, coloro con un basso livello di istruzione e coloro con un contratto a tempo determinato.

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Il Biscottificio in Pigiama: Un Sogno Svanito

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Per quasi vent’anni, il Biscottificio in Pigiama dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha rappresentato un rifugio di gioia e creatività per i bambini ricoverati, offrendo loro un modo per distrarsi dalla realtà della malattia. Attraverso la preparazione di dolci e pizzette, i piccoli pazienti avevano la possibilità di immergersi in un’esperienza magica, con cuochi esperti e attrezzature professionali a disposizione. I sorrisi, le risate e la soddisfazione di ricevere il diploma di “biscottiere scelto” alla fine del percorso culinario sono stati momenti indimenticabili, soprattutto per i bambini oncologici che affrontavano quotidianamente il dolore e la sofferenza.

Tuttavia, a partire dal marzo 2020, a causa della pandemia, l’attività del Biscottificio è stata interrotta. Ciò che era iniziato come una misura precauzionale è rapidamente diventato un addio definitivo. Con la cucina smontata e le attrezzature trasferite in un magazzino, le speranze di riapertura sembrano svanire nel nulla, nonostante le promesse di una ripartenza che si rincorrono da tempo.

Adriano Mellone, ex cuoco e insegnante, è stato uno dei volti più noti del Biscottificio. Con un entusiasmo contagioso, ha diretto l’iniziativa sin dall’inizio, ma ora si trova a fronteggiare l’amarezza della chiusura. Le sue parole riflettono una frustrazione crescente: “Ogni sei mesi ci promettono la riapertura, ma non accade nulla”. I piani per una nuova “stanza dei sogni” dedicata alla terapia del dolore non si sono mai concretizzati, e il progetto sembra essere relegato a un limbo di attesa.

Nonostante l’assenza del Biscottificio, rimangono vivi i ricordi di un’iniziativa che ha raccolto l’attenzione e il supporto di molti, tra cui pasticceri locali, atleti e istituti scolastici. L’idea è stata persino esportata in altri paesi, grazie all’interesse di osservatori internazionali. Tuttavia, mentre il progetto della “stanza dei sogni” ha un costo stimato di oltre 100mila euro, i forni del Biscottificio rimangono spenti, segnando un triste capitolo nella storia del supporto ai piccoli pazienti.

Il futuro del Biscottificio è incerto, ma le emozioni e i legami creati negli anni sono indelebili. Le letterine e le poesie scritte dai bambini, come quella di Nicolas, testimoniano l’impatto positivo che l’iniziativa ha avuto sulle loro vite. In un ospedale che si espande e si evolve, resta da chiedersi se ci sarà spazio per una tradizione che ha portato conforto e felicità, anche in un contesto di grande difficoltà. La comunità si aspetta ora risposte concrete, affinché il Biscottificio in Pigiama possa tornare a essere un luogo di sogni e sorrisi per le future generazioni di bambini ricoverati.

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La Guardia di Finanza di Siena Partecipa all’Eroica per Festeggiare 250 Anni di Storia

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Nel cuore delle celebrazioni per il 250° anniversario della sua fondazione, una rappresentanza della Guardia di Finanza di Siena ha preso parte alla storica manifestazione ciclistica dell’Eroica, un evento che ha riunito circa novemila ciclisti provenienti da tutto il mondo. Questo fine settimana, gli appassionati hanno affrontato le suggestive strade bianche senesi indossando abbigliamento d’epoca, rendendo omaggio a una tradizione ciclistica che affonda le radici nel passato.

La manifestazione richiama alla mente uno dei momenti più iconici del ciclismo italiano: lo scambio della borraccia tra i leggendari ciclisti Fausto Coppi e Gino Bartali. Eroica non è solo una gara; è una celebrazione della fatica e del gusto dell’impresa individuale, un modo per promuovere il territorio e il patrimonio delle strade bianche toscane, ricche di storia e bellezze naturali.

Per sottolineare il legame della Guardia di Finanza con il territorio, venti militari del Comando provinciale di Siena si sono messi in sella per affrontare un percorso di 106 km, dedicato al centenario della radio italiana. La partenza è avvenuta da Gaiole in Chianti, con una tappa simbolica in piazza del Campo a Siena. Gli agenti hanno indossato magliette con i colori istituzionali e il logo del 250° anniversario, simboleggiando così il forte legame tra la storica istituzione e la comunità locale.

Il motto “nella tradizione il futuro” ha accompagnato le Fiamme Gialle in questa celebrazione, rappresentando l’essenza di un corpo sempre attento alle evoluzioni della società, senza però dimenticare le proprie radici e valori, consolidati in due secoli e mezzo di storia. La partecipazione all’Eroica si inserisce in un contesto più ampio di eventi celebrativi, dimostrando come la Guardia di Finanza sappia guardare al futuro mantenendo un forte legame con le tradizioni del passato.

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Ravenna | La Polizia di Stato si unisce alla lotta contro le truffe agli anziani

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Questa mattina, la città di Ravenna è stata teatro di un’importante iniziativa volta a combattere un fenomeno purtroppo sempre più diffuso: le truffe ai danni degli anziani. Donne e uomini della Polizia di Stato, insieme ad altre forze dell’ordine e rappresentanti delle amministrazioni comunali, hanno partecipato a una campagna di sensibilizzazione organizzata dall’ANAP-Confartigianato, giunta alla sua sesta edizione.

L’evento, ospitato presso un gazebo informativo, ha avuto lo scopo di fornire utili consigli e raccomandazioni agli anziani, spesso bersaglio di raggiri. Questa campagna, promossa dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati, ha messo in evidenza l’importanza di prevenire questi reati, aiutando la comunità a riconoscerli e ad affrontarli con maggiore consapevolezza.

Numerosi anziani hanno avuto l’occasione di condividere le proprie esperienze dolorose con gli operatori presenti, trovando supporto immediato e ricevendo indicazioni su come tutelarsi in futuro. La Polizia di Stato ha ribadito il suo impegno quotidiano nella protezione dei cittadini più vulnerabili, garantendo interventi tempestivi e una costante presenza sul territorio per assicurare una vita più sicura e serena ai cittadini.

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