Cronaca
Caserta | Ritrovata viva la maestra di ballo scomparsa da Lanciano: “Volevano uccidermi”

Milena Santirocco, la maestra di ballo di 54 anni di Lanciano (Chieti) scomparsa il 29 aprile, è stata ritrovata a Castel Volturno, nel Casertano, in buone condizioni di salute. Dopo il ritrovamento, la donna ha contattato i suoi familiari ed è stata interrogata dal pm di Vasto, Silvia Di Nunzio, per quasi sette ore. Durante l’interrogatorio, ha riferito di essere stata rapita da due uomini che hanno anche tentato di ucciderla, motivo per cui ora si sta indagando per sequestro di persona.
Il legale della famiglia, Antonio Cozza, ha dichiarato che Milena non è fuggita volontariamente e che la Procura di Vasto ha aperto un procedimento penale contro ignoti per il suo rapimento. I familiari attendono ansiosi il suo ritorno a casa e sperano di chiarire ogni dubbio solo dopo aver parlato direttamente con lei.
La donna è stata ritrovata intorno alle 22:30 di sabato sera alla periferia di Caserta, dopo che era sparita il 29 aprile. Durante la sua scomparsa, le ricerche, comprese quelle in mare, si erano concentrate tra Torino di Sangro e Vasto. Gli investigatori avevano notato alcuni elementi sospetti, tra cui la cancellazione del profilo Facebook di Milena, il suo telefono spento e la sua auto trovata a Torino di Sangro con una gomma a terra. Inoltre, è emerso che qualche mese prima Milena si era rivolta a un parroco per una benedizione a causa di un presunto maleficio ricevuto nella palestra dove lavorava.
Le ricerche sono state coordinate dalla Prefettura di Chieti e hanno coinvolto vigili del fuoco, forze dell’ordine, unità cinofile molecolari, sommozzatori della Guardia di Finanza e volontari della Protezione Civile. Dopo alcune segnalazioni, le ricerche si erano estese anche a Vasto e in mare fino a Termoli, dove pattuglia una motovedetta della Guardia Costiera. La zona della vasta lecceta di Torino di Sangro, frequentata dalla donna, era stata perlustrata, soprattutto dopo che il suo cellulare era stato tracciato lì per l’ultima volta alle 18:37 di domenica scorsa, e dopo che aveva inviato le ultime foto ai suoi figli alle 15:38.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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