Cronaca
Sicurezza e tensioni a Scanzano: carabinieri all’ingresso della scuola media
A Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia, la scuola media “Salvati” torna al centro dell’attenzione per una vicenda che ha suscitato grande indignazione. In seguito all’aggressione di un gruppo di circa trenta genitori contro un’insegnante di sostegno, la preside dell’istituto, Donatella Ambrosio, ha richiesto la presenza delle forze dell’ordine per garantire un rientro sereno e sicuro degli studenti.
Stamattina, una pattuglia dei carabinieri presidierà l’ingresso della scuola. Questa misura è stata ritenuta necessaria per prevenire eventuali episodi di tensione o nuove escalation, dato il clima ancora teso attorno alla vicenda.
L’aggressione è avvenuta in un contesto scolastico delicato, con genitori che avrebbero accusato l’insegnante di comportamenti giudicati inappropriati nei confronti di un alunno. Tuttavia, il gesto collettivo di attaccare fisicamente un membro del personale scolastico ha suscitato un ampio dibattito, con molte voci che hanno sottolineato l’inaccettabilità di tali comportamenti.
La vicenda ha anche riacceso il tema della sicurezza nelle scuole, sia per quanto riguarda gli alunni che il personale, e del rispetto dei ruoli educativi.
La decisione della preside di coinvolgere i carabinieri riflette la necessità di riportare calma e serenità all’interno della comunità scolastica. È evidente che il caso ha avuto un forte impatto non solo sulla scuola, ma sull’intero quartiere. La presenza delle forze dell’ordine potrebbe essere interpretata come un messaggio chiaro: simili episodi non devono ripetersi.
Questo episodio mette in luce la fragilità di certi equilibri all’interno del sistema scolastico e l’urgenza di un dialogo tra istituzioni, famiglie e scuole per prevenire situazioni di violenza o incomprensione. Resta da vedere come evolverà il caso e se verranno intraprese ulteriori iniziative per ristabilire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti.
Cronaca
Maxi sequestro di 417 kg di cocaina al porto di Gioia Tauro
I finanzieri del Gruppo Gioia Tauro, agli ordini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, hanno effettuato un maxi sequestro di 417 kg di cocaina all’interno di un container sospetto nel porto gioiese, infliggendo un duro colpo alle reti mafiose del narcotraffico internazionale .
Le indagini notturne
Durante i controlli notturni, gli investigatori hanno notato una disposizione anomala di alcuni container in una zona poco illuminata, vicino a una gru inattiva. Uno dei container mostrava evidenti danneggiamenti. È stata decisa l’apertura di tutti i contenitori sospetti, rivelando 385 panetti di cocaina (16 sacche), per un peso complessivo di 417 kg.
Un colpo da 67 milioni
Secondo le stime degli inquirenti, il valore commerciale di questa partita di cocaina supera i 67 milioni di euro, cifra che rappresenta la perdita economica subita dalle organizzazioni criminali a seguito del sequestro.
Rete internazionale sotto assedio
Il carico, proveniente da Paesi oltreoceano, era destinato alla distribuzione in Europa tramite reti gestite dalla ‘ndrangheta e da cartelli transnazionali. Il porto di Gioia Tauro, hub strategico, continua a essere sorvegliato con attenzione da forze italiane e partner internazionali .
Convalida e prossime azioni
La sostanza sequestrata è stata immediatamente sottoposta a sequestro probatorio d’iniziativa. Gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Palmi, guidata dal Procuratore Capo Emanuele Crescenti, che ha provveduto alla convalida del sequestro. Le indagini proseguono per risalire ai responsabili e smantellare la rete criminale coinvolta.
Cronaca
Traffico di migranti: 25 arresti a Reggio Calabria nell’Operazione “Medusa”
Una vasta operazione internazionale, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha portato all’arresto di 25 persone coinvolte in un’organizzazione che trafficava migranti lungo la rotta del Mediterraneo orientale. Complessivamente risultano indagati 68 soggetti, tra arrestati e persone denunciate, appartenenti a quattro cellule operative di una rete ramificata e ben strutturata.
Una rotta da Turchia a Reggio
L’indagine, avviata nel 2019 e diretta dalla Procura di Reggio Calabria con il supporto della Direzione nazionale antimafia, ha ricostruito oltre 30 sbarchi avvenuti tra il 2017 e il 2022. Circa 2.000 migranti, provenienti da paesi come Afghanistan, Pakistan, Iran, Siria e curdistan, sono giunti sulle coste calabresi tramite barche a vela sovraffollate.
Un giro d’affari da 10 milioni di euro
Grazie all’analisi di transazioni internazionali, è stato stimato un business illecito da circa 10 milioni di euro, nel quale sono stati sequestrati 3,3 milioni di euro tra conti bancari e operazioni di money transfer via Hawala .
Identità e ruoli nel network
L’organizzazione comprendeva scafisti e leader provenienti da Georgia, Ucraina, Moldavia e Turchia, oltre a broker presenti nei porti turchi. È stato accertato un controllo capillare su tutte le fasi del traffico: dall’imbarco in Turchia allo sbarco su barche a vela dirette verso Roccella Jonica e altre località calabresiquotidiano.net+5repubblica.it+5strettoweb.com+5.
Collaborazione interforze
L’operazione “Medusa” è stata condotta grazie alla partnership tra la Dda, la Polizia (Sco e Squadra Mobile di Reggio Calabria), Europol, Interpol, Eurojust e la cooperazione internazionale tra forze di polizia.
Prossimi passi
Il Procuratore Giuseppe Lombardo terrà una conferenza stampa oggi alle 10:30 presso la Questura di Reggio Calabria, illustrando dettagli su indagini, sequestri e possibili sviluppi. La magistratura sta ora valutando eventuali ulteriori perquisizioni e sequestri.
Cronaca
Trump annuncia dazi del 25% su Giappone e Corea del Sud: in vigore dal 1° agosto
Il presidente Donald Trump ha comunicato ufficialmente l’intenzione di imporre dazi del 25% su tutte le merci provenienti da Giappone e Corea del Sud, con effetto a partire dal 1° agosto 2025. La notizia è stata diffusa tramite lettere pubblicate sul suo profilo social Truth Social, indirizzate ai leader dei due paesi asiatici.
Le lettere ai leader di Giappone e Corea del Sud
Nelle lettere, Trump sottolinea che i dazi sono una risposta al persistente disavanzo commerciale degli Stati Uniti con questi paesi. Il presidente ha avvertito che eventuali misure di ritorsione da parte di Giappone o Corea del Sud comporterebbero l’applicazione di ulteriori dazi da parte degli Stati Uniti. Inoltre, ha suggerito che trasferire la produzione negli Stati Uniti potrebbe consentire alle aziende di evitare tali tariffe .
Reazioni dei mercati finanziari
L’annuncio ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari:
- Dow Jones ha perso 485 punti, pari all’1,1%;
- S&P 500 è sceso dello 0,9%;
- Nasdaq ha registrato una flessione dello 0,9%;
- Tesla ha visto il suo titolo crollare del 7,4% .
Gli investitori temono che l’intensificarsi delle guerre commerciali possa portare a un aumento dell’inflazione e a una possibile recessione.
Prospettive future
Trump ha annunciato che ulteriori lettere con nuove tariffe saranno inviate a circa 170 paesi, con l’obiettivo di riequilibrare le relazioni commerciali globali. Ha inoltre avvertito che i paesi che sostengono le politiche anti-americane dei BRICS potrebbero essere soggetti a un dazio aggiuntivo del 10%.
L’introduzione di questi dazi segna un ulteriore passo nella politica commerciale “America First” di Trump, con potenziali ripercussioni sul commercio internazionale e sull’equilibrio economico globale.
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