Falsi rapporti ambientali: blitz dei carabinieri tra Torino e Lecce. Otto perquisizioni

Un’indagine partita nel 2024 ha portato alla luce un presunto sistema illecito per aggirare le norme sui rifiuti: terre contaminate venivano dichiarate “pulite” grazie a rapporti falsificati. Perquisizioni in sei aziende e due abitazioni tra Torino e Lecce.

TORINO – Un’indagine avviata nel dicembre 2024 ha portato questa mattina a una serie di perquisizioni tra Piemonte e Puglia, nell’ambito dell’operazione “Terre Mascherate”. Coordinati dalla Procura di Torino, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) hanno eseguito controlli in sei società e due abitazioni private tra le province di Torino e Lecce.

Secondo gli investigatori, sarebbe stato messo in piedi un sistema ben organizzato per falsificare documenti ambientali relativi alle analisi chimiche di terre e rocce da scavo. L’obiettivo? Farle passare per “sottoprodotti” e aggirare le normative sui rifiuti.

Le indagini, supportate da numerose segnalazioni dell’ARPA Piemonte, hanno evidenziato che alcune aziende del settore edile, insieme a un consulente ambientale e a laboratori di analisi compiacenti, avrebbero alterato i dati chimici di materiali contaminati. In particolare, sarebbero stati manipolati i valori di sostanze come nichel, cromo, idrocarburi pesanti e amianto, rendendo i terreni apparentemente idonei al riutilizzo, anche in ambito agricolo.

A condurre l’operazione sono stati i militari del Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Milano, insieme ai colleghi del NOE di Torino e Lecce, con il supporto dei Comandi Provinciali e di esperti dell’Informatica Forense e di ACCREDIA, l’ente che certifica i laboratori.

Gli otto soggetti coinvolti – sei aziende e due persone fisiche – sono accusati di:

  • falsità ideologica in atto pubblico (art. 483 c.p.),
  • violazioni delle norme sui rifiuti (art. 258, comma 4, D.Lgs. 152/2006),
  • falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale (art. 479 c.p.).

Tutti sono al momento gravemente indiziati, ma la loro posizione sarà valutata dall’Autorità Giudiziaria nel pieno rispetto della presunzione di innocenza.