Il gruppo terroristico al potere a Gaza, Hamas, avrebbe tutta la giornata di oggi per restituire i corpi dei 24 ostaggi che avrebbe dovuto consegnare ieri, come previsto dall’accordo raggiunto a Sharm el-Sheikh la settimana scorsa. Sarebbe questo il termine concesso dal governo di Israele, che ieri ha già accusato il gruppo terroristico di non aver rispettato gli impegni presi nell’ambito del cessate il fuoco non rilasciandoli tutti, come riportano i media israeliani. I mediatori hanno affermato che il gruppo terroristico avrà difficoltà a localizzare tutti i corpi.
Secondo l’emittente pubblica Kan, Israele ritiene che Hamas ne abbia già alcuni in suo possesso, ma non li abbia consegnati. Un diplomatico arabo di un Paese mediatore – Egitto e Qatar – ha dichiarato al quotidiano Haaretz che i mediatori stanno lavorando sulla questione e non credono che l’accordo di Gaza sia in pericolo. Ieri, Hamas ha consegnato le bare contenenti i corpi di quattro ostaggi uccisi a Gaza che si trovano presso l’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv, dove saranno identificate. In passato Hamas ha consegnato corpi di persone che non erano gli ostaggi.
“ALMENO 32 MORTI IN SCONTRI FRA HAMAS E CLAN LOCALI A GAZA
Almeno 32 membri di clan locali nella Striscia di Gaza sarebbero stati uccisi dai miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo riporta la tv saudita Al-Arabiya. Da ieri sera circola in rete un video che mostra uomini a volto coperto che indossano fasce verdi sulla testa, come quelle di Hamas, che sparano a sangue freddo a sette persone, uccidendole. Al momento non è possibile verificare l’autenticità del video.
Le immagini sono state rilanciate dal ministero degli Esteri israeliano su X. “Il cessate il fuoco è in vigore da meno di 100 ore. Hamas sta uccidendo i palestinesi. Il gruppo terroristico governa attraverso la paura: giustiziando civili, torturando i dissidenti, sparando a chi osa protestare. I palestinesi che cercano cibo o libertà vengono accolti con proiettili, non con compassione. Non è resistenza, è tirannia. Hamas deve andarsene”. Nei giorni scorsi, i miliziani di Hamas si sono scontrati con i membri della famiglia Daghmash, che proviene dai quartieri Al-Sabra e Tel al-Hawa, a sud di Gaza City.
Fonti di Hamas hanno detto al quotidiano Al-Sharq Al-Awsat che almeno 20 membri della famiglia Daghmash sono stati uccisi. Gli scontri di questi ultimi giorni riportano alla luce il tema del disarmo di Hamas e della smilitarizzazione di Gaza, dopo il ritiro dell’esercito israeliano. In dichiarazioni ad Al-Arabiya, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha detto che “gli accordi per il giorno dopo a Gaza devono essere raggiunti attraverso un consenso nazionale, garantendo la partecipazione di tutte le forze palestinese per plasmare il futuro di Gaza”. Riguardo al disarmo del movimento armato, Qassem ha dichiarato che è un tema complesso, ma può essere risolto nel quadro di un consenso nazionale.
– Foto IPA Agency –
