La spirale di violenza e l’orrore del femminicidio di Pamela Genini: “Violenze sessuali e un aborto forzato”

La tragica vicenda di Pamela Genini, la ventinovenne originaria di Strozza (Bergamo) brutalmente assassinata martedì sera a Milano, si arricchisce di dettagli agghiaccianti, che ne delineano il drammatico contesto di violenza e sopraffazione. A squarciare il velo sul calvario vissuto dalla ragazza è stato il suo ex fidanzato, Francesco D., l’ultima persona con cui Pamela era al telefono al momento dell’irruzione dell’assassino, Gianluca Soncin.

Le confidenze raccolte dall’uomo nei mesi precedenti svelano una spirale di abusi fisici e psicologici, culminata nel più atroce dei gesti: il femminicidio.

“Soncin la violentava. Lei abortì, non voleva figli da quell’uomo”

Il racconto di Francesco D., di Sant’Omobono Terme, dipinge Soncin come un uomo ossessivo e violento. “Fin da subito aveva cominciato a pretendere che lei troncasse i rapporti con le amiche e i parenti ed erano cominciate le botte,” ha riferito l’ex fidanzato. La volontà di Pamela di porre fine alla relazione si scontrava con la minaccia di vendetta, non solo contro di lei, ma contro i suoi familiari, con l’aggressore che arrivò a minacciare di uccidere la sorella della ragazza, all’epoca incinta.

L’escalation della violenza ha toccato vette inaudite: “Quando lei non voleva avere rapporti sessuali, lui la violentava”. Un’aggressione sessuale avvenuta nel maggio dello scorso anno, a soli due mesi dall’inizio della relazione, ebbe una conseguenza drammatica: una gravidanza indesiderata.

Nonostante il profondo desiderio di Pamela di costruire una famiglia e avere dei figli, la ventinovenne, di fronte all’orrore della situazione, prese la straziante decisione di abortire. “Disse che non voleva avere un figlio da quell’uomo”, ha chiosato l’ex fidanzato, sottolineando come la volontà di sottrarsi al suo aguzzino fosse l’unica via possibile per la sua libertà e la sua integrità.

L’omicidio, avvenuto con un’efferatezza inaudita (si parla di almeno 24 coltellate inferte), ha interrotto per sempre una vita segnata dalla sofferenza e dal tentativo di fuga. L’ultimo grido d’aiuto di Pamela è stato raccolto dal suo ex fidanzato, testimone involontario e impotente del tragico epilogo di una relazione tossica e fatale, che aveva già lasciato segni evidenti sul corpo e sull’anima della vittima.

L’assassino, Gianluca Soncin, è stato fermato con le accuse di omicidio aggravato. Le indagini della Polizia e della Procura sono volte ora a ricostruire con esattezza gli ultimi istanti di vita della giovane donna e a dare piena luce a un femminicidio che, ancora una volta, rivela la profonda necessità di una protezione più efficace per le vittime di violenza domestica e stalking.