Sconfiggere il fumo? Con la tecnologia è possibile

CATANIA (ITALPRESS) – Il fumo di tabacco in Italia rappresenta ancora la principale causa prevenibile di sviluppo di patologie oncologiche. Il piano italiano di lotta al tabagismo si basa principalmente sulle linee di intervento proposte dalla legge Sirchia e dalle sue successive modifiche. Ma tanto ancora deve essere fatto. Per molti fumatori smettere è davvero difficile e negli ultimi anni il passaggio all’utilizzo di sistemi senza combustione e a rischio ridotto ha innescato un dibattito scientifico che coinvolge la comunità accademica di tutto il mondo, ma il tema riguarda anche le politiche pubbliche e le risposte che arrivano dalla scienza.
Di questi temi hanno discusso i massimi esperti di riduzione del danno che si sono riuniti a Catania per la conferenza nazionale promossa dal CoEHAR, il Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da Fumo dell’Università di Catania che vanta più di 130 pubblicazioni firmate da più di 100 ricercatori impegnati in 15 paesi diversi nel mondo. 30 gli studi presentati dagli illustri relatori davanti ad una platea di 200 persone tra medici, studenti ed esperti di salute pubblica.
“E’ un dato di fatto che in Italia ci sono milioni di fumatori che non vogliono o che non riescono a smettere di fumare – ha spiegato il professore Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR -. Questi fumatori non accettano di essere medicalizzati per via della loro abitudine tabagica e in Italia, ancora oggi, non abbiamo una politica sanitaria che si prenda carico di queste persone. La riduzione del rischio rappresenta la soluzione. In paesi dall’approccio liberale, come la Svezia o la ben nota Inghilterra, che hanno scelto di aprirsi agli strumenti alternativi a rilascio di nicotina promuovendoli nei percorsi di cessazione per i fumatori incalliti, si sta arrivando al prestigioso obiettivo smoke free. E’ tempo di seguire gli esempi virtuosi anche in Italia”.
In tema di politica sanitaria internazionale, in occasione dell’imminente COP10, la Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’OMS: “L’idea dell’OMS è semplicemente quella di equiparare i prodotti tecnologici senza combustione per l’erogazione della nicotina alla sigaretta combusta ma stiamo parlando di due prodotti completamente diversi soprattutto per il profilo tossicologico – ha aggiunto Polosa -. La COP rappresenta un’enorme opportunità per la salute pubblica. Auspichiamo che le organizzazioni internazionali tengano conto del ruolo che i prodotti privi di combustione possano avere per abbattere i tassi di fumo in tutto il mondo”.
I ricercatori si sono anche chiesti se la sola nicotina può essere responsabile di effetti tossici: “Sebbene la nicotina non sia totalmente priva di rischi – come ha spiegato il professore Giovanni Li Volti, direttore del CoEHAR – è importante sottolineare che non è responsabile dei danni per la salute derivanti dal fumo di sigaretta”.
Tra i partecipanti alla conferenza anche numerosi rappresentanti del mondo delle istituzioni. Ad aprire i lavori del convegno, la vice presidente del Senato, Mariolina Castellone, e l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Giovanna Volo.
“Dobbiamo intervenire attraverso percorsi di sensibilizzazione e formazione soprattutto nelle scuole – ha detto l’assessore Volo – lavorare per diminuire i tassi da fumo ci consentirà di raggiungere benefici anche in termini di costi per il sistema sanitario”.
Tra gli interventi inoltre anche quello del membro della commissione affari sociali della Camera, Francesco Ciancitto: “La legge Sirchia ha segnato uno spartiacque importante e ha raggiunto risultati epocali – ha spiegato – oggi però l’assetto va aggiornato sulla base dei nuovi dati. Dobbiamo incidere sulla prevenzione primaria e secondaria. Il fumo e le possibili strategie di contrato al tabagismo saranno di certo temi che a breve affronteremo in Commissione”.
Tra i relatori alla conferenza anche Maria Luisa Brandi, Presidente Fondazione FIR-MO; Emmanuele A. Jannini, Università di Roma Tor Vergata; Ketty Vaccaro, Responsabile area salute Fondazione CENSIS; Nick Crofts, Centre for Law Enforcement and Public Health, Austral-ia; Roberto Sussman, Universidad Nacional Autònoma de Mèxico e, a condurre i lavori della gior-nata, Carla Bruschelli, docente di Metodologia Clinica presso l’Università La Sapienza di Roma.

– foto ufficio stampa CoEHAR –

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Energia, nominati i nuovi vertici di AU, GME e RSE

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione del Gestore dei Servizi Energetici, riunitosi questa mattina, ha fornito indicazioni di voto sulle nomine previste nelle Assemblee delle società controllate Acquirente Unico, Gestore dei Mercati Energetici e Ricerca sul Sistema Energetico tenutesi oggi.
Per l’Acquirente Unico l’azionista ha indicato i nomi di Luigi Della Volpe come Presidente e di Marco Campanari, Maria Chiara Fazio e Rosaria Tappi come consiglieri, invitando il nuovo CdA a attribuire la carica di Amministratore Delegato a Rocco Giuseppe Moles.
Per il Gestore dei Mercati Energetici il GSE ha indicato i nomi di Angelo Spena come Presidente e di Paolo Arrobbio, Antonella Massari e Paola Mazzocchi come consiglieri, invitando il nuovo CdA a attribuire la carica di Amministratore Delegato a Pietro Maria Putti.
Per la società Ricerca sul Sistema Energetico l’azionista ha indicato i nomi di Carlo Alberto Giusti come Presidente e di Michele Di Stefano, Lucrezia Jannuzzelli e Antonella Massari come consiglieri, invitando il nuovo Consiglio di Amministrazione a attribuire la carica di Amministratore Delegato a Franco Cotana.
I Consigli di Amministrazione delle tre società rimarranno in carica fino alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del Bilancio d’esercizio 2025.
Il CdA del GSE ha inoltre fornito indicazioni di voto sulle nomine del nuovo collegio sindacale di Acquirente Unico, indicando come Presidente Tullio Patassini, Sindaci Effettivi Sara Scavone e Ettore Perrotti, e Sindaci Supplenti Isabella Lancia e Giancarlo Sestini.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Abodi celebra i campioni della ginnastica azzurra

ROMA (ITALPRESS) – Una mattinata per celebrare i risultati raggiunti e riflettere sul futuro. La Federginnastica è stata ricevuta dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi dove sono state celebrati gli atleti della nazionale che stanno rendendo magico il momento della ritmica e dell’artistica grazie ai risultati conseguiti alle ultime manifestazioni fra Europei, senior e junior, e Mondiali giovanili. Un momento per festeggiare la Federazione più antica d’Italia ricordando come sia “importante celebrare il vostro impegno sano e pulito, così come i sacrifici delle vostre famiglie. Le medaglie sono importanti e rappresentano un momento di orgoglio nazionale ma ciò che conta è allenare la persona alla vita. Una volta vinta una medaglia già si pensa al prossimo appuntamento e lo sport per fortuna offre sempre altre occasioni. La maglia azzurra ha significati morali, culturali ed etici, valori che la Fgi sono convinto che sa trasmettere agli atleti”, le parole di Abodi. Da parte del ministro, poi, anche un regalo a ognuno degli atleti ricevuti: una copia della Costituzione italiana, la stessa che tra qualche mese vedrà modificato l’articolo 33 per ospitare in modo più semplice ed esplicativo quello che è il ruolo dello sport, sempre “al centro dell’agenda sociale della nostra nazione”, ha ricordato Abodi. Presente anche il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha ricordato come “si parla molto della ginnastica italiana che ha una lunga tradizione di donne e di uomini capaci di scrivere la storia dello sport italiano”, esaltando il lavoro portato avanti da atleti e tecnici capaci di far vivere alla ginnastica, dal punto di vista sportivo, un momento d’oro. “Noi non avevamo mai vinto tante medaglie come in questo periodo, prima ci servivano 50 anni per farlo. Abbiamo avuto la capacità di ricreare un mondo. La gente si iscrive alla Federazione ginnastica, ha piacere di fare attività perchè sanno che a livello giovanile serve anche per altri sport e noi siamo orgogliosi di questo”, le parole a margine di Gherardo Tecchi, presidente della FGI, che ha colto l’occasione anche per sottolineare la ripartenza del mondo delle ginnastica dopo le denunce di alcune atlete sui presunti abusi al vaglio della magistratura ordinaria e di quella sportiva. “La FGI ha saputo guardarsi dentro, studiare la situazione trovando quello che ci voleva per risistemare tutto. Abbiamo creato il Safeguarding Office, i primi in Italia, stiamo facendo degli accordi con il Moige; ci stiamo muovendo per dare ai nostri atleti tutto quello che serve perchè oggi è cambiato il mondo” prosegue Tecchi. Un plauso arrivato anche da Abodi che ha rimarcato come “nei momenti di difficoltà bisogna avere la capacità di utilizzare l’errore per non ripeterlo e non girarsi dall’altra parte. La Federazione ha avuto il merito di essersi messa in discussione, ha saputo affrontare una critica e questo non è consueto; c’è stata la prospettiva del miglioramento che poi è la logica dello sport. La Federazione non si è nascosta, mettendosi a disposizione per ascoltare delle denunce: così si cresce veramente e mi auguro che questo sia da esempio per tutti”, ha concluso.
– foto Italpress/Spf –
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Gestione delle acque in Puglia, interventi per 7 mld fino al 2045

BARI (ITALPRESS) – Presso la sede della Presidenza della Regione Puglia a Bari, il presidente Michele Emiliano e il vicepresidente Raffaele Piemontese, assessore con delega alle Risorse idriche, il presidente dell’Autorità Idrica Pugliese, Antonio Matarrelli, e il presidente di AQP, Domenico Laforgia, hanno presentato gli investimenti nel campo della gestione integrata delle acque alla luce dell’approvazione del Piano d’Ambito. Con il Piano sono stati programmati interventi fino al 2045 per un ammontare di circa 7 miliardi di euro, finanziati per il 40% con i proventi della tariffa e per la restante parte con i fondi della programmazione comunitaria.
Con l’occasione è stata evidenziata la capacità di AIP e di AQP, stazione appaltante, di intercettare e utilizzare tutti i finanziamenti pubblici a disposizione, in particolare PNRR e REACT-EU. Nel 2022, infatti, AQP ha registrato un record di investimenti che si attestano a 312,8 milioni di euro, in crescita di oltre il 41% rispetto al 2021. E sempre nel 2022 ha realizzato investimenti per una cifra pari a circa 80 euro per abitante (il doppio rispetto alla media di quanto fatto nel 2019 e nel 2020): ‘un risultato da primato nazionale che evidenzia la capacità crescente di AQP di essere promotore di sviluppo per l’economia e le comunità di riferimentò, si legge in una nota.
“I cittadini pugliesi devono sapere che la gestione dell’acqua nella nostra regione funziona così – ha spiegato il presidente Emiliano -: c’è una società che si chiama AIP (Autorità Idrica Pugliese), è gestita dai sindaci e definisce in autonomia, confrontandosi con la Regione, le strategie generali sull’acqua che poi AQP realizza. La capacità di Comuni e AQP di gestire l’acqua pubblica ha procurato alcuni record: siamo la Regione che spende meglio e di più negli investimenti per allargare e migliorare la rete e per ridurre le perdite. Siamo ancora tra le regioni con il mare più pulito d’Italia e ci confermiamo come regione attrattiva: infatti stiamo costruendo dei dissalatori, che tendono a supplire al fatto che i nostri fiumi sono sotterranei ed emungere acque dalle falde potrebbe rischiare di farle salinizzare dal mare che vi penetra”.
“AQP è forse la stazione appaltante più grande d’Italia e tra le più grandi di Europa – ha continuato Emiliano -, tanto che si è proposta di realizzare i lavori per l’acquedotto dall’Albania all’Italia, che lo stesso presidente albanese ha autorizzato. Per noi dare acqua significa dare un nuovo modello all’agricoltura, consentire al turismo di crescere e soprattutto dare un futuro a tutti i pugliesi che nasceranno negli anni a venire. L’AQP fu immaginato tanti anni fa da persone che lavoravano per il futuro e noi cerchiamo di replicare questa lezione. L’Acquedotto Pugliese appartiene alla Puglia ma è di tutti gli italiani ed è disponibile a scendere in campo per dare una mano, poichè ha dimostrato di avere un’ottima capacità di spesa e personale competente. Quindi se il Governo dovesse avere bisogno di Acquedotto Pugliese e della Regione Puglia per nuovi investimenti anche per opere sovraregionali, noi siamo a disposizione”.
“La nostra strategia è consistita nell’attivazione di tutte le politiche e gli strumenti di finanziamento a disposizione – ha dichiarato il vicepresidente Raffaele Piemontese -, dal PNRR al nostro Programma Operativo Regionale basato su fondi strutturali europei, dal Fondo di Sviluppo e Coesione alla tariffazione, ed è finalizzata a tre grandi obiettivi: la riduzione delle perdite di acqua, che spesso arriva al 40% dei volumi trasportate da reti spesso vetuste; il potenziamento dei depuratori, anche per mantenere competitiva la nostra economia blu legata al mare pulito; la moltiplicazione delle fonti di approvvigionamento di acqua, attraverso intese con le Regioni limitrofe, la costruzione di dissalatori e realizzando nuove connessioni”.
“Nel mese di maggio è stato approvato in via definitiva il Piano d’Ambito, cioè il piano strategico degli interventi che vedrà la Regione Puglia usufruire di 7 miliardi di euro di investimenti entro il 2045 – ha spiegato Mattarelli, presidente AIP -. Tra gli interventi di maggior rilevanza il dissalatore sul fiume Tara in provincia di Taranto che produrrà acqua potabile per 350.000 abitanti ossia il 9% della popolazione regionale. Se è pensiamo al fatto che sino ad oggi solo il 10% delle acque immesse in rete è di provenienza regionale, con un solo intervento raddoppiamo di fatto questa capacità e quindi faremo una straordinaria opera sulla fronte dell’approvvigionamento. Inoltre stiamo per appaltare lavori per il telecontrollo e il monitoraggio nelle province di Bari, Bat e Foggia, del valore di circa 200 milioni di euro. Grazie a questo strumento strategico stiamo di fatto prendendo tutti i finanziamenti possibili, anzi stiamo prendendo anche finanziamenti che sono stati destinati ad altre Regioni che non riescono a spenderli. Grazie ai finanziamenti pubblici ma soprattutto grazie all’interazione costante tra Autorità Idrica Pugliese, Acquedotto Pugliese e Regione Puglia stiamo investendo risorse come non mai. Non era mai accaduto che in questa regione si investissero così tante risorse in un settore strategico come quello dell’acqua”.
“Oggi presentiamo un piano di investimenti enorme, con 75 investimenti strategici che andranno a incidere anche sul recupero delle perdite – ha detto Domenico Laforgia, presidente di Acquedotto Pugliese -, anche se dobbiamo riconoscere che i cittadini pugliesi sono i più virtuosi d’Italia: noi consumiamo pro capite la minor quantità d’acqua in Italia, 155 litri a testa al giorno. Per quanto riguarda le perdite ci collochiamo al quarto posto tra le regioni più grandi andando a perdere 119 litri per persona. I risultati raggiunti nel 2022 dimostrano un modello di business resiliente che garantisce innanzitutto qualità del servizio ai cittadini, nonchè la capacità di Acquedotto Pugliese di essere sempre più parte attiva dell’ecosistema pugliese – continua Laforgia -. Gli investimenti non si fermeranno nel 2023: siamo tra i pochi ad essere riusciti a cogliere le opportunità strategiche del PNRR, continueremo ad investire e a lavorare per contribuire ad innalzare il quoziente di innovazione e competitività del territorio su cui la nostra attività insiste, in una logica collaborativa ed ecosistemica con tutti i nostri partner istituzionali e del territorio”.
A marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese ne ha approvato per circa 100 milioni di euro la gara, che si è chiusa lo scorso 5 maggio, per il dissalatore ad osmosi inversa sul fiume Tara nella provincia di Taranto, che sarà il più grande ad uso civile in Italia. Il dissalatore, la cui conclusione è prevista nel 2026 e verrà realizzato anche grazie al sostegno dei fondi del PNRR, prevede un impianto ultratecnologico con una potenzialità di 55.400 m3/giorno circa di acqua potabile che produrrà ogni giorno l’equivalente del fabbisogno idrico giornaliero di oltre 350.000 persone.
AIP con i fondi del PNRR ha inoltre attivato 17 progetti di digitalizzazione delle reti, monitoraggio della qualità dell’acqua, risanamento e manutenzione delle reti idriche, risanamenti idraulici e strutturali per un valore di oltre 110 milioni di euro. Altri otto progetti del valore di circa 100 milioni di euro verranno finanziati con il programma REACT EU sempre per la digitalizzazione delle reti, il monitoraggio della qualità dell’acqua, il risanamento e la manutenzione delle reti idriche, i risanamenti idraulici e strutturali. Approvati anche progetti per il risanamento delle reti idriche di distribuzione di 22 comuni dell’ATO Puglia con la sostituzione delle condotte vetuste ed ammalorate.
AQP ha indetto oltre 480 gare nel corso del 2022, e circa 300 fino a maggio 2023, per un importo complessivo di oltre 1 miliardo a base d’asta per lo scorso anno e circa 990 milioni per quello in corso, di cui rispettivamente 890 milioni e 600 milioni per investimenti sul servizio idrico integrato (tra cui opere di manutenzione straordinaria, realizzazione e potenziamento e digitalizzazione di reti e impianti). 30 i progetti finanziati grazie a bandi europei e PNRR.

– foto ufficio stampa Acquedotto Pugliese –

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Regeni, il Gup di Roma invia gli atti del processo alla Consulta

ROMA (ITALPRESS) – Nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore di Trieste rapito, torturato e ucciso al Cairo tra fine gennaio e i primi di febbraio 2016. Il gup di Roma ha accolto la richiesta della Procura, decidendo di inviare gli atti del processo alla Consulta. Il giudice ha chiesto alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla questione relativa all’assenza degli imputati, quattro agenti dei servizi di di sicurezza egiziani.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Crosetto “Dialogo per abbassare tensioni tra Kosovo e Serbia”

ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna mettere in campo ogni azione di dialogo per abbassare le tensioni tra Kosovo e Serbia. E’ necessario uno sforzo corale da parte di tutti i Paesi dell’area. Stiamo parlando di un quadrante strategico per la stabilità dell’Europa”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, che questa mattina ha sentito il generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, comandante della Missione KFOR, per un aggiornamento della situazione sul terreno e per sincerarsi delle condizioni dei militari italiani ai quali ha ribadito la sua personale vicinanza. Due dei militari coinvolti negli scontri, dopo aver ricevuto le prime cure, rientreranno in Italia nei prossimi giorni. Le loro condizioni sono in miglioramento.
Ieri pomeriggio il ministro Crosetto ha avuto un lungo colloquio telefonico con il suo corrispettivo kosovaro Armend Mehaj durante il quale ha affermato l’importanza di “impegnarsi per ristabilire la calma e riprendere la via del dialogo e della diplomazia”.
Il ministro della Difesa kosovaro ha ringraziato KFOR e i soldati italiani per il coraggio e la professionalità dimostrati nel contenere i facinorosi autori delle violenze a Zvecan.
Le unità dell’Esercito Italiano, appartenenti al 9° Reggimento Alpini, erano intervenute in concorso alle altre forze della KFOR (Kosovo Force) e della Polizia Kosovara, per ristabilire l’ordine e proteggere le infrastrutture pubbliche in località Zvecan (Nord Kosovo).

– foto Agenziafotogramma.it –

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Bollette, i servizi di comparazione arma contro il rischio truffe

MILANO (ITALPRESS) – “Il mercato luce e gas è particolarmente complesso con una forte asimmetria. Non è molto chiaro il prezzo che paghiamo per la struttura della bolletta, per questo è bene affidarsi a siti specializzati che ci possono aiutare, ma soprattutto mettere a fuoco quale sia di preciso il prezzo di gas o luce che paghiamo, perchè tutti gli altri oneri in bolletta sono sostanzialmente standard, l’unica differenza che troviamo è quella legata proprio al prezzo puro di gas e luce”. In un’intervista all’Italpress, Paolo Benazzi, responsabile utilities di Segugio.it e SOStariffe.it, ha raccontato le dinamiche interne ai servizi di comparazione dei prezzi, in particolare quelli legati al suo settore di riferimento, vale a dire l’energia per le utenze domestiche: “Il servizio di comparazione in Italia nasce incentrato sulle assicurazioni, permettendo di confrontare il preventivo di 7-8 compagnie inserendo i dati una volta sola – ha spiegato -. Noi siamo molto forti sulla comparazione di mutui e prestiti, io mi occupo invece in particolare di utenze per la casa, luce, gas e servizi di telefonia fissa e mobile”.
“In questo momento – ha aggiunto – è storicamente molto basso il prezzo del mercato tutelato dopo un periodo in cui era invece alto, ma è una situazione contingente che per le Piccole e Medie Imprese è destinata a chiudersi a inizio 2024, è il caso quindi di spostarsi nel mercato libero per potersi scegliere la propria tariffa e non finire all’asta – ha consigliato Benazzi – L’ultimo decreto ha sospeso gli aiuti avuti durante la crisi: gli oneri di sistema, che sono una delle voci del prezzo che sta in bolletta, sono stati reintrodotti dopo un periodo in cui non c’erano sulla luce e addirittura c’erano in negativo sul gas, quindi come sconto – ha ricordato -. A fronte di questo, è stato stanziato un miliardo di euro per gli aiuti di ottobre, ma sarà chiarito come verranno utilizzati nei prossimi mesi”.
Uno dei pericoli, soprattutto dallo scoppio della guerra Russia-Ucraina, resta quello delle truffe: “Con un mercato così in subbuglio, le truffe sono purtroppo aumentate in questo settore. E’ importante informarsi e aderire in modo spontaneo alle offerte – ha spiegato Benazzi – Bisogna stare attenti se la vendita è spinta in qualche modo dal venditore, un’azione che può essere o non essere aggressiva, ma comunque indotta, spesso può essere una truffa”. Segugio.it offre un servizio clienti parallelo rispetto a quello dei fornitori di luce e gas con cui collabora, mettendo a disposizione un’utenza telefonica diretta, ma Benazzi sottolinea come siano poche le lamentele nei confronti di un’azienda in grande ascesa: “Nel 2022 in particolar modo il comparto luce e gas di Segugio è cresciuto di quasi il doppio rispetto al 2021, spinto dalla forte domanda – ha concluso – Del resto, c’era un altissimo bisogno di confrontare e trovare la tariffa migliore per limitare i costi”.

– foto Italpress –
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Nutella, un progetto per promuovere il turismo gastronomico italiano

ROMA (ITALPRESS) – Nutella, nel 2020, ha iniziato un viaggio per la promozione del turismo in Italia lavorando fianco a fianco con ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo, e creando due Special Edition dal nome “Ti amo Italia”, ricordando a tutti che per cogliere il buono della vita non serve cercare lontano, ma basta guardarsi attorno, proprio dove si vive. Nutella ha così sostituito la sua iconica etichetta con alcune foto degli scorci più belli d’Italia, andando a coprire tutte le regioni: dai borghi alle montagne, dalle isole alle città, dalle acque cristalline ai paesaggi colorati.
Dopo aver incentivato un turismo di “casa” e consapevole, la crema spalmabile più famosa al mondo ha deciso di mettere in luce una delle altre eccellenze che contraddistinguono il Bel Paese: il turismo “gastronomico”, grazie a un progetto che questa volta ha visto la collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Pane & Nutella, questo è il suo nome, è stato pensato per offrire a tutti un viaggio nel gusto e nella tradizione regionale italiana, una vera e propria lente di ingrandimento sui pani d’Italia per riscoprire le origini, la storia e le caratteristiche non solo di un prodotto che consumiamo quotidianamente (e che troppo spesso diamo per scontato), ma anche di un vero e proprio mestiere: un’arte che porta alla luce una maestria antica, tante differenze sia tra le diverse tipologie e varietà regionali, ma anche tra i diversi forni e le differenti manualità, perchè il pane è un elemento vivo, che viene personalizzato da chi lo prepara.
Valorizzare la ricchezza e la varietà regionale dei pani italiani che con Nutella hanno in comune la semplicità, la cura e la passione, è l’anima del progetto Pane e Nutella: un racconto che vede dietro ad un semplice gesto come una fetta di pane e Nutella a colazione, il mestiere di un panettiere, una professione sì impegnativa, ma anche un atto d’amore nei confronti del pane e di chi lo mangia ogni giorno.
“La scelta di Ferrero di proseguire la partnership con l’Università di Scienze Gastronomiche – si legge in una nota – è dettata dalla condivisione di valori come la ricerca costante, la spinta all’innovazione e l’esaltazione della diversità, per una visione inclusiva del cibo e della gastronomia in cui ogni tipo di cucina, dalla più semplice e domestica alla più sperimentale, ha la propria importanza e autorevolezza. Pane e Nutella è un vero e proprio percorso di scoperta in grado di raccontare le tradizioni di tutte le 20 regioni italiane, attraverso i loro pani tipici dai più noti ai meno conosciuti: come il piemontese Pane nero di Coimo, il pane casareccio di Genzano tipico del Lazio fino alla Mafalda siciliana”.
Per conoscere tutti i pani selezionati dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo è sufficiente collegarsi all’hub dedicato sul sito www.nutella.it dove si trovano le schede dettagliate, suddivise regione per regione, di ciascun prodotto. La nuova interfaccia mostra una cartina d’Italia cliccabile in cui sono raffigurati i pani tipici in corrispondenza della regione di appartenenza. Una volta scelta la tipologia di pane che più incuriosisce, basta selezionarlo per aprire una sezione dedicata con l’immagine della colazione in primo piano in cui sono evidenziati dei pop-up per scoprirne curiosità, ingredienti, aspetti sensoriali, suggerimenti per il taglio e la “spalmata” perfetta, oltre ai migliori abbinamenti a colazione che non dimentichino il legame con il territorio di origine.
La riscoperta delle tradizioni regionali italiane di Pane e Nutella non si ferma solo alle tantissime varietà di pani presenti nel nostro Paese, ma si spinge oltre, raccontando anche l’antica arte dei panificatori.
La loro maestria, unita alle varie tradizioni regionali, verrà raccontata in uno spot TV “dove il pane è il risultato di un lavoro quotidiano realizzato dalle mani di questi artigiani del gusto, da nord a sud dell’Italia, che con la loro cura quotidiana permettono il sodalizio perfetto tra il pane e la Nutella”.
L’ambizione di Pane e Nutella, però, non si ferma qui. Nei prossimi anni, infatti, il progetto ha l’obiettivo di crescere e arricchirsi attraverso i pani d’Italia per continuare a trasmettere le tradizioni e la storia di un territorio, come quello italiano, ricco di diversità.
“Questo trasformerà l’hub Pane e Nutella – conclude la nota – in un luogo di scoperta e arricchimento dove gli stessi panettieri – grandi o piccoli che siano – potranno candidare i pani tipici da loro prodotti, portando alla luce i tesori gastronomici del nostro Paese”.

– foto ufficio stampa Ferrero –

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Più della metà degli italiani preoccupata per i cambiamenti climatici

ROMA (ITALPRESS) – A due settimane di distanza dalle ultime alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna e che hanno provocato vittime e ingenti danni per la popolazione, i cittadini dei comuni coinvolti, in molti casi, si ritrovano ancora oggi a convivere con fango, detriti ed allagamenti. Un disastro causato, secondo la maggioranza della popolazione italiana, soprattutto dall’intervento dell’uomo sul territorio senza opere preventive e dalla mancanza di manutenzione da parte delle amministrazioni. Quest’ultimo aspetto particolarmente sentito nelle regioni del Nord Est e, quindi, proprio dai cittadini emiliani e romagnoli. Secondo un sondaggio di Euromedia Research, per oltre la metà della popolazione italiana, l’emergenza climatica e i cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro Paese e il mondo in generale, rappresentano un fenomeno molto preoccupante, ma implicano un importante cambiamento del nostro stile di vita e che, al momento, non tutti sono disposti ad accettare. In conclusione, pur se in questo particolare momento storico la maggior preoccupazione ed emergenza per gli italiani resta l’inflazione e l’aumento dei prezzi, quello che è successo in Emilia Romagna accende l’attenzione sulla precarietà del nostro territorio di fronte ai grandi eventi atmosferici e alle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Sondaggio Euromedia Research realizzato il 19/05/2023 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

– foto Euromedia Research –

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Visco “La crescita supera le attese, sui tassi serve gradualità”

ROMA (ITALPRESS) – “Nel primo trimestre di quest’anno la crescita dell’economia ha di nuovo superato le attese. Per il 2023 le previsioni oggi disponibili convergono su un aumento del prodotto intorno all’1%”. Lo afferma il governatore della Banca
d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue Considerazioni finali in
occasione della Relazione annuale 2023.
“A fronte degli shock di intensità inusitata degli ultimi anni, l’economia italiana ha mostrato una notevole capacità di resistenza e reazione – sottolinea Visco -. Già alla fine del 2021 il prodotto aveva recuperato il crollo registrato nei trimestri successivi allo scoppio della pandemia; ha continuato poi a espandersi lo scorso anno, nonostante le difficoltà poste dalla guerra in Ucraina, con un incremento del 3,7%, ben superiore alle attese. Anche il mercato del lavoro ha pienamente riassorbito il forte calo dell’occupazione, che aveva soprattutto riguardato i giovani e le donne”.
Il governatore di Bankitalia parla anche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Miglioramenti del Pnrr sono possibili -spiega -. Nel perseguimento di eventuali modifiche bisogna però tenere conto del serrato programma concordato con le autorità europee; al riguardo, un confronto continuo con la Commissione è assolutamente necessario, nonchè utile e costruttivo. Non c’è tempo da perdere”.
“Si discute di presunte insufficienze nel dibattito collettivo riguardo al suo disegno, dell’orizzonte temporale limitato per il raggiungimento degli obiettivi, delle possibili carenze nella capacità di attuarne le misure, ma va sottolineato con forza – spiega Visco – che il Piano rappresenta un raro, e nel complesso valido, tentativo di definire una visione strategica per il Paese. Anche per questa ragione, oltre agli investimenti e agli altri interventi di spesa, è cruciale dare attuazione all’ambizioso programma di riforme”.
Sull’inflazione “mi sono espresso sottolineando ancora una volta l’importanza di tenere dritta la barra della risposta monetaria, ma con la gradualità necessaria per l’incertezza ancora non dissipata riguardo all’evoluzione delle determinanti primarie dell’accelerazione dei prezzi e ai comportamenti che ne possono prolungare durate ed effetti”, afferma ancora Visco.
“Il rientro da condizioni di accomodamento monetario estremamente distese era certamente necessario; anche in questo caso ricordiamo, però, il successo del contrasto dei rischi deflattivi connessi con le crisi finanziarie, globale e dei debiti sovrani nell’area euro. La normalizzazione monetaria e la restrizione del credito – aggiunge – ci riporteranno a prezzi stabili; le ripercussioni sull’economia della nostra area saranno tanto minori quanto più responsabili saranno i comportamenti di tutte le parti che contano, imprese, sindacati, governo”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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