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Cronaca

Como | Controlli a tappeto e quasi 600 persone identificate

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Nel fine settimana appena trascorso, la Polizia di Stato di Como ha potenziato le attività di controllo del territorio, in un’operazione finalizzata a garantire maggiore sicurezza e legalità nelle strade e nei locali pubblici della città. Le azioni sono state coordinate dal Questore Marco Calì, che ha impartito direttive precise alle pattuglie, monitorando costantemente la situazione attraverso le Riunioni Tecniche di Coordinamento tenute in Prefettura.

Nel corso dell’intensificazione dei controlli, sono state effettuate 150 chiamate al numero di emergenza 112, 180 veicoli sono stati fermati per controlli e 575 persone sono state identificate. Tra queste, è stata rilevata la presenza di diversi pregiudicati e alcuni cittadini irregolari sul territorio, i quali sono stati prontamente trattati dalle autorità competenti, in particolare dall’Ufficio Immigrazione.

Numerosi anche i locali pubblici monitorati, con l’aiuto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia di Milano, che hanno effettuato ispezioni nelle aree più sensibili come via Anzani, piazza della Tessitrice e via Plinio. Questi luoghi, infatti, erano stati segnalati per una maggiore affluenza di persone con precedenti penali.

Un’operazione particolarmente significativa ha portato alla denuncia di due giovani marocchini, trovati in possesso di sostanze stupefacenti. I due, un 18enne e un 20enne, sono stati sorpresi mentre si trovavano nei giardini di viale Varese, un’area notoriamente frequentata da pregiudicati. Alla vista della volante, il 18enne ha cercato di disfarsi di un pacchetto, che è stato prontamente recuperato dai poliziotti e risultava contenere 15 grammi di hashish, già confezionato per la vendita.

Durante i successivi accertamenti in Questura, è emerso che il 18enne aveva precedenti legati a un arresto per furto a Como e un allontanamento dalla comunità di Milano, dove era stato posto in custodia dopo una misura alternativa al carcere minorile. Dopo la denuncia a piede libero, il giovane è stato riaffidato alla comunità. Il 20enne, invece, è stato denunciato per la sua posizione irregolare in Italia e per il possesso di una piccola quantità di droga che aveva spontaneamente consegnato agli agenti durante il controllo.

L’intensificazione delle operazioni di controllo del territorio continua a essere un elemento fondamentale nella strategia di sicurezza della Polizia di Stato, con l’obiettivo di prevenire e reprimere fenomeni legati alla criminalità e garantire il rispetto delle leggi.

Cronaca

Travolta dopo essere scesa dall’auto: Adela muore a 27 anni in un tragico incidente

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Tragedia nella serata di venerdì 6 dicembre sull’autostrada A35, a pochi chilometri da Brescia, dove Adela Xhaferri, una giovane di 27 anni, ha perso la vita in un drammatico incidente stradale. La giovane donna, di origini albanesi e residente a Brescia, si trovava a bordo di un’auto guidata da un connazionale quando la vettura ha sbandato per motivi ancora da chiarire, finendo contro il guardrail.

Secondo le prime ricostruzioni, subito dopo l’incidente, Adela è scesa dall’auto. In quel momento, un altro veicolo che sopraggiungeva non è riuscito a vederla a causa del buio e l’ha travolta. Nonostante i soccorsi immediati, per la giovane non c’è stato nulla da fare. La tragedia si è consumata poco dopo le 23, quando l’ambulanza e un’automedica sono arrivate sul posto. Fortunatamente, sia il conducente dell’auto che aveva perso il controllo, sia l’autista del veicolo che l’ha travolta, sono rimasti illesi.

Le forze dell’ordine e i soccorritori sono intervenuti tempestivamente, ma per Adela non c’è stato scampo. Il giovane alla guida dell’auto, che aveva perso il controllo, è stato sentito dagli investigatori per chiarire la dinamica dell’incidente. Le autorità stanno cercando di capire le cause precise dello sbandamento, anche se sembra che l’auto abbia subito un improvviso incidente, che ha fatto scendere Adela mentre si trovava in una situazione di vulnerabilità sulla strada.

Questa tragica morte ha scosso profondamente la comunità di Brescia, dove Adela Xhaferri era conosciuta, e solleva interrogativi sulla sicurezza stradale, soprattutto in situazioni di emergenza. Il fatto che la giovane donna sia stata travolta da un altro veicolo dopo essere scesa dal suo ha evidenziato i pericoli a cui gli automobilisti sono esposti in caso di incidenti, anche se non coinvolti direttamente nel sinistro.

L’incidente ha lasciato una scia di dolore e confusione tra familiari e amici, che stanno cercando di elaborare una perdita così improvvisa e tragica. Gli investigatori continueranno a lavorare per ricostruire con maggiore precisione la sequenza degli eventi, al fine di evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro.

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Cronaca

Ragazzino picchiato da un gruppo di bulli fuori dalla scuola: costola rotta e ferite

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Un nuovo episodio di bullismo scuote la città di Bologna, dove, a distanza di un anno, il fratello minore di un ragazzo picchiato in un altro istituto è stato aggredito all’esterno della scuola Manfredi Tanari. La madre dei due ragazzi ha raccontato l’incidente in cui suo figlio di 14 anni è stato accerchiato da un gruppo di coetanei, che lo hanno picchiato selvaggiamente, provocandogli una costola rotta e diverse ferite da taglio, presumibilmente causate da coltelli o altri oggetti affilati. L’aggressione sarebbe iniziata con il tentativo di rubare un cappello, ma è degenerata in una vera e propria rissa, con la partecipazione di ragazzi più grandi, probabilmente non studenti della scuola.

Il drammatico episodio segue un altro violento pestaggio subito dal fratello maggiore, avvenuto lo scorso anno nelle scuole Aldini Valeriani. Entrambi gli episodi hanno suscitato indignazione e preoccupazione, portando l’assessore Ara, il sindaco Lepore e la premier Giorgia Meloni a esprimere la loro solidarietà e a sottolineare l’urgenza di affrontare il problema del bullismo nelle scuole.

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Cronaca

Omicidio a Nettuno: donna arrestata per il delitto dell’ex compagno

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Un tragico omicidio è avvenuto ieri sera a Nettuno, quando un uomo di 43 anni è stato trovato senza vita in un cortile di un condominio, vittima di ferite da arma da taglio. L’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Anzio è stato sollecitato da una segnalazione di una persona riversa a terra, poco distante dal centro della cittadina. Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno constatato il decesso dell’uomo e hanno avviato le indagini.

Poco dopo, la svolta nelle indagini è arrivata quando una donna italiana di 36 anni, ex compagna della vittima, si è presentata spontaneamente presso la caserma dei Carabinieri di Nettuno. La donna ha confessato di aver accoltellato l’ex compagno durante una violenta discussione, scaturita da problemi economici e dalla gestione della figlia, entrambi temi che avevano caratterizzato numerose liti precedenti. La donna ha anche indicato dove fosse stato gettato il coltello, rinvenuto poco dopo, intriso di sangue.

A seguito della confessione, la donna è stata arrestata con l’accusa di omicidio e trasferita nel carcere di Roma Rebibbia. Durante l’interrogatorio, il Pubblico Ministero di turno ha ritenuto sufficienti gli indizi di colpevolezza a suo carico per disporre l’arresto. Si precisa, tuttavia, che la donna deve considerarsi innocente fino a una eventuale sentenza definitiva.

Il caso ha suscitato un forte impatto emotivo nella comunità di Nettuno, già scossa per la tragedia. Le indagini sono in corso per ricostruire i dettagli dell’incidente e capire meglio le dinamiche che hanno portato all’omicidio. La vicenda mette in luce le gravi conseguenze derivanti da conflitti familiari irrisolti, che possono culminare in episodi di violenza estrema.

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