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Cronaca

Cremona | Tragedia sul lavoro: Giuseppe Bolognini schiacciato da una betoniera

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Giuseppe Bolognini, operaio 58enne di Pumenengo (Bergamo), ha perso la vita giovedì 5 dicembre mentre lavorava al cantiere del nuovo asilo di Soncino, nel Cremonese. L’incidente è avvenuto durante le operazioni di carico di una betoniera: il terreno su cui era posizionato il mezzo pesante ha ceduto, provocando il ribaltamento del braccio telescopico, che ha travolto l’uomo. Nonostante l’intervento immediato dei soccorsi, tra cui l’elisoccorso da Brescia, i tentativi di salvargli la vita si sono rivelati vani.

Bolognini, vedovo e padre di una figlia di 27 anni, era una figura molto conosciuta nella sua comunità. L’incidente è avvenuto sotto gli occhi dei suoi colleghi, che hanno subito allertato i soccorsi intorno alle 11:30. Sul posto sono intervenuti i tecnici dell’Ats Val Padana, i carabinieri della compagnia di Crema e i vigili del fuoco. La procura ha avviato un’indagine sull’accaduto e ha disposto il sequestro dei mezzi coinvolti per verificare eventuali responsabilità.

Questo drammatico episodio riaccende l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nei cantieri, sottolineando l’urgenza di rafforzare le misure di prevenzione per evitare ulteriori tragedie sul lavoro.

Cronaca

Marcianise (CE) | Controlli serrati nel fine settimana, arresti e multe per oltre 7.000 euro

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Negli ultimi giorni, i Carabinieri della Compagnia di Marcianise hanno messo in atto un’operazione di controllo del territorio su larga scala, con l’impiego di ben 14 pattuglie e 29 militari, per monitorare non solo la città di Marcianise, ma anche le aree industriali circostanti e i comuni limitrofi di Orta di Atella, Succivo, Sant’Arpino e Gricignano di Aversa.

Durante le operazioni, i carabinieri hanno effettuato numerose perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, riuscendo a contestare ben 35 infrazioni al codice della strada, con un totale di oltre 7.000 euro in multe. Complessivamente, sono stati sottoposti a controllo 150 persone e 90 veicoli. L’intervento ha visto anche la partecipazione della Compagnia di Intervento Operativo del 10° Reggimento Carabinieri “Campania” e della Sezione Operativa della Compagnia di Marcianise, che hanno contribuito a garantire la sicurezza nelle zone più sensibili.

Uno degli episodi più rilevanti dell’operazione ha avuto luogo ad Orta di Atella, dove i Carabinieri hanno arrestato un 31enne di Frattaminore, sorpreso a bordo della sua auto con 35 dosi di cocaina e alcune dosi di marijuana. Durante la perquisizione, l’uomo è stato trovato anche in possesso di 380 euro in contante, il cui denaro è stato sequestrato insieme alla droga. Il 31enne è stato posto ai domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In un altro intervento, i Carabinieri della Compagnia di Intervento Operativo, insieme ai colleghi della Stazione di Marcianise, hanno arrestato un 21enne di origine tunisina per resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e danneggiamento. Il giovane, alla vista dei militari, ha cercato di fuggire a bordo di una Citroen Saxo rubata, terminando la sua corsa contro due auto in sosta e un palo della pubblica illuminazione.

A Gricignano di Aversa, i militari hanno arrestato un 42enne originario di Reggio Calabria, destinatario di un ordine di carcerazione per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Infine, a Marcianise, è stato arrestato un 60enne del luogo, anch’egli destinatario di un ordine di carcerazione emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.

Questa serie di interventi testimonia l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità e garantire la sicurezza nelle aree sensibili della provincia, con una particolare attenzione alle attività illecite legate allo spaccio di sostanze stupefacenti e ai reati contro la persona.

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Cronaca

Catania | Multa e rimozione di veicoli in sosta vietata vicino al pronto soccorso

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Nella mattinata di ieri, la Polizia di Stato è intervenuta nuovamente in via Santa Sofia, a Catania, per sanzionare e rimuovere diverse autovetture lasciate in sosta vietata nei pressi dell’ingresso del pronto soccorso del Policlinico. L’operazione, che ha visto l’impiego delle motovolanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, è stata la seconda in pochi giorni per la stessa problematica.

Le forze dell’ordine sono intervenute dopo numerose segnalazioni, pervenute tramite l’app “YouPol” e la centrale operativa della Questura, che segnalavano auto parcheggiate in modo da ostacolare il passaggio dei mezzi di soccorso e dei pazienti diretti al pronto soccorso. Le violazioni erano particolarmente gravi poiché impedivano l’accesso a un’area fondamentale per l’emergenza sanitaria.

Alle 09:30 circa, i poliziotti hanno verificato la presenza di oltre 30 veicoli in sosta irregolare. Alcuni dei veicoli sono stati multati direttamente dalla Polizia di Stato, mentre altri sono stati sanzionati dalla Polizia Locale, chiamata a supporto per far fronte all’elevato numero di auto in infrazione.

Durante le operazioni di contestazione delle sanzioni, alcuni automobilisti si sono allontanati, quindi i verbali sono stati inviati alle rispettive residenze, come previsto dal codice della strada. Nonostante l’installazione di blocchi in cemento (new jersey) per impedire la sosta irregolare, alcuni automobilisti hanno continuato a parcheggiare in modo scorretto, occupando parte della carreggiata e ostacolando ulteriormente il flusso veicolare.

Questo intervento si inserisce in una serie di azioni mirate a garantire la sicurezza degli utenti e la regolarità della circolazione stradale, in particolare in aree sensibili come quelle vicine agli ospedali, dove ogni minuto è fondamentale per i mezzi di soccorso. La Polizia di Stato ha ribadito l’importanza del rispetto delle normative del codice della strada per la sicurezza di tutti.

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Cronaca

Vibo Valentia | Scoperta grande evasione lavorativa nel settore della grande distribuzione: multe e sospensione dell’attività

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Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e l’INPS di Vibo Valentia ha portato alla luce gravi irregolarità in una società operante nella grande distribuzione, con significative violazioni della legislazione sul lavoro e la sicurezza sociale. Le ispezioni, svolte nel periodo 2020-2024, hanno riguardato 87 lavoratori, con un recupero contributivo che supera i 730.000 euro.

L’attività ispettiva si inserisce nel più ampio Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso, che mira a contrastare in modo coordinato e incisivo il fenomeno del lavoro irregolare. In particolare, l’intervento ha avuto luogo lungo la Costa degli Dei, zona nota per l’alta densità turistica e commerciale, ma che purtroppo nasconde anche realtà di sfruttamento lavorativo.

Le indagini hanno rivelato che i dipendenti erano formalmente assunti con contratti part-time, ma in realtà lavoravano con orari ben superiori a quelli dichiarati, talvolta a tempo pieno, senza il riconoscimento delle giuste maggiorazioni contributive per il lavoro festivo. A questo si aggiungono discrepanze tra le mansioni descritte nei contratti di lavoro e quelle effettivamente svolte, così come l’inserimento fraudolento di assenze non retribuite nel Libro Unico del Lavoro, che ha comportato indebite trattenute previdenziali.

Un altro grave illecito riguarda il sistema di sgravi fiscali e contributivi che l’azienda avrebbe indebitamente ottenuto, sfruttando le agevolazioni per le assunzioni in aree svantaggiate (come la Decontribuzione Sud) e il conguaglio per le trasformazioni a tempo indeterminato.

Non solo illeciti fiscali e contributivi: sono emerse anche significative violazioni riguardanti la salute e sicurezza dei lavoratori. A causa di queste gravi carenze, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro ha disposto la sospensione dell’attività.

L’intervento, che ha portato alla luce una rete di irregolarità sistematiche, è un chiaro esempio di come la Guardia di Finanza continui a combattere l’evasione fiscale e il lavoro sommerso, un fenomeno che danneggia tanto le risorse dello Stato quanto i diritti dei lavoratori, creando disparità di trattamento tra le imprese e ostacolando una concorrenza leale nel mercato.

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