Cronaca
Ferrara | Nuovo caso virus dengue su persona rientrata da un viaggio
L’incremento dei casi di virus della dengue in Italia sta generando crescente preoccupazione. A Ferrara, in seguito alla conferma di un caso di infezione riguardante una persona rientrata da un viaggio in un’area a rischio, è stata avviata una disinfestazione straordinaria. Il caso è stato prontamente comunicato al dipartimento di sanità pubblica dell’azienda Usl della città.
Il protocollo di disinfestazione, previsto dal piano regionale di sorveglianza e controllo, comprende trattamenti adulticidi e larvicidi in aree pubbliche e private, nonché la rimozione dei focolai larvali. Le zone da disinfestare sono quelle entro un raggio di 100 metri dall’abitazione del paziente infetto. Durante gli interventi, si raccomanda alla popolazione di chiudere le finestre, non lasciare animali domestici all’esterno e ritirare la biancheria stesa.
La dengue è una malattia virale trasmessa dalle zanzare, che può causare febbre, mal di testa, dolori muscolari e altri sintomi. È importante adottare misure preventive contro le zanzare per ridurre il rischio di trasmissione del virus. Nel 2023 in Italia sono stati registrati 82 casi autoctoni di dengue, ma questo numero potrebbe essere più elevato a causa dei casi non diagnosticati.
Il virologo Roberto Burioni ha sottolineato l’importanza di monitorare l’andamento dell’epidemia nei Paesi colpiti e di intervenire per ridurre la presenza di zanzare vettore in Italia. Anche se il vaccino contro la dengue è di utilità limitata, è fondamentale adottare misure preventive per evitare la diffusione della malattia.
Cronaca
Brescia | Aggredito nell’androne di casa, arrestata una coppia per tentato omicidio
Un 38enne di origine pakistana è stato brutalmente aggredito il 19 novembre scorso nell’androne del suo palazzo in via Bachelet, a Brescia. Picchiato selvaggiamente con bastoni, l’uomo ha riportato un’emorragia cerebrale ed è stato ricoverato in gravi condizioni al Civile di Brescia. Dopo un intervento medico tempestivo, è riuscito a sopravvivere e ha fatto ritorno a casa.
Nei giorni scorsi, i presunti responsabili sono stati arrestati: si tratta di una coppia di origine pakistana, lui di 35 anni e lei di 31. I due sono accusati di tentato omicidio. Per il marito si sono aperte le porte del carcere, mentre la moglie è stata posta agli arresti domiciliari.
Secondo gli inquirenti, l’aggressione sarebbe stata una “spedizione punitiva” motivata da una disputa economica. La coppia avrebbe accusato la vittima di una presunta truffa, decidendo di agire con l’intento di uccidere. Dopo aver raggiunto l’abitazione del 38enne, lo avrebbero colpito ripetutamente per poi abbandonarlo agonizzante. L’uomo è stato salvato grazie all’intervento di un vicino, che ha chiamato i soccorsi.
Cronaca
Cremona | Tragedia sul lavoro: Giuseppe Bolognini schiacciato da una betoniera
Giuseppe Bolognini, operaio 58enne di Pumenengo (Bergamo), ha perso la vita giovedì 5 dicembre mentre lavorava al cantiere del nuovo asilo di Soncino, nel Cremonese. L’incidente è avvenuto durante le operazioni di carico di una betoniera: il terreno su cui era posizionato il mezzo pesante ha ceduto, provocando il ribaltamento del braccio telescopico, che ha travolto l’uomo. Nonostante l’intervento immediato dei soccorsi, tra cui l’elisoccorso da Brescia, i tentativi di salvargli la vita si sono rivelati vani.
Bolognini, vedovo e padre di una figlia di 27 anni, era una figura molto conosciuta nella sua comunità. L’incidente è avvenuto sotto gli occhi dei suoi colleghi, che hanno subito allertato i soccorsi intorno alle 11:30. Sul posto sono intervenuti i tecnici dell’Ats Val Padana, i carabinieri della compagnia di Crema e i vigili del fuoco. La procura ha avviato un’indagine sull’accaduto e ha disposto il sequestro dei mezzi coinvolti per verificare eventuali responsabilità.
Questo drammatico episodio riaccende l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nei cantieri, sottolineando l’urgenza di rafforzare le misure di prevenzione per evitare ulteriori tragedie sul lavoro.
Cronaca
Milano | Malore in montagna, il medico Maurizio Cristina durante un’escursione
Un’escursione sui monti lariani si è trasformata in tragedia sabato scorso, quando un uomo di 68 anni, il dottor Maurizio Cristina, è deceduto a causa di un malore improvviso lungo un sentiero in Valsassina, nel Lecchese. Il gruppo di amici con cui si trovava ha tentato disperatamente di soccorrerlo, cercando un defibrillatore al vicino rifugio Buzzoni, ma ogni sforzo si è rivelato inutile.
L’allarme è stato lanciato immediatamente, attivando l’intervento dell’elicottero del 118 da Sondrio, del soccorso alpino e di altre squadre di emergenza. Nonostante il rapido arrivo dei soccorsi, il medico è stato dichiarato morto sul posto.
Maurizio Cristina, gastroenterologo all’ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano e docente presso l’Università Statale, era noto per la sua dedizione alla professione e per il suo amore per la montagna. La notizia ha lasciato sgomenti colleghi e amici, che ricordano la sua passione e il suo spirito altruista.
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