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Cronaca

Grosseto | Smantellata rete di sfruttamento della prostituzione in tre città: 5 arresti

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Un’importante operazione condotta dai Carabinieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Grosseto, ha portato all’arresto di cinque persone accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’indagine, che si è sviluppata nell’arco di un anno, ha coinvolto le città di Grosseto, Prato e Milano, dove i militari hanno fatto luce su un vasto giro di attività illecite all’interno di centri estetici.

I primi sospetti sono nati durante controlli mirati, che hanno rivelato pratiche anomale in tre attività commerciali, trasformate in realtà in luoghi di prostituzione. Attraverso l’osservazione sul campo e l’ascolto delle testimonianze di numerosi clienti, gli inquirenti hanno ricostruito un sistema ben organizzato, basato su annunci online espliciti che indirizzavano gli interessati verso i locali in questione.

Un ruolo centrale nell’organizzazione è stato attribuito a un uomo, considerato il principale promotore dell’attività. Questo individuo avrebbe gestito in prima persona aspetti cruciali, come la locazione degli immobili utilizzati per gli incontri, il finanziamento delle piattaforme digitali che pubblicizzavano i servizi offerti e la comunicazione con le operatrici dei centri. La sua figura emerge anche in relazione ad altre vicende analoghe, confermando la sua esperienza nel settore illecito.

In ciascuno dei luoghi indagati operavano alcune donne, identificate come le responsabili della gestione diretta dei clienti e della supervisione delle attività all’interno dei centri. A queste si aggiungono altre persone indagate in stato di libertà per il loro supporto logistico, come i trasporti e altri tipi di assistenza alle operatrici.

Le indagini, arricchite da strumenti tecnologici avanzati e intercettazioni, hanno consentito di quantificare il volume d’affari della rete, stimato intorno al milione di euro annuo. Tuttavia, il procedimento si trova ancora nella fase preliminare e tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a un’eventuale condanna definitiva.

L’operazione rappresenta un chiaro segnale nella lotta contro lo sfruttamento e i reati connessi, evidenziando l’importanza di un controllo rigoroso nel settore commerciale e delle piattaforme digitali.

Cronaca

Controllo igienico-sanitario in agriturismo nella Valle del Secchia: riscontrate criticità e sanzioni

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I Carabinieri del NAS di Parma, insieme ai colleghi del Nucleo Carabinieri Forestali, hanno effettuato di recente un’ispezione igienico-sanitaria presso un agriturismo situato nella Valle del Secchia, nell’ambito di un’operazione finalizzata alla prevenzione della diffusione della Peste Suina Africana. Sebbene non siano state riscontrate irregolarità relative alla tracciabilità delle carni suine, l’ispezione ha portato alla luce alcune gravi criticità in merito alle condizioni igieniche dell’azienda.

Durante il controllo, i Carabinieri hanno rilevato la presenza di ragnatele, polvere, tracce di unto e residui alimentari nei locali destinati alla cucina e alla dispensa. In aggiunta, è stata segnalata l’assenza di zanzariere alle finestre e la carenza di un sistema di copertura automatizzata a pedale per i contenitori dei rifiuti. Queste condizioni rappresentano un rischio per la salubrità degli ambienti, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare dei clienti e la conformità alle normative sanitarie vigenti.

In seguito a queste irregolarità, il legale responsabile dell’agriturismo è stato sanzionato con una multa pecuniaria dell’importo di 1.000 euro. L’azienda è ora tenuta a mettere in atto le necessarie migliorie per risolvere le criticità riscontrate, al fine di garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e prevenire il rischio di contaminazione.

Questo intervento rientra in una serie di controlli mirati da parte delle autorità per garantire la sicurezza dei consumatori e il rispetto delle leggi in un settore strategico come quello agroalimentare.

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Chiusura di sala giochi a Ladispoli: sospensione della licenza per comportamenti illegali

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I Carabinieri della Stazione di Ladispoli, in collaborazione con il questore di Roma, hanno eseguito un’ordinanza ex art. 100 T.U.L.P.S. che ha portato alla sospensione della licenza e alla chiusura per cinque giorni di un esercizio pubblico situato nel comune di Ladispoli. Il provvedimento è stato emesso a seguito di una serie di controlli effettuati tra settembre e ottobre scorsi, che hanno rivelato gravi violazioni alle normative di sicurezza pubblica.

Le indagini dei Carabinieri hanno portato alla luce che la sala giochi, luogo di ritrovo per molti, era frequentata da persone con precedenti penali. Alcuni dei clienti sono stati trovati in possesso di piccole quantità di sostanze stupefacenti, mentre in un’altra occasione, sono stati rinvenuti anche armi da taglio. Tali circostanze hanno fatto scattare l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno ritenuto necessaria la sospensione temporanea dell’attività per garantire la sicurezza pubblica e prevenire potenziali rischi per la comunità.

Il provvedimento di sospensione della licenza rientra nelle misure previste dalla legge in materia di ordine pubblico e sicurezza. Le forze dell’ordine, infatti, monitorano con attenzione questi locali per contrastare fenomeni di illegalità e garantire che le attività pubbliche siano gestite nel rispetto delle leggi. In particolare, l’uso di sostanze stupefacenti e il possesso di armi all’interno di un locale pubblico sono considerati reati gravi che compromettono la sicurezza dei frequentatori e della zona circostante.

Con questo intervento, le autorità hanno ribadito la loro determinazione nel garantire che i locali pubblici, specialmente quelli frequentati da giovani e persone a rischio, siano luoghi sicuri e privi di atti illegali. La chiusura per cinque giorni rappresenta una misura cautelativa volta a dissuadere future infrazioni e a sensibilizzare gli altri gestori di esercizi pubblici sull’importanza del rispetto delle leggi e della sicurezza.

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Cronaca

Carabinieri del NAS e ASL Toscana: scoperti gravi problemi igienico-sanitari in ristoranti di Pisa e Marina di Pisa

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri del NAS di Livorno, in collaborazione con l’Azienda USL Toscana Nord Ovest, hanno effettuato una serie di controlli a tappeto nel settore della ristorazione, portando alla luce gravi violazioni igienico-sanitarie in due ristoranti della provincia di Pisa.

Il primo intervento ha avuto luogo in un ristorante di Cenaia, un piccolo comune situato nel cuore della provincia pisana. Qui, i controlli hanno rilevato una situazione preoccupante: l’ambiente di lavoro era in condizioni igieniche precarie, con la presenza di sporco evidente, residui di cibo non puliti e addirittura muffa sulle pareti. A rendere la situazione ancora più grave, c’era la presenza di insetti, un chiaro segno di scarsa manutenzione e di un ambiente non sicuro per la preparazione di alimenti. Di fronte a queste condizioni, l’attività di preparazione e somministrazione di cibi è stata immediatamente sospesa dalle autorità competenti.

Pochi giorni dopo, un altro controllo ha portato alla luce problematiche simili in un ristorante situato a Marina di Pisa. Anche in questo caso, sono stati riscontrati livelli inaccettabili di sporcizia, incrostazioni e la presenza di insetti nei locali. Le autorità sanitarie hanno espresso preoccupazione per la salute pubblica, poiché queste condizioni potrebbero comportare rischi significativi per i consumatori. Come nel caso di Cenaia, anche qui l’attività è stata sospesa, con la sanzione di una multa pari a 3.000 euro.

Entrambe le strutture sono state multate, con un provvedimento che sottolinea l’importanza di mantenere standard igienico-sanitari adeguati nelle attività di ristorazione. I Carabinieri del NAS, insieme ai tecnici dell’ASL, continuano a monitorare le strutture e a verificare il rispetto delle normative per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini.

Le operazioni di controllo fanno parte di una serie di interventi previsti dal piano di prevenzione e repressione delle violazioni sanitarie che coinvolge tutto il territorio regionale. L’obiettivo è garantire che tutte le attività ristorative operino nel rispetto delle normative di sicurezza e igiene, evitando potenziali rischi per i consumatori.

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