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Cronaca

Ragazzino picchiato da un gruppo di bulli fuori dalla scuola: costola rotta e ferite

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ADN24

Un nuovo episodio di bullismo scuote la città di Bologna, dove, a distanza di un anno, il fratello minore di un ragazzo picchiato in un altro istituto è stato aggredito all’esterno della scuola Manfredi Tanari. La madre dei due ragazzi ha raccontato l’incidente in cui suo figlio di 14 anni è stato accerchiato da un gruppo di coetanei, che lo hanno picchiato selvaggiamente, provocandogli una costola rotta e diverse ferite da taglio, presumibilmente causate da coltelli o altri oggetti affilati. L’aggressione sarebbe iniziata con il tentativo di rubare un cappello, ma è degenerata in una vera e propria rissa, con la partecipazione di ragazzi più grandi, probabilmente non studenti della scuola.

Il drammatico episodio segue un altro violento pestaggio subito dal fratello maggiore, avvenuto lo scorso anno nelle scuole Aldini Valeriani. Entrambi gli episodi hanno suscitato indignazione e preoccupazione, portando l’assessore Ara, il sindaco Lepore e la premier Giorgia Meloni a esprimere la loro solidarietà e a sottolineare l’urgenza di affrontare il problema del bullismo nelle scuole.

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Giubileo: controlli rafforzati su strutture ricettive a Roma, 4 attività sospese

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Con l’avvio del Giubileo, sono stati intensificati i controlli da parte della Polizia di Stato sulle strutture ricettive di Roma, un’azione mirata non solo al centro storico, ma anche alle zone di maggior afflusso turistico come l’area intorno alla stazione Termini. L’obiettivo è garantire la sicurezza e la legalità nel settore turistico, che vede un aumento significativo del flusso di visitatori.

Nella giornata di ieri, gli agenti della Divisione Amministrativa della Questura di Roma, in collaborazione con i commissariati di Esquilino e Castro Pretorio, hanno effettuato un’operazione mirata in alcune strutture ricettive situate in via Filippo Turati e via Palestro. Durante il controllo, sono emerse gravi irregolarità che hanno portato alla sospensione dell’attività per ben quattro strutture, con il Questore di Roma che ha emesso i provvedimenti in base all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.).

In un caso, i poliziotti hanno denunciato il titolare di una struttura per non aver comunicato all’Autorità di Pubblica Sicurezza il nominativo di un alloggiato e per aver attestato falsamente la permanenza di un altro ospite. Per queste violazioni, l’attività è stata sospesa per sette giorni. In un’altra struttura della stessa zona, è stata rilevata una violazione dell’autorizzazione riguardo alla capacità ricettiva, poiché erano stati aggiunti posti letto senza comunicare l’ampliamento alle autorità. Inoltre, il titolare è stato denunciato per non aver comunicato i nominativi di due clienti appena arrivati. Anche in questo caso, è stata imposta la sospensione dell’attività per sette giorni.

In via Palestro, l’attenzione della Polizia Amministrativa si è concentrata su un caso di “albergo diffuso” abusivo. Si tratta di un escamotage in cui più strutture ricettive, come affittacamere, vengono unite per aggirare le normative, creando di fatto un albergo senza autorizzazione. Gli agenti hanno scoperto che la reception dell’albergo gestiva anche l’affittacamere, con operazioni di check-in e check-out per entrambe le strutture, nonostante appartenessero a contesti diversi. Di conseguenza, è stato emesso un provvedimento di cessazione immediata dell’attività abusiva, con la sospensione per sette giorni di entrambe le strutture regolarmente autorizzate.

A seguito delle irregolarità riscontrate, gli agenti hanno apposto i sigilli sulle strutture coinvolte, portando così a una chiusura temporanea delle attività non conformi alla legge. Questi interventi sono parte di un piano coordinato per garantire che, soprattutto in occasione di eventi significativi come il Giubileo, le attività turistiche operino nel rispetto delle normative e per la sicurezza dei visitatori.

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Cronaca

Arrestata la banda dei tombini: 8 arresti per furti nelle attività commerciali di Genova e Arenzano

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I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Genova Centro e della Compagnia di Arenzano hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 8 persone, tra cui due donne, accusate di aver fatto parte della cosiddetta “banda dei tombini”. Il gruppo criminale è ritenuto responsabile di numerosi furti, perpetrati con il metodo della “spaccata”, ai danni di esercizi commerciali. Durante le indagini preliminari, è emerso che la banda utilizzava tombini o grate metalliche prelevate dal manto stradale per infrangere le vetrine dei negozi e fare irruzione all’interno, rubando denaro, oggetti di valore e merce disponibile.

L’attività criminale, che ha avuto luogo tra ottobre e dicembre 2024, ha visto i membri del gruppo agire sia in coppie che singolarmente, prendendo di mira principalmente bar, ristoranti e negozi del centro storico di Genova e di Arenzano. Il modus operandi era sempre lo stesso: i malviventi agivano nelle ore serali e notturne, approfittando del buio per compiere i furti senza essere notati.

L’intensificarsi dei furti ha destato preoccupazione tra i commercianti locali, che hanno subito danni significativi, tra cui vetrine e porte infrante, oltre alla sottrazione di circa 15.000 euro in contante e vari altri beni, come alcolici, tablet per ordinazioni e registratori di cassa. In alcuni casi, i ladri si sono anche divisi i proventi del crimine.

Le indagini condotte dai Carabinieri, con il supporto della Procura della Repubblica di Genova, hanno portato alla scoperta e all’arresto dei membri del gruppo. La polizia ha analizzato attentamente le immagini dei sistemi di videosorveglianza e ha eseguito numerosi servizi di osservazione, anche con abiti civili, riuscendo ad arrestare uno degli arrestati in flagranza e a denunciare altri due complici.

Come risultato delle operazioni, 6 persone sono state portate in carcere, mentre 2 sono state sottoposte al divieto di dimora. L’indagine prosegue per identificare altri possibili responsabili di furti simili nella zona. Il piano di azione coordinato tra le forze dell’ordine ha finalmente messo fine a una serie di crimini che avevano creato un’atmosfera di incertezza e timore tra gli esercenti della zona.

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Cronaca

Arrestato un 50enne serbo per maltrattamenti e furti in Croazia: scoperta una richiesta di estradizione

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Un uomo di 50 anni, originario della Serbia, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato San Lorenzo della Polizia di Stato dopo una segnalazione che lo coinvolgeva in un caso di maltrattamenti nei confronti della sua ex moglie. L’intervento è scattato dopo che la donna aveva denunciato i continui abusi subiti in ambito familiare.

Inizialmente, quando la polizia ha raggiunto il luogo della segnalazione, non ha trovato il soggetto. Tuttavia, grazie a sofisticati sistemi investigativi, gli agenti hanno scoperto che l’uomo era ricercato dalle autorità croate. Nel 2015, infatti, il 50enne era stato coinvolto in una serie di furti aggravati in Croazia e, il 17 ottobre 2023, era stato emesso un mandato di arresto internazionale per lui.

Dopo aver raccolto dettagli sulle sue generalità, gli agenti hanno avviato una serie di indagini che li hanno portati a localizzare l’uomo in un luogo a lui familiare. Una volta confermata la sua identità tramite una minuziosa osservazione, il soggetto è stato arrestato e condotto al Commissariato di Polizia per ulteriori verifiche.

La collaborazione con la Divisione SI.RE.NE., che gestisce le richieste di estradizione e i provvedimenti internazionali, ha permesso di notificare all’arrestato il mandato emesso dalle autorità croate. Ora, il 50enne serbo si trova sotto custodia nel carcere di Regina Coeli, a disposizione del Presidente della Corte di Appello di Roma, per gli sviluppi relativi alla sua estradizione verso la Croazia, dove dovrà rispondere dei reati commessi.

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