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Cronaca

Torre Suda | 32enne picchia compagna incinta, perde il bimbo, arrestato

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A Torre Suda, nella marina di Racale, provincia di Lecce, un uomo di 32 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dopo aver picchiato la sua convivente, causando la perdita del bambino che lei portava in grembo.

L’arresto è avvenuto in seguito all’intervento dei carabinieri, chiamati tramite il numero unico 112 per una lite in corso tra l’uomo e la donna presso un appartamento a Torre Suda. Sul posto, i militari hanno accertato che l’uomo, durante una discussione per motivi futili, ha agito violentemente contro la sua compagna, colpendola con calci e pugni e causandole diversi ematomi. La donna è stata poi trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli, dove è stata confermata la perdita del bambino al terzo mese di gravidanza.

Il 32enne è stato quindi arrestato e condotto nel carcere di Lecce.

Cronaca

Salerno | Quattro arresti per l’omicidio del sindaco Vassallo

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A distanza di oltre 14 anni dall’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, la Procura di Salerno ha annunciato l’arresto di quattro persone accusate di essere coinvolte nell’assassinio. Tra gli arrestati figurano due carabinieri, un ex brigadiere e un ufficiale dell’Arma, accusati di omicidio volontario. A questi si aggiungono un imprenditore e un noto collaboratore di giustizia legato al clan di Scafati.

Secondo le indagini, il delitto sarebbe stato commesso per nascondere un traffico di stupefacenti legato ad ambienti camorristici, in cui alcuni membri delle forze dell’ordine avrebbero avuto ruoli di copertura. Vassallo, sindaco noto per il suo impegno contro la criminalità, aveva scoperto il traffico di droga e stava per denunciare i responsabili, tra cui un carabiniere di fiducia dell’ex procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco.

Gli arresti sono stati eseguiti dal Raggruppamento Operativo Speciale dei carabinieri, che ha lavorato senza sosta per fare luce su un caso che ha scosso l’intera comunità. Il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, ha espresso soddisfazione per i progressi delle indagini e ha dichiarato di sperare che finalmente venga fatta piena luce sulla verità dell’accaduto.

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Cronaca

Il caso Raimo, studenti in difesa del professore sospeso dopo le sue critiche al ministro

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Il caso che ha coinvolto Christian Raimo, insegnante e scrittore, sta suscitando un ampio dibattito. Raimo è stato sospeso per tre mesi con una decurtazione del 50% dello stipendio a seguito delle sue dure parole contro il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, espresse durante un evento pubblico organizzato da Alleanza Verdi-Sinistra. La decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale è stata giustificata dal fatto che le dichiarazioni di Raimo non siano state considerate critiche costruttive, ma vere e proprie offese nei confronti del ministro.

Il professore, che ha definito Valditara “cialtrone” e “lurido”, ha dichiarato di essere “sconcertato e traumatizzato” per la misura disciplinare. In una nota, ha annunciato che si difenderà con il supporto del sindacato e di avvocati, considerandosi una vittima di una repressione ingiustificata. La sospensione arriva dopo che Raimo era stato già oggetto di una precedente sanzione, sempre a causa delle sue parole in un altro contesto mediatico, dove era stato accusato di incitare alla violenza.

La vicenda ha scatenato una mobilitazione tra gli studenti del liceo Archimede, dove il docente insegna, che hanno affisso uno striscione di solidarietà all’ingresso della scuola con il messaggio “tre mesi di sospensione per un’opinione”. Una protesta che evidenzia le divisioni tra chi sostiene il diritto di esprimere liberamente opinioni critiche e chi ritiene che il rispetto delle istituzioni debba prevalere in ogni situazione.

Il caso Raimo solleva importanti questioni sul confine tra libertà di espressione e rispetto delle norme disciplinari nel contesto educativo, e il dibattito è destinato a continuare.

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Cronaca

Arezzo | Assalto a ditta orafa: bottino in argento e strade bloccate

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Nella notte tra il 6 e il 7 novembre, una ditta orafa di Alberoro, frazione del comune di Monte San Savino, in provincia di Arezzo, è stata presa di mira da una banda di ladri. I criminali hanno agito con precisione, bloccando le strade circostanti con l’ausilio di due furgoni e un camion, che sono stati posizionati lungo la provinciale 327, creando un vero e proprio muro per impedire il passaggio dei veicoli e garantire una via di fuga sicura.

Il furto, avvenuto intorno a mezzanotte e mezza, ha visto i malviventi sottrarre un consistente quantitativo di argento, il cui valore complessivo è ancora in fase di stima. L’azione è stata rapida ed efficace, ma al momento non ci sono informazioni su eventuali feriti o sull’identità dei responsabili. Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente per avviare le indagini e cercare di risalire agli autori del colpo.

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