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Cronaca

Treviso | Sequestrati due laboratori tessili gestiti da imprese insolventi con il fisco

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ADN24

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno condotto un’importante operazione di controllo e tutela del “Made in Italy”, con l’obiettivo di proteggere le filiere produttive nazionali e combattere il lavoro irregolare nel settore tessile. In collaborazione con Vigili del Fuoco, S.P.I.S.A.L., Ispettorato del Lavoro e A.R.P.A.V. di Treviso, sono stati effettuati quattro interventi presso aziende tessili situate tra i comuni di Quinto di Treviso e Preganziol.

Durante le ispezioni, sono emerse gravi irregolarità in due dei quattro laboratori controllati. In questi impianti di circa 300 e 200 metri quadrati, sono state riscontrate condizioni di grave degrado e pericolo, tra cui l’impiego di due lavoratori senza permesso di soggiorno e violazioni delle normative urbanistiche e ambientali. A seguito di queste scoperte, la Guardia di Finanza ha sequestrato d’urgenza gli immobili coinvolti, per un valore complessivo di 230.000 euro, oltre a macchinari e attrezzature utilizzati nell’attività illecita.

Gli amministratori delle aziende, tutte di origine straniera, sono stati segnalati alla Procura di Treviso per numerose violazioni. Le irregolarità riguardano principalmente la sicurezza sul lavoro e la gestione dei rifiuti. Tra le violazioni più gravi, sono emerse l’impraticabilità delle vie di fuga, la mancanza di cartellonistica di sicurezza e l’assenza di dispositivi di protezione sui macchinari. Inoltre, alcuni laboratori risultavano privi della documentazione obbligatoria sulla valutazione dei rischi e sulla sorveglianza sanitaria per i lavoratori.

In uno degli stabilimenti, è stata anche rinvenuta una discarica non autorizzata di scarti tessili, priva delle necessarie procedure di tracciabilità. In aggiunta, sono state riscontrate violazioni urbanistiche, con la realizzazione di stanze abusive destinate a funzioni residenziali e cucina all’interno del laboratorio.

Un altro aspetto emerso durante l’indagine è il comportamento delle imprese, che avevano accumulato pendenze fiscali per circa 3 milioni di euro. Queste aziende, gestite da imprenditori stranieri, avevano creato un sistema di “imprese fittizie”, chiudendo e riaprendo nuove attività sotto un’altra ragione sociale e partita IVA, pur continuando a operare nello stesso luogo con gli stessi clienti e fornitori.

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Treviso ha avuto l’obiettivo di salvaguardare il settore tessile, un’importante risorsa economica per la provincia, e di garantire la sicurezza dei lavoratori. Le attività illegali riscontrate mettono a rischio la concorrenza leale, favorendo chi elude le normative a discapito delle aziende che rispettano le leggi, e creano condizioni di lavoro insicure e insostenibili.

Le indagini sono ancora in corso, e gli amministratori delle imprese coinvolte sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva. L’intervento della Guardia di Finanza rappresenta un’azione concreta per tutelare le filiere produttive e favorire un mercato sano e competitivo.

Cronaca

Chiusura di sala giochi a Ladispoli: sospensione della licenza per comportamenti illegali

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I Carabinieri della Stazione di Ladispoli, in collaborazione con il questore di Roma, hanno eseguito un’ordinanza ex art. 100 T.U.L.P.S. che ha portato alla sospensione della licenza e alla chiusura per cinque giorni di un esercizio pubblico situato nel comune di Ladispoli. Il provvedimento è stato emesso a seguito di una serie di controlli effettuati tra settembre e ottobre scorsi, che hanno rivelato gravi violazioni alle normative di sicurezza pubblica.

Le indagini dei Carabinieri hanno portato alla luce che la sala giochi, luogo di ritrovo per molti, era frequentata da persone con precedenti penali. Alcuni dei clienti sono stati trovati in possesso di piccole quantità di sostanze stupefacenti, mentre in un’altra occasione, sono stati rinvenuti anche armi da taglio. Tali circostanze hanno fatto scattare l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno ritenuto necessaria la sospensione temporanea dell’attività per garantire la sicurezza pubblica e prevenire potenziali rischi per la comunità.

Il provvedimento di sospensione della licenza rientra nelle misure previste dalla legge in materia di ordine pubblico e sicurezza. Le forze dell’ordine, infatti, monitorano con attenzione questi locali per contrastare fenomeni di illegalità e garantire che le attività pubbliche siano gestite nel rispetto delle leggi. In particolare, l’uso di sostanze stupefacenti e il possesso di armi all’interno di un locale pubblico sono considerati reati gravi che compromettono la sicurezza dei frequentatori e della zona circostante.

Con questo intervento, le autorità hanno ribadito la loro determinazione nel garantire che i locali pubblici, specialmente quelli frequentati da giovani e persone a rischio, siano luoghi sicuri e privi di atti illegali. La chiusura per cinque giorni rappresenta una misura cautelativa volta a dissuadere future infrazioni e a sensibilizzare gli altri gestori di esercizi pubblici sull’importanza del rispetto delle leggi e della sicurezza.

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Cronaca

Carabinieri del NAS e ASL Toscana: scoperti gravi problemi igienico-sanitari in ristoranti di Pisa e Marina di Pisa

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri del NAS di Livorno, in collaborazione con l’Azienda USL Toscana Nord Ovest, hanno effettuato una serie di controlli a tappeto nel settore della ristorazione, portando alla luce gravi violazioni igienico-sanitarie in due ristoranti della provincia di Pisa.

Il primo intervento ha avuto luogo in un ristorante di Cenaia, un piccolo comune situato nel cuore della provincia pisana. Qui, i controlli hanno rilevato una situazione preoccupante: l’ambiente di lavoro era in condizioni igieniche precarie, con la presenza di sporco evidente, residui di cibo non puliti e addirittura muffa sulle pareti. A rendere la situazione ancora più grave, c’era la presenza di insetti, un chiaro segno di scarsa manutenzione e di un ambiente non sicuro per la preparazione di alimenti. Di fronte a queste condizioni, l’attività di preparazione e somministrazione di cibi è stata immediatamente sospesa dalle autorità competenti.

Pochi giorni dopo, un altro controllo ha portato alla luce problematiche simili in un ristorante situato a Marina di Pisa. Anche in questo caso, sono stati riscontrati livelli inaccettabili di sporcizia, incrostazioni e la presenza di insetti nei locali. Le autorità sanitarie hanno espresso preoccupazione per la salute pubblica, poiché queste condizioni potrebbero comportare rischi significativi per i consumatori. Come nel caso di Cenaia, anche qui l’attività è stata sospesa, con la sanzione di una multa pari a 3.000 euro.

Entrambe le strutture sono state multate, con un provvedimento che sottolinea l’importanza di mantenere standard igienico-sanitari adeguati nelle attività di ristorazione. I Carabinieri del NAS, insieme ai tecnici dell’ASL, continuano a monitorare le strutture e a verificare il rispetto delle normative per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini.

Le operazioni di controllo fanno parte di una serie di interventi previsti dal piano di prevenzione e repressione delle violazioni sanitarie che coinvolge tutto il territorio regionale. L’obiettivo è garantire che tutte le attività ristorative operino nel rispetto delle normative di sicurezza e igiene, evitando potenziali rischi per i consumatori.

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Carabinieri a Trieste: sanzioni e sospensioni per irregolarità nei cantieri edili

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Nel corso di un’importante operazione di controllo condotta dal Nucleo Operativo del Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Venezia, con il supporto dei Carabinieri del Nil di Trieste e della Compagnia Carabinieri di Trieste, sono state emesse quattro sospensioni dell’attività imprenditoriale e comminate sanzioni per un totale di 130 mila euro. I controlli si sono concentrati sulla prevenzione e repressione dello sfruttamento del lavoro e del lavoro sommerso, oltre che sulla tutela della salute e della sicurezza nei cantieri edili di Trieste.

Nel corso delle ispezioni, sono state riscontrate irregolarità in ben nove imprese, specialmente riguardo alle misure di sicurezza. Sebbene la maggior parte delle aziende controllate rispettasse le normative giuslavoristiche, una in particolare ha mostrato lievi difformità nella gestione dei distacchi transnazionali, ovvero la comunicazione del distacco di lavoratori provenienti da altri paesi. Tuttavia, le violazioni più gravi sono state riscontrate in ambito di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Tra le principali criticità emerse, i Carabinieri hanno segnalato la presenza di aperture in quota, che rappresentano un potenziale rischio di caduta dall’alto, e gravi carenze nella predisposizione dei servizi di emergenza e dei presidi obbligatori. In alcuni casi sono state riscontrate anche irregolarità nell’installazione di attrezzature di lavoro, con esposizione a rischi elettrici, e omissioni nella sorveglianza da parte delle figure preposte alla sicurezza.

Questi risultati evidenziano l’importanza dei controlli sistematici per garantire che le normative sul lavoro e sulla sicurezza siano rispettate, soprattutto in settori ad alto rischio come quello edile. Le autorità competenti hanno promesso ulteriori azioni di monitoraggio per contrastare ogni forma di sfruttamento e per migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza nei cantieri.

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