curiosità
Il primo animale terrestre fu uno scorpione?
Il primo animale a camminare sulla terraferma e respirare l’ossigeno atmosferico, dando inizio all’uscita dagli oceani e alla colonizzazione del pianeta, è il fossile di Parioscorpio venator. Un piccolo scorpione, lungo poco più di 2 centimetri, visse durante il Siluriano, circa 437 milioni di anni fa, nell’area dell’odierno Wisconsin. La sua scoperta è stata resa possibile grazie al paleontologo Andrew Wendruff della Otterbein University, che ha pubblicato uno studio su Scientific Reports.
Parioscorpio è un esempio interessante poiché presenta caratteristiche ibride tra i suoi antenati acquatici e i suoi discendenti terrestri. Ad esempio, gli occhi composti, rivolti in avanti, sono simili a quelli dei moderni crostacei, mentre la presenza di un pungiglione e di strutture anatomiche che collegano l’apparato circolatorio a quello respiratorio suggeriscono la sua capacità di assorbire ossigeno dall’aria, consentendogli di “respirare sulla terraferma”. Queste caratteristiche sono simili a quelle riscontrate nel limulo, un altro artropode primitivo capace di vita anfibia.
Sebbene la scoperta di Parioscorpio sia interessante, non si tratta di una rivoluzione ma piuttosto di un aggiornamento nel campo della paleontologia. Nel corso dei decenni, molti animali si sono susseguiti nel ruolo di primi abitanti della terraferma, tra cui millepiedi, euripteri e scorpioni di mare. Se Parioscorpio dovesse confermarsi come il nuovo campione di questa categoria, sarebbe una notizia significativa non solo per lo scorpione stesso, che potrebbe vantare un ruolo importante nella storia evolutiva, ma soprattutto perché confermerebbe quali strutture anatomiche siano state cruciali per il passaggio dall’ambiente acquatico a quello terrestre.
curiosità
Il suono dei dinosauri in Jurassic Park è stato creato da un mix di suoni di animali reali.
Nel film Jurassic Park di Steven Spielberg, i dinosauri non emettevano suoni preesistenti, ma ogni ruggito, grugnito o urlo è stato creato da una combinazione di suoni provenienti da diversi animali reali. Ad esempio, il ruggito del Tyrannosaurus Rex è stato creato mescolando il suono di un elefante che ruggiva con quello di un leone, mentre il suono del velociraptor è stato ottenuto combinando il suono di un pavo reale (un tipo di pavone) con quello di un ghepardo.
Questa tecnica di “creare” i suoni piuttosto che usarli già esistenti è una delle tante innovazioni che hanno contribuito a rendere Jurassic Park un film così iconico. Il mix tra effetti sonori realistici e l’incredibile CGI (computer-generated imagery) ha reso i dinosauri incredibilmente credibili, facendo sembrare la preistoria così vivida e tangibile.
curiosità
L’anno senza estate: L’eruzione del Tambora e il romanzo di Frankenstein
Nel 1815, l’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia causò uno degli eventi climatici più estremi della storia. L’eruzione, che fu così potente da abbattere l’intera montagna, scatenò un raffreddamento globale che durò per anni. Nel 1816, noto come “l’anno senza estate”, le temperature scesero drasticamente in tutto l’emisfero settentrionale, provocando carestie, fallimenti agricoli e un aumento delle malattie. Questo evento climatico estremo influenzò anche la cultura, poiché l’estate mancata portò Lord Byron, Mary Shelley e Percy Bysshe Shelley a trascorrere un’estate insolitamente fredda in Svizzera, durante la quale Mary Shelley scrisse il celebre romanzo “Frankenstein”.
curiosità
LO SAI CHE… I piloti di aerei non potevano avere la barba?
Per molto tempo, ai piloti di linea è stato vietato di portare la barba, sia per motivi estetici che di sicurezza. In passato, la presenza di barba poteva compromettere l’aderenza della maschera per l’ossigeno, essenziale in caso di emergenza aerea.
Inizialmente, la norma rifletteva gli standard militari, in quanto molti piloti provenivano da una formazione militare. Questi standard includevano capelli corti, nessun tatuaggio visibile e niente barba. Tuttavia, la situazione è cambiata nel corso degli anni?
Sì e no. Negli Stati Uniti e in alcuni altri paesi, le compagnie aeree ancora applicano restrizioni rigide sulla presenza di barba nei loro piloti. Questo non è solo per motivi di immagine, ma anche per la sicurezza. La barba troppo fitta potrebbe compromettere l’efficacia delle maschere per l’ossigeno, impedendo un corretto sigillo contro il viso del pilota durante un’evacuazione o un’emergenza.
D’altra parte, in Europa, molte compagnie aeree hanno rivisto le loro politiche, tenendo conto dei progressi nelle tecnologie delle maschere per l’ossigeno. Questo ha permesso ai piloti di mantenere una barba ben curata, purché rispettino determinati standard riguardo lunghezza e cura.
Questa evoluzione riflette un compromesso tra immagine professionale e sicurezza operativa. Mentre alcune compagnie americane come Allegiant e Hawaiian Airlines ora consentono la barba, molte altre continuano a imporre restrizioni. In Europa, invece, la tendenza è verso una maggiore flessibilità, a patto che la sicurezza rimanga sempre una priorità.
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