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Pizza, quanto è consigliabile mangiarla? Le regole da seguire

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La pizza è indubbiamente uno degli alimenti più amati e consumati, sia in Italia che all’estero. Con la sua vasta gamma di condimenti e varianti, rappresenta un piatto che pochi riescono a resistere, sia per un pasto veloce durante la giornata che per una cena in compagnia. Tuttavia, quanti giorni a settimana è consigliabile consumarla senza appesantire il nostro organismo?

La pizza, per le sue caratteristiche, costituisce un pasto molto sostanzioso, spesso assimilabile a un piatto unico. Pertanto, quando si opta per la pizza, è consigliabile escludere o limitare al minimo altre portate, al fine di evitare un eccessivo appesantimento.

Meglio consumare la pizza a pranzo, soprattutto se si tratta della classica versione tonda alla napoletana. Se possibile, è preferibile consumarla durante il pranzo, in quanto questo permette all’organismo di avere più tempo per digerire i nutrienti assunti e offre maggiori opportunità di svolgere attività fisica per bruciare calorie.

Se si è soliti consumare frequentemente la pizza, è consigliabile preferire le versioni meno caloriche. Si può optare per pizze classiche come la marinara e la margherita, condite con pochi ingredienti, o scegliere pizze con impasti speciali, come quelle realizzate con farine integrali o a base di legumi, sempre più disponibili sul mercato.

Nonostante queste precauzioni, gli esperti consigliano di non eccedere con il consumo di pizza e di limitarlo in media a una volta alla settimana. Tuttavia, queste sono indicazioni generali e per un piano alimentare personalizzato è sempre consigliabile consultare uno specialista della nutrizione, in grado di adattare la dieta alle specifiche esigenze del proprio corpo.

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Il suono dei dinosauri in Jurassic Park è stato creato da un mix di suoni di animali reali.

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Nel film Jurassic Park di Steven Spielberg, i dinosauri non emettevano suoni preesistenti, ma ogni ruggito, grugnito o urlo è stato creato da una combinazione di suoni provenienti da diversi animali reali. Ad esempio, il ruggito del Tyrannosaurus Rex è stato creato mescolando il suono di un elefante che ruggiva con quello di un leone, mentre il suono del velociraptor è stato ottenuto combinando il suono di un pavo reale (un tipo di pavone) con quello di un ghepardo.

Questa tecnica di “creare” i suoni piuttosto che usarli già esistenti è una delle tante innovazioni che hanno contribuito a rendere Jurassic Park un film così iconico. Il mix tra effetti sonori realistici e l’incredibile CGI (computer-generated imagery) ha reso i dinosauri incredibilmente credibili, facendo sembrare la preistoria così vivida e tangibile.

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L’anno senza estate: L’eruzione del Tambora e il romanzo di Frankenstein

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Nel 1815, l’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia causò uno degli eventi climatici più estremi della storia. L’eruzione, che fu così potente da abbattere l’intera montagna, scatenò un raffreddamento globale che durò per anni. Nel 1816, noto come “l’anno senza estate”, le temperature scesero drasticamente in tutto l’emisfero settentrionale, provocando carestie, fallimenti agricoli e un aumento delle malattie. Questo evento climatico estremo influenzò anche la cultura, poiché l’estate mancata portò Lord Byron, Mary Shelley e Percy Bysshe Shelley a trascorrere un’estate insolitamente fredda in Svizzera, durante la quale Mary Shelley scrisse il celebre romanzo “Frankenstein”.

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LO SAI CHE… I piloti di aerei non potevano avere la barba?

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ADN24

Per molto tempo, ai piloti di linea è stato vietato di portare la barba, sia per motivi estetici che di sicurezza. In passato, la presenza di barba poteva compromettere l’aderenza della maschera per l’ossigeno, essenziale in caso di emergenza aerea.

Inizialmente, la norma rifletteva gli standard militari, in quanto molti piloti provenivano da una formazione militare. Questi standard includevano capelli corti, nessun tatuaggio visibile e niente barba. Tuttavia, la situazione è cambiata nel corso degli anni?

Sì e no. Negli Stati Uniti e in alcuni altri paesi, le compagnie aeree ancora applicano restrizioni rigide sulla presenza di barba nei loro piloti. Questo non è solo per motivi di immagine, ma anche per la sicurezza. La barba troppo fitta potrebbe compromettere l’efficacia delle maschere per l’ossigeno, impedendo un corretto sigillo contro il viso del pilota durante un’evacuazione o un’emergenza.

D’altra parte, in Europa, molte compagnie aeree hanno rivisto le loro politiche, tenendo conto dei progressi nelle tecnologie delle maschere per l’ossigeno. Questo ha permesso ai piloti di mantenere una barba ben curata, purché rispettino determinati standard riguardo lunghezza e cura.

Questa evoluzione riflette un compromesso tra immagine professionale e sicurezza operativa. Mentre alcune compagnie americane come Allegiant e Hawaiian Airlines ora consentono la barba, molte altre continuano a imporre restrizioni. In Europa, invece, la tendenza è verso una maggiore flessibilità, a patto che la sicurezza rimanga sempre una priorità.

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