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Mercedes CLA: la nuova generazione arriverà nel 2025

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Mercedes-Benz prepara il lancio della nuova generazione della CLA, prevista per il 2025, una vettura che segnerà un passo importante nell’evoluzione della casa tedesca. Sarà realizzata su una piattaforma inedita, la Mercedes Modular Architecture (MMA), che supporta sia motori elettrici che termici, con potenziali versioni mild hybrid e ibridi. Questo design innovativo consentirà di offrire una gamma di powertrain più evoluti, tra cui una nuova trasmissione elettrificata e il debutto del sistema operativo MB.OS, sviluppato internamente per una gestione più integrata e fluida dell’intero veicolo.

Dal punto di vista estetico, la nuova CLA continuerà a seguire il linguaggio stilistico delle berline-coupé, pur con alcune modifiche significative al frontale e alla parte posteriore, ispirate al concept presentato nel 2023. Le prime immagini camuffate mostrano una linea più moderna ed elegante, mentre il CEO Ola Källenius ha anticipato alcune delle caratteristiche tecnologiche durante i test in pista.

Una delle novità principali è la motorizzazione elettrica, con un motore da 238 cavalli e una batteria in grado di garantire un’autonomia che potrebbe arrivare fino a 750 km, grazie anche all’architettura a 800 V che permette una ricarica rapida. Non mancheranno anche versioni con motori termici, rispondendo alle esigenze di diversi tipi di clientela.

Infine, l’introduzione di MB.OS, il nuovo sistema operativo con architettura chip-to-cloud, rappresenta una delle innovazioni più importanti, unendo il controllo della vettura e delle sue funzioni in un’unica interfaccia che si estende su tutta la larghezza dello schermo. La nuova Mercedes CLA, quindi, non sarà solo una berlina-coupé elegante, ma anche un concentrato di tecnologia avanzata, pronta a rivoluzionare il segmento entry-level della casa di Stoccarda.

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Stretta sugli NCC, arriva la nuova normativa governativa

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Il 26 ottobre 2024 è stato firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero degli Interni il decreto interministeriale 226, che introduce significative modifiche per il settore degli NCC (Noleggio con Conducente). Le novità, che entreranno in vigore tra due mesi, sono state pensate per regolamentare ulteriormente il servizio di trasporto privato e contrastare il fenomeno dell’abusivismo. La circolare attuativa, prevista per il 26 novembre, darà i dettagli operativi di queste misure, destinate a cambiare il panorama della mobilità urbana.

Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione di una pausa obbligatoria di 20 minuti tra un servizio e l’altro. Tale disposizione ha suscitato reazioni contrastanti nel settore. Secondo il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, la misura è stata adottata per evitare la concorrenza sleale tra NCC e taxi, facendo in modo che i primi non possano operare a ritmo continuo, al pari dei taxi. L’introduzione di un intervallo tra una corsa e l’altra obbliga quindi i veicoli a fermarsi per almeno 20 minuti prima di riprendere un altro servizio, misura che ha diviso il mondo degli operatori del trasporto privato.

Le nuove regole impongono anche una maggiore trasparenza. Ogni corsa dovrà essere accompagnata da un dettagliato foglio di servizio che indichi informazioni come i dati del conducente, quelli del committente, l’orario di inizio e fine del servizio, nonché i luoghi di partenza e arrivo e la targa del veicolo. Questa regolamentazione punta a garantire un servizio più tracciabile, migliorando la sicurezza e prevenendo pratiche illegali.

Tuttavia, la norma ha incontrato una forte opposizione da parte degli operatori NCC, in particolare da realtà come Uber, che ha espresso critiche contro la cosiddetta “pausa obbligatoria”. Secondo la società, questa misura penalizza i clienti con esigenze urgenti, prolungando i tempi di attesa e aumentando la distanza tra la richiesta di un servizio e l’arrivo del veicolo. In particolare, Uber ha sottolineato che con questa norma i tempi di attesa in Italia potrebbero arrivare a 20 minuti, un significativo incremento rispetto ai 5 minuti medi di attesa in altre città europee.

Le associazioni di categoria degli NCC si sono allineate al malcontento di Uber, sottolineando come la nuova regolamentazione favorisca in modo evidente i taxi. Questi ultimi, infatti, non sono soggetti alla stessa pausa obbligatoria e possono quindi accettare corse consecutive senza interruzioni. Questo vantaggio operativo rende il settore del taxi decisamente più competitivo, mentre per gli NCC potrebbe significare una riduzione dei guadagni e un rallentamento della crescita.

Il decreto, insomma, ha acceso il dibattito tra gli attori del trasporto privato, portando alla luce le difficoltà e le sfide che gli NCC si troveranno ad affrontare con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni. Mentre il governo difende la misura come un passo necessario per la regolamentazione e il contrasto all’abusivismo, il settore degli NCC è pronto a fare sentire la propria voce, sia nelle sedi politiche che legali, per cercare di modificare o mitigare gli effetti della nuova legge.

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Audi E, una nuova era per il mercato cinese con un’auto senza i quattro anelli

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L’Audi ha svelato una novità sorprendente per il mercato cinese: un’auto che non porta il tradizionale logo dei quattro anelli. Si tratta della concept Audi E, un’anticipazione di una nuova linea di vetture elettriche sviluppata in collaborazione con Saic, un gigante cinese dell’automobile. Questo modello rappresenta un passo importante nella strategia di Audi per penetrare più profondamente nel mercato asiatico, rispondendo alle preferenze locali.

Un marchio separato per la Cina

La più grande novità riguarda il marchio: Audi ha deciso di lanciare un brand autonomo in Cina, scrivendo semplicemente AUDI in maiuscolo, senza il consueto logo dei quattro anelli. Questo cambiamento riflette un’approccio completamente nuovo per l’azienda, mirato a rispondere meglio alle richieste di un mercato che, pur riconoscendo il valore del marchio, dà maggiore importanza a caratteristiche come la tecnologia e l’innovazione piuttosto che al simbolo tradizionale.

Design e prestazioni della concept Audi E

L’Audi E si presenta con un design elegante e futuristico, con una carrozzeria sportback che sfida la tradizione del marchio. Le sue dimensioni sono impressionanti: lunga 487 cm, larga 199 cm, e alta 146 cm, con un passo di 295 cm. Un aspetto interessante è la scelta di sostituire i classici quattro anelli con la scritta AUDI retroilluminata, sia sul frontale che sul posteriore, conferendo al veicolo un aspetto decisamente minimalista.

Dal punto di vista tecnico, la concept è equipaggiata con due motori elettrici, uno anteriore e uno posteriore, che sviluppano una potenza combinata di 774 CV e una coppia di 800 Nm. La batteria da 100 kWh permette un’autonomia dichiarata di 700 km, calcolata secondo il protocollo di omologazione cinese CLTC. Grazie alla tecnologia di ricarica rapida da 800 V, il veicolo è capace di raggiungere velocità di ricarica particolarmente elevate.

Interni ultratecnologici

Gli interni della Audi E sono altrettanto innovativi e pensati per il massimo comfort e connettività. Un maxischermo orizzontale unisce la strumentazione, il sistema multimediale e altri display per il passeggero e per la visualizzazione delle immagini degli specchietti digitali, che sostituiscono quelli tradizionali. Il software proprietario Audi OS, sviluppato appositamente per la Cina, è un altro punto di forza, garantendo un ecosistema di applicazioni e un avanzato sistema di riconoscimento facciale per una guida ancora più intelligente.

Una joint venture che punta alla velocità

La collaborazione tra Audi e Saic ha lo scopo di ridurre i tempi di sviluppo del 30%, consentendo alla casa automobilistica tedesca di portare sul mercato cinese un prodotto pensato per i gusti locali. In Cina, infatti, i consumatori sono molto più attenti alla qualità dei sistemi multimediali e alla tecnologia a bordo, piuttosto che al marchio stesso. Questo approccio consentirà alla Audi di adattarsi meglio alle esigenze di un pubblico sempre più orientato verso l’innovazione e la sostenibilità.

La concept Audi E rappresenta, quindi, non solo un nuovo modello di auto elettrica, ma anche una chiara dichiarazione di intenti da parte di Audi, pronta ad affrontare la sfida di un mercato cinese sempre più competitivo, con un prodotto che punta decisamente sulla tecnologia e sulla personalizzazione.

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Jeep Avenger Ibrida: un’auto compatta e confortevole

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La Jeep Avenger ibrida è un modello che si distingue nel segmento delle crossover compatte, offrendo una miscela di praticità e comfort, pur non essendo esente da alcuni difetti. Con una lunghezza che non supera i 4 metri, si inserisce perfettamente nel panorama delle auto urbane, ma riesce comunque a garantire spazio sufficiente per i passeggeri e un comfort superiore alla media delle sue dimensioni.

Design e interni
Esteticamente, la Jeep Avenger si presenta come una piccola SUV, con linee moderne e una carrozzeria che trasmette robustezza e dinamismo. L’abitacolo è ben progettato, con un mix di colori e luci ambientali che valorizzano le plastiche, purtroppo di qualità non elevatissima. La posizione di guida, pur non essendo molto alta come in altre crossover, consente comunque di avere una buona visibilità. I sedili anteriori, soprattutto nella versione Leather&Winter, sono molto comodi, dotati anche di funzione massaggio, e il cruscotto da 10,3 pollici è facilmente leggibile.

Una pecca evidente riguarda l’abitabilità posteriore. Nonostante lo spazio sia buono in termini di altezza, i sedili dietro sono meno comodi, soprattutto per quanto riguarda la larghezza e la presenza di pochi vani portaoggetti, senza tasche nelle porte, come ci si potrebbe aspettare da una vettura di questa categoria. Inoltre, il climatizzatore è monozona e mancano le bocchette per i passeggeri posteriori, un aspetto che potrebbe risultare scomodo nei viaggi più lunghi.

Prestazioni e motore
Il motore 1.2 turbo a 3 cilindri della Jeep Avenger ibrida è stato migliorato rispetto alle versioni con motore manuale. In questa configurazione ibrida, il motore a benzina lavora in sinergia con un motore elettrico da 29 CV alimentato da una batteria a 48 volt. Questo sistema consente di muoversi a bassa velocità in modalità completamente elettrica, con un notevole guadagno in termini di fluidità e silenziosità di marcia.

Durante il test su strada, la Jeep Avenger ha mostrato un ottimo comportamento in città, dove la spinta dell’elettrico è ben percepibile, specialmente nelle partenze. Le sospensioni morbide assorbono bene le irregolarità del terreno, rendendo la marcia particolarmente confortevole. Tuttavia, i consumi sono nella media: in città sono stati rilevati circa 14,9 km/l, mentre fuori città si arriva a circa 18,5 km/l, con una buona resa anche in autostrada (14,1 km/l a 130 km/h).

Tecnologia e comfort
Il sistema multimediale della Jeep Avenger è uno dei suoi punti di forza, con un display da 10,3” che offre una grafica moderna e facile da usare. L’integrazione di Android Auto e Apple CarPlay senza fili rende l’esperienza ancora più comoda. L’infotainment è completato da una serie di opzioni come il sistema JBL e il navigatore, che sono però disponibili come optional. Il sistema di guida semiautonoma, che permette all’auto di mantenere la corsia e la distanza dal veicolo che precede, è un altro vantaggio, sebbene resti sempre necessaria la supervisione del conducente.

Conclusioni
La Jeep Avenger ibrida è una crossover compatta che non rinuncia al comfort e alla praticità, pur mostrando alcune lacune in termini di materiali interni e di abitabilità posteriore. È un’auto ideale per chi cerca un veicolo agile e versatile per l’uso urbano, ma che non disdegna anche qualche breve viaggio fuori città. Il prezzo di partenza di circa 31.000 euro potrebbe sembrare elevato rispetto ad alcune concorrenti, ma la dotazione ricca e la qualità di marcia giustificano ampiamente la spesa.

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