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ROMA (ITALPRESS) – “Dal momento dell’insediamento di questo Governo non ho mai autorizzato, quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alcuna forma di intercettazione a carico di esponenti politici o di giornalisti”. Lo afferma in una nota il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
“L’attenzione del Governo a evitare qualsiasi improprio uso di tale strumento è dimostrata dal fatto che esso ha proposto e fatto inserire nella legge di bilancio 2023 una norma (art. 1, comma 684, L. 29 dicembre 2022 n. 197) – aggiunge -, che tutela con maggior efficacia: 1. la segretezza delle informazioni acquisite nel corso delle attività; 2. la coerenza delle attività svolte con i fini istituzionali delle Agenzie. In particolare, a seguito di tale mutamento normativo: è divenuta autonoma la disciplina delle intercettazioni preventive dei Servizi rispetto alle intercettazioni preventive di polizia (ex art. 226 norm. att. C.p.p.); risulta ampliato il potere di verifica da parte dell’autorità giudiziaria, cioè del procuratore generale della corte di appello di Roma, sulle operazioni svolte, dato che le Agenzie sono tenute a consegnare non più soltanto il “verbale sintetico” e i “supporti mobili” utilizzati, ma anche i “contenuti intercettati”; sono stati ampliati gli obblighi di distruzione del materiale depositato, che riguarda tutta la documentazione consegnata al procuratore generale; si è resa più specifica la disciplina sul tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche e sull’acquisizione dei “dati esterni” (es. dati anagrafici, tabulati, ecc.), con un termine massimo – assente nella precedente disciplina – per la distruzione dei dati acquisiti nel corso dell’attività e per la consegna del verbale delle operazioni al procuratore generale”.
“In base alla legge n. 124/2007, l’Autorità delegata è obbligata a effettuare un vaglio preventivo sulle richieste di intercettazioni, finalizzandole alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità, della sovranità della Repubblica e delle istituzioni democratiche, per mettere al riparo da ogni minaccia, attività eversiva e forma di aggressione criminale e terroristica, attività di spionaggio e di proliferazione concernenti materiali strategici – prosegue Mantovano -. A seguito del rilascio della delega da parte dell’autorità politica, i direttori delle Agenzie formulano la richiesta di autorizzazione delle intercettazioni al Procuratore generale.
Nei 7 mesi di attività del Governo, il rilascio della delega è stato improntato a un’analisi puntuale e rigorosa dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge, sia per la stretta attinenza delle motivazioni alle finalità di ricerca informativa, sia per l’individuazione dei soggetti nei confronti dei quali si indirizzavano le attività di intercettazione. Poichè il senatore Matteo Renzi evoca uno scenario che, se vero, sarebbe gravissimo, l’autorità giudiziaria valuterà ogni eventuale accertamento, a garanzia delle istituzioni e dell’ordinamento democratico. Per quanto di mia competenza, ho già comunicato al presidente del Copasir senatore Lorenzo Guerini la disponibilità a fornire ogni utile informazione, qualora ne ravvisi l’opportunità”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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PALERMO (ITALPRESS) – Paloma Aba Garrote, direttrice generale dell’Agenzia esecutiva della Commissione Europea CINEA, ha visitato il 31 maggio il porto di Palermo.
La direttrice di Cinea – l’Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente che, oltre a occuparsi dell’erogazione di finanziamenti nel settore trasporti, gestisce i programmi della Commissione europea per la decarbonizzazione e la crescita sostenibile – era in città per partecipare all’interessante evento sul programma Horizon, “Restore our ocean and waters by 2030”, organizzato dalla Commissione Europea in collaborazione con il Governo italiano – Ministero dell’Università e della Ricerca, la Regione Siciliana, l’Università di Palermo e il supporto del progetto BlueMissionMed coordinato dal Centro Nazionale Ricerche (CNR).
Accompagnata dal segretario generale dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale, Luca Lupi, ha osservato con attenzione i cantieri aperti al Molo Trapezoidale e sulla via Crispi, dove sono in corso i lavori dell’Interfaccia, il cui progetto esecutivo è stato cofinanziato dalla Commissione europea con fondi Cef.
Incentrata sul tema del rinnovamento urbano sostenibile, l’opera si propone di ricucire il rapporto tra la città e il porto, ricostruendo l’identità marittima della città e ponendosi l’obiettivo di migliorare il grado di interazione tra ambito portuale e sistema urbano circostante. I lavori sono appena partiti e si concluderanno a fine 2024.
“L’AdSP è ormai una realtà altamente riconoscibile, percepita e identificata come un soggetto chiave per l’aumento del traffico marittimo italiano ed europeo, un partner affidabile, a fianco e al servizio del mondo delle imprese, promotore di uno sviluppo sostenibile e sostenitore dell’internazionalizzazione del territorio – commenta Lupi -. E’ un sistema fortemente attrattore e attrattivo di investimenti, anche esteri. La visita di oggi della Garrote ne è una evidente dimostrazione”.
“Ho apprezzato molto la visita del porto: il progetto “Interface” ha ottenuto dei finanziamenti europei ma noi siamo davvero soddisfatti quando vediamo gli studi trasformati in infrastrutture per i cittadini e i turisti in tempi certi. Con un occhio sempre attendo alla sostenibilità”, spiega Paloma Aba Garrote.

– foto Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale –

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CATANIA (ITALPRESS) – Il fumo di tabacco in Italia rappresenta ancora la principale causa prevenibile di sviluppo di patologie oncologiche. Il piano italiano di lotta al tabagismo si basa principalmente sulle linee di intervento proposte dalla legge Sirchia e dalle sue successive modifiche. Ma tanto ancora deve essere fatto. Per molti fumatori smettere è davvero difficile e negli ultimi anni il passaggio all’utilizzo di sistemi senza combustione e a rischio ridotto ha innescato un dibattito scientifico che coinvolge la comunità accademica di tutto il mondo, ma il tema riguarda anche le politiche pubbliche e le risposte che arrivano dalla scienza.
Di questi temi hanno discusso i massimi esperti di riduzione del danno che si sono riuniti a Catania per la conferenza nazionale promossa dal CoEHAR, il Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da Fumo dell’Università di Catania che vanta più di 130 pubblicazioni firmate da più di 100 ricercatori impegnati in 15 paesi diversi nel mondo. 30 gli studi presentati dagli illustri relatori davanti ad una platea di 200 persone tra medici, studenti ed esperti di salute pubblica.
“E’ un dato di fatto che in Italia ci sono milioni di fumatori che non vogliono o che non riescono a smettere di fumare – ha spiegato il professore Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR -. Questi fumatori non accettano di essere medicalizzati per via della loro abitudine tabagica e in Italia, ancora oggi, non abbiamo una politica sanitaria che si prenda carico di queste persone. La riduzione del rischio rappresenta la soluzione. In paesi dall’approccio liberale, come la Svezia o la ben nota Inghilterra, che hanno scelto di aprirsi agli strumenti alternativi a rilascio di nicotina promuovendoli nei percorsi di cessazione per i fumatori incalliti, si sta arrivando al prestigioso obiettivo smoke free. E’ tempo di seguire gli esempi virtuosi anche in Italia”.
In tema di politica sanitaria internazionale, in occasione dell’imminente COP10, la Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’OMS: “L’idea dell’OMS è semplicemente quella di equiparare i prodotti tecnologici senza combustione per l’erogazione della nicotina alla sigaretta combusta ma stiamo parlando di due prodotti completamente diversi soprattutto per il profilo tossicologico – ha aggiunto Polosa -. La COP rappresenta un’enorme opportunità per la salute pubblica. Auspichiamo che le organizzazioni internazionali tengano conto del ruolo che i prodotti privi di combustione possano avere per abbattere i tassi di fumo in tutto il mondo”.
I ricercatori si sono anche chiesti se la sola nicotina può essere responsabile di effetti tossici: “Sebbene la nicotina non sia totalmente priva di rischi – come ha spiegato il professore Giovanni Li Volti, direttore del CoEHAR – è importante sottolineare che non è responsabile dei danni per la salute derivanti dal fumo di sigaretta”.
Tra i partecipanti alla conferenza anche numerosi rappresentanti del mondo delle istituzioni. Ad aprire i lavori del convegno, la vice presidente del Senato, Mariolina Castellone, e l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Giovanna Volo.
“Dobbiamo intervenire attraverso percorsi di sensibilizzazione e formazione soprattutto nelle scuole – ha detto l’assessore Volo – lavorare per diminuire i tassi da fumo ci consentirà di raggiungere benefici anche in termini di costi per il sistema sanitario”.
Tra gli interventi inoltre anche quello del membro della commissione affari sociali della Camera, Francesco Ciancitto: “La legge Sirchia ha segnato uno spartiacque importante e ha raggiunto risultati epocali – ha spiegato – oggi però l’assetto va aggiornato sulla base dei nuovi dati. Dobbiamo incidere sulla prevenzione primaria e secondaria. Il fumo e le possibili strategie di contrato al tabagismo saranno di certo temi che a breve affronteremo in Commissione”.
Tra i relatori alla conferenza anche Maria Luisa Brandi, Presidente Fondazione FIR-MO; Emmanuele A. Jannini, Università di Roma Tor Vergata; Ketty Vaccaro, Responsabile area salute Fondazione CENSIS; Nick Crofts, Centre for Law Enforcement and Public Health, Austral-ia; Roberto Sussman, Universidad Nacional Autònoma de Mèxico e, a condurre i lavori della gior-nata, Carla Bruschelli, docente di Metodologia Clinica presso l’Università La Sapienza di Roma.

– foto ufficio stampa CoEHAR –

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ROMA (ITALPRESS) – Dalla ricerca ai diritti: sette giorni per abbattere tutti gli ostacoli che non permettono alle persone con sclerosi multipla di vivere una vita piena. Dal 29 maggio al 6 giugno si tiene la settimana di informazione sulla sclerosi multipla e l’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) ha organizzato numerose iniziative. Tra queste la presentazione del Barometro della SM, avanzamento dell’Agenda della SM 2025 e patologie correlate.
Un confronto tra le associazioni e rappresentanti istituzionali per fare il punto sulle azioni portate avanti in questi anni, e sui progetti per il futuro. La sclerosi multipla è una malattia cronica, imprevedibile e progressivamente invalidante. Una delle più gravi del sistema nervoso centrale. Colpisce principalmente i giovani e le donne. Sono circa 140 mila le persone con SM in Italia, con un costo sociale medio annuo della malattia che supera i 6 miliardi di euro. Tanti i passi nella ricerca ma molto rimane ancora da fare soprattutto per le forme progressive di sclerosi multipla. Il Barometro della SM, giunto alla sua ottava edizione, ricostruisce la diffusione della malattia e i bisogni delle persone con SM. E’ frutto di un lavoro di relazioni quotidiane di AISM con le persone con Sclerosi Multipla e patologie correlate attraverso il Numero Verde nazionale, gli sportelli territoriali per oltre 16.000 richieste l’anno.
“Il barometro è il luogo in cui le priorità dell’Agenda sono spiegate e circostanziate proprio a partire dalla vita delle persone con SM”, ha spiegato Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, “che hanno assunto un ruolo essenziale nell’orientare e supportare sia l’attività della nostra Associazione e Fondazione, sia nella sua azione verso gli stakeholder. Oggi il Barometro racconta la nostra vita, è il documento che spiega i nostri obiettivi e le ragioni del nostro Movimento. Parla con la voce delle 137mila persone con SM: l’Agenda delle persone con SM è contributo strategico e operativo dell’Agenda del paese”.
Quasi una persona con SM su 2 riceve meno assistenza di quanto avrebbe bisogno; una persona con SM su 3 lamenta tempi di attesa molto lunghi per la risonanza magnetica e segnala che gli effetti della pandemia si fanno ancora sentire nei ritardi e irregolarità dei percorsi di cura; per una persona su 4 questo vuol dire anche dover attendere per visite di controllo oltre i tempi programmati, i costi assistenziali sono spesso a loro carico. Prestazioni diagnostiche, assistenza domiciliare, certificazioni, farmaci sintomatici, riabilitazione, supporto psicologico sono indicati come pesanti per le famiglie e costituiscono una spesa media annua di circa 5.000 euro, che arrivano a 12.000 per chi ha disabilità grave e raggiungono i 25.000 euro per le famiglie costrette a spendere di più.
Tre persone con SM su 4 hanno avuto bisogno di presa in carico interdisciplinare: ma solo il 37% l’ha potuta sperimentare con beneficio, segno che i 13 Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) regionali già approvati per la SM devono in molti casi ancora trovare effettiva applicazione. I PDTA dovrebbero infatti assicurare cure integrate sia sul piano sanitario, che socio-sanitario che socio-assistenziale. I farmaci sintomatici non sono completamente rimborsabili; la non rimborsabilità di alcuni medicinali può anche portare a rinunciarvi o sceglierli in base al costo anzichè al beneficio.
Il 17% delle persone ha rinunciato al farmaco sintomatico, o ne ha usato un altro meno appropriato, perchè troppo costoso. La riabilitazione, nonostante qualche eccezione, rimane uno dei punti deboli del sistema di cure per la Sclerosi Multipla: la quota di persone che non conosce o non riesce ad accedere alla riabilitazione è alta anche tra chi ha disabilità lieve, il 42% del totale non è riuscita a riceverla o ne ha comunque tratto minimo beneficio, e il 58% di chi la riceve indica di non riceverne abbastanza.
La terapia consiste quasi sempre (89%) nella fisioterapia; gli altri tipi di riabilitazione sono molto meno diffusi anche perchè la maggior parte delle strutture di riabilitazione eroga solo fisioterapia e non terapie specifiche per la SM.
“Tanti bisogni che attendono riscontri. Tante richieste che meritano risposte. Con questa prospettiva nasce proprio in questa settimana dedicata alla sensibilizzazione della sclerosi multipla, una mozione articolata in 30 punti che rimandano direttamente alle linee di missione e priorità di un’Agenda della SM e patologie correlate 2025 – ha detto Francesco Vacca, presidente nazionale AISM -, che in questo modo diventa contributo immediato e fruibile per l’Agenda del Paese. Chiediamo a tutti e ciascuno di farli propri e agire per il proprio ruolo e volontà di incidere sulla, e oltre, la realtà della SM e patologie correlate”.
Aism ha anche rinnovato l’appello alla firma della Carta dei diritti delle persone con SM e patologie correlate. Presentata il 30 maggio 2022 presso la Camera dei Deputati, la nuova versione della Carta voluta e promossa da AISM nel 2014 consolida la missione dell’Associazione nel rappresentare, tutelare e affermare i diritti delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate, dei loro familiari e caregiver. La versione attualizzata della Carta, nasce dal dialogo costante con le persone con SM e tiene conto non solo delle loro esigenze e aspettative, ma del loro fondamentale diritto a vivere la propria vita, i propri sogni, andando oltre la malattia, sempre aspirando a un mondo libero dalla condizione che vivono. L’obiettivo entro il 2025 è arrivare a 137 mila firme, una per ogni persona con SM. “Non c’è qualcosa che non può essere sottoscritto”, l’impegno di Alessandra Locatelli, ministra per la Disabilità, “unendo le nostre responsabilità possiamo arrivare a dare delle risposte, dobbiamo iniziare a mettere in ordine quello che facciamo ogni giorno – ha aggiunto -. Nel Barometro si toccano tutti i temi, a partire dal progetto di vita, la chiave di lettura per il futuro”.

– foto col/Italpress –

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione del Gestore dei Servizi Energetici, riunitosi questa mattina, ha fornito indicazioni di voto sulle nomine previste nelle Assemblee delle società controllate Acquirente Unico, Gestore dei Mercati Energetici e Ricerca sul Sistema Energetico tenutesi oggi.
Per l’Acquirente Unico l’azionista ha indicato i nomi di Luigi Della Volpe come Presidente e di Marco Campanari, Maria Chiara Fazio e Rosaria Tappi come consiglieri, invitando il nuovo CdA a attribuire la carica di Amministratore Delegato a Rocco Giuseppe Moles.
Per il Gestore dei Mercati Energetici il GSE ha indicato i nomi di Angelo Spena come Presidente e di Paolo Arrobbio, Antonella Massari e Paola Mazzocchi come consiglieri, invitando il nuovo CdA a attribuire la carica di Amministratore Delegato a Pietro Maria Putti.
Per la società Ricerca sul Sistema Energetico l’azionista ha indicato i nomi di Carlo Alberto Giusti come Presidente e di Michele Di Stefano, Lucrezia Jannuzzelli e Antonella Massari come consiglieri, invitando il nuovo Consiglio di Amministrazione a attribuire la carica di Amministratore Delegato a Franco Cotana.
I Consigli di Amministrazione delle tre società rimarranno in carica fino alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del Bilancio d’esercizio 2025.
Il CdA del GSE ha inoltre fornito indicazioni di voto sulle nomine del nuovo collegio sindacale di Acquirente Unico, indicando come Presidente Tullio Patassini, Sindaci Effettivi Sara Scavone e Ettore Perrotti, e Sindaci Supplenti Isabella Lancia e Giancarlo Sestini.

– foto Agenziafotogramma.it –

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ROMA (ITALPRESS) – Una mattinata per celebrare i risultati raggiunti e riflettere sul futuro. La Federginnastica è stata ricevuta dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi dove sono state celebrati gli atleti della nazionale che stanno rendendo magico il momento della ritmica e dell’artistica grazie ai risultati conseguiti alle ultime manifestazioni fra Europei, senior e junior, e Mondiali giovanili. Un momento per festeggiare la Federazione più antica d’Italia ricordando come sia “importante celebrare il vostro impegno sano e pulito, così come i sacrifici delle vostre famiglie. Le medaglie sono importanti e rappresentano un momento di orgoglio nazionale ma ciò che conta è allenare la persona alla vita. Una volta vinta una medaglia già si pensa al prossimo appuntamento e lo sport per fortuna offre sempre altre occasioni. La maglia azzurra ha significati morali, culturali ed etici, valori che la Fgi sono convinto che sa trasmettere agli atleti”, le parole di Abodi. Da parte del ministro, poi, anche un regalo a ognuno degli atleti ricevuti: una copia della Costituzione italiana, la stessa che tra qualche mese vedrà modificato l’articolo 33 per ospitare in modo più semplice ed esplicativo quello che è il ruolo dello sport, sempre “al centro dell’agenda sociale della nostra nazione”, ha ricordato Abodi. Presente anche il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha ricordato come “si parla molto della ginnastica italiana che ha una lunga tradizione di donne e di uomini capaci di scrivere la storia dello sport italiano”, esaltando il lavoro portato avanti da atleti e tecnici capaci di far vivere alla ginnastica, dal punto di vista sportivo, un momento d’oro. “Noi non avevamo mai vinto tante medaglie come in questo periodo, prima ci servivano 50 anni per farlo. Abbiamo avuto la capacità di ricreare un mondo. La gente si iscrive alla Federazione ginnastica, ha piacere di fare attività perchè sanno che a livello giovanile serve anche per altri sport e noi siamo orgogliosi di questo”, le parole a margine di Gherardo Tecchi, presidente della FGI, che ha colto l’occasione anche per sottolineare la ripartenza del mondo delle ginnastica dopo le denunce di alcune atlete sui presunti abusi al vaglio della magistratura ordinaria e di quella sportiva. “La FGI ha saputo guardarsi dentro, studiare la situazione trovando quello che ci voleva per risistemare tutto. Abbiamo creato il Safeguarding Office, i primi in Italia, stiamo facendo degli accordi con il Moige; ci stiamo muovendo per dare ai nostri atleti tutto quello che serve perchè oggi è cambiato il mondo” prosegue Tecchi. Un plauso arrivato anche da Abodi che ha rimarcato come “nei momenti di difficoltà bisogna avere la capacità di utilizzare l’errore per non ripeterlo e non girarsi dall’altra parte. La Federazione ha avuto il merito di essersi messa in discussione, ha saputo affrontare una critica e questo non è consueto; c’è stata la prospettiva del miglioramento che poi è la logica dello sport. La Federazione non si è nascosta, mettendosi a disposizione per ascoltare delle denunce: così si cresce veramente e mi auguro che questo sia da esempio per tutti”, ha concluso.
– foto Italpress/Spf –
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ROMA (ITALPRESS) – “Il nostro obiettivo è chiaro: ottimizzare al meglio l’occasione che arriva dal PNRR, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra”.
Così il premier Giorgia Meloni nella presentazione della relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr, durante la cabina di regia. E’ uno strumento prezioso, che questo Governo considera strategico e che intende utilizzare pienamente per portare avanti riforme strutturali, migliorare la competitività del Sistema-Italia e accelerare i processi di innovazione”, ha aggiunto. Il premier ha spiegato che “il Governo ha lavorato di concerto con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni responsabili per verificare il rispetto dei termini previsti ed effettuare una ricognizione puntuale e dettagliata dello stato di attuazione del Piano. Una fase di ricognizione fondamentale perchè propedeutica al passo successivo: l’intensificazione del confronto, come stabilito con l’Unione europea, per formalizzare le proposte di modifica al Piano entro la scadenza prevista del 31 agosto 2023, con la contestuale integrazione del capitolo REPowerEU. Si tratta di un lavoro estremamente delicato che il Governo sta portando avanti con la massima attenzione e con grande responsabilità”.
Meloni ha infine assicurato che “il Governo continuerà a lavorare, d’intesa con la Commissione europea, non solo per conseguire i prossimi obiettivi semestrali ma per dare piena attuazione a tutto il Piano, che è e continuerà ad essere uno strumento cruciale per la crescita, l’innovazione e lo sviluppo dell’Italia”.
(ITALPRESS).
-foto Palazzo Chigi-

BARI (ITALPRESS) – Presso la sede della Presidenza della Regione Puglia a Bari, il presidente Michele Emiliano e il vicepresidente Raffaele Piemontese, assessore con delega alle Risorse idriche, il presidente dell’Autorità Idrica Pugliese, Antonio Matarrelli, e il presidente di AQP, Domenico Laforgia, hanno presentato gli investimenti nel campo della gestione integrata delle acque alla luce dell’approvazione del Piano d’Ambito. Con il Piano sono stati programmati interventi fino al 2045 per un ammontare di circa 7 miliardi di euro, finanziati per il 40% con i proventi della tariffa e per la restante parte con i fondi della programmazione comunitaria.
Con l’occasione è stata evidenziata la capacità di AIP e di AQP, stazione appaltante, di intercettare e utilizzare tutti i finanziamenti pubblici a disposizione, in particolare PNRR e REACT-EU. Nel 2022, infatti, AQP ha registrato un record di investimenti che si attestano a 312,8 milioni di euro, in crescita di oltre il 41% rispetto al 2021. E sempre nel 2022 ha realizzato investimenti per una cifra pari a circa 80 euro per abitante (il doppio rispetto alla media di quanto fatto nel 2019 e nel 2020): ‘un risultato da primato nazionale che evidenzia la capacità crescente di AQP di essere promotore di sviluppo per l’economia e le comunità di riferimentò, si legge in una nota.
“I cittadini pugliesi devono sapere che la gestione dell’acqua nella nostra regione funziona così – ha spiegato il presidente Emiliano -: c’è una società che si chiama AIP (Autorità Idrica Pugliese), è gestita dai sindaci e definisce in autonomia, confrontandosi con la Regione, le strategie generali sull’acqua che poi AQP realizza. La capacità di Comuni e AQP di gestire l’acqua pubblica ha procurato alcuni record: siamo la Regione che spende meglio e di più negli investimenti per allargare e migliorare la rete e per ridurre le perdite. Siamo ancora tra le regioni con il mare più pulito d’Italia e ci confermiamo come regione attrattiva: infatti stiamo costruendo dei dissalatori, che tendono a supplire al fatto che i nostri fiumi sono sotterranei ed emungere acque dalle falde potrebbe rischiare di farle salinizzare dal mare che vi penetra”.
“AQP è forse la stazione appaltante più grande d’Italia e tra le più grandi di Europa – ha continuato Emiliano -, tanto che si è proposta di realizzare i lavori per l’acquedotto dall’Albania all’Italia, che lo stesso presidente albanese ha autorizzato. Per noi dare acqua significa dare un nuovo modello all’agricoltura, consentire al turismo di crescere e soprattutto dare un futuro a tutti i pugliesi che nasceranno negli anni a venire. L’AQP fu immaginato tanti anni fa da persone che lavoravano per il futuro e noi cerchiamo di replicare questa lezione. L’Acquedotto Pugliese appartiene alla Puglia ma è di tutti gli italiani ed è disponibile a scendere in campo per dare una mano, poichè ha dimostrato di avere un’ottima capacità di spesa e personale competente. Quindi se il Governo dovesse avere bisogno di Acquedotto Pugliese e della Regione Puglia per nuovi investimenti anche per opere sovraregionali, noi siamo a disposizione”.
“La nostra strategia è consistita nell’attivazione di tutte le politiche e gli strumenti di finanziamento a disposizione – ha dichiarato il vicepresidente Raffaele Piemontese -, dal PNRR al nostro Programma Operativo Regionale basato su fondi strutturali europei, dal Fondo di Sviluppo e Coesione alla tariffazione, ed è finalizzata a tre grandi obiettivi: la riduzione delle perdite di acqua, che spesso arriva al 40% dei volumi trasportate da reti spesso vetuste; il potenziamento dei depuratori, anche per mantenere competitiva la nostra economia blu legata al mare pulito; la moltiplicazione delle fonti di approvvigionamento di acqua, attraverso intese con le Regioni limitrofe, la costruzione di dissalatori e realizzando nuove connessioni”.
“Nel mese di maggio è stato approvato in via definitiva il Piano d’Ambito, cioè il piano strategico degli interventi che vedrà la Regione Puglia usufruire di 7 miliardi di euro di investimenti entro il 2045 – ha spiegato Mattarelli, presidente AIP -. Tra gli interventi di maggior rilevanza il dissalatore sul fiume Tara in provincia di Taranto che produrrà acqua potabile per 350.000 abitanti ossia il 9% della popolazione regionale. Se è pensiamo al fatto che sino ad oggi solo il 10% delle acque immesse in rete è di provenienza regionale, con un solo intervento raddoppiamo di fatto questa capacità e quindi faremo una straordinaria opera sulla fronte dell’approvvigionamento. Inoltre stiamo per appaltare lavori per il telecontrollo e il monitoraggio nelle province di Bari, Bat e Foggia, del valore di circa 200 milioni di euro. Grazie a questo strumento strategico stiamo di fatto prendendo tutti i finanziamenti possibili, anzi stiamo prendendo anche finanziamenti che sono stati destinati ad altre Regioni che non riescono a spenderli. Grazie ai finanziamenti pubblici ma soprattutto grazie all’interazione costante tra Autorità Idrica Pugliese, Acquedotto Pugliese e Regione Puglia stiamo investendo risorse come non mai. Non era mai accaduto che in questa regione si investissero così tante risorse in un settore strategico come quello dell’acqua”.
“Oggi presentiamo un piano di investimenti enorme, con 75 investimenti strategici che andranno a incidere anche sul recupero delle perdite – ha detto Domenico Laforgia, presidente di Acquedotto Pugliese -, anche se dobbiamo riconoscere che i cittadini pugliesi sono i più virtuosi d’Italia: noi consumiamo pro capite la minor quantità d’acqua in Italia, 155 litri a testa al giorno. Per quanto riguarda le perdite ci collochiamo al quarto posto tra le regioni più grandi andando a perdere 119 litri per persona. I risultati raggiunti nel 2022 dimostrano un modello di business resiliente che garantisce innanzitutto qualità del servizio ai cittadini, nonchè la capacità di Acquedotto Pugliese di essere sempre più parte attiva dell’ecosistema pugliese – continua Laforgia -. Gli investimenti non si fermeranno nel 2023: siamo tra i pochi ad essere riusciti a cogliere le opportunità strategiche del PNRR, continueremo ad investire e a lavorare per contribuire ad innalzare il quoziente di innovazione e competitività del territorio su cui la nostra attività insiste, in una logica collaborativa ed ecosistemica con tutti i nostri partner istituzionali e del territorio”.
A marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese ne ha approvato per circa 100 milioni di euro la gara, che si è chiusa lo scorso 5 maggio, per il dissalatore ad osmosi inversa sul fiume Tara nella provincia di Taranto, che sarà il più grande ad uso civile in Italia. Il dissalatore, la cui conclusione è prevista nel 2026 e verrà realizzato anche grazie al sostegno dei fondi del PNRR, prevede un impianto ultratecnologico con una potenzialità di 55.400 m3/giorno circa di acqua potabile che produrrà ogni giorno l’equivalente del fabbisogno idrico giornaliero di oltre 350.000 persone.
AIP con i fondi del PNRR ha inoltre attivato 17 progetti di digitalizzazione delle reti, monitoraggio della qualità dell’acqua, risanamento e manutenzione delle reti idriche, risanamenti idraulici e strutturali per un valore di oltre 110 milioni di euro. Altri otto progetti del valore di circa 100 milioni di euro verranno finanziati con il programma REACT EU sempre per la digitalizzazione delle reti, il monitoraggio della qualità dell’acqua, il risanamento e la manutenzione delle reti idriche, i risanamenti idraulici e strutturali. Approvati anche progetti per il risanamento delle reti idriche di distribuzione di 22 comuni dell’ATO Puglia con la sostituzione delle condotte vetuste ed ammalorate.
AQP ha indetto oltre 480 gare nel corso del 2022, e circa 300 fino a maggio 2023, per un importo complessivo di oltre 1 miliardo a base d’asta per lo scorso anno e circa 990 milioni per quello in corso, di cui rispettivamente 890 milioni e 600 milioni per investimenti sul servizio idrico integrato (tra cui opere di manutenzione straordinaria, realizzazione e potenziamento e digitalizzazione di reti e impianti). 30 i progetti finanziati grazie a bandi europei e PNRR.

– foto ufficio stampa Acquedotto Pugliese –

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ROMA (ITALPRESS) – Nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore di Trieste rapito, torturato e ucciso al Cairo tra fine gennaio e i primi di febbraio 2016. Il gup di Roma ha accolto la richiesta della Procura, decidendo di inviare gli atti del processo alla Consulta. Il giudice ha chiesto alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla questione relativa all’assenza degli imputati, quattro agenti dei servizi di di sicurezza egiziani.

– foto Agenziafotogramma.it –

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ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna mettere in campo ogni azione di dialogo per abbassare le tensioni tra Kosovo e Serbia. E’ necessario uno sforzo corale da parte di tutti i Paesi dell’area. Stiamo parlando di un quadrante strategico per la stabilità dell’Europa”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, che questa mattina ha sentito il generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, comandante della Missione KFOR, per un aggiornamento della situazione sul terreno e per sincerarsi delle condizioni dei militari italiani ai quali ha ribadito la sua personale vicinanza. Due dei militari coinvolti negli scontri, dopo aver ricevuto le prime cure, rientreranno in Italia nei prossimi giorni. Le loro condizioni sono in miglioramento.
Ieri pomeriggio il ministro Crosetto ha avuto un lungo colloquio telefonico con il suo corrispettivo kosovaro Armend Mehaj durante il quale ha affermato l’importanza di “impegnarsi per ristabilire la calma e riprendere la via del dialogo e della diplomazia”.
Il ministro della Difesa kosovaro ha ringraziato KFOR e i soldati italiani per il coraggio e la professionalità dimostrati nel contenere i facinorosi autori delle violenze a Zvecan.
Le unità dell’Esercito Italiano, appartenenti al 9° Reggimento Alpini, erano intervenute in concorso alle altre forze della KFOR (Kosovo Force) e della Polizia Kosovara, per ristabilire l’ordine e proteggere le infrastrutture pubbliche in località Zvecan (Nord Kosovo).

– foto Agenziafotogramma.it –

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MILANO (ITALPRESS) – “Il mercato luce e gas è particolarmente complesso con una forte asimmetria. Non è molto chiaro il prezzo che paghiamo per la struttura della bolletta, per questo è bene affidarsi a siti specializzati che ci possono aiutare, ma soprattutto mettere a fuoco quale sia di preciso il prezzo di gas o luce che paghiamo, perchè tutti gli altri oneri in bolletta sono sostanzialmente standard, l’unica differenza che troviamo è quella legata proprio al prezzo puro di gas e luce”. In un’intervista all’Italpress, Paolo Benazzi, responsabile utilities di Segugio.it e SOStariffe.it, ha raccontato le dinamiche interne ai servizi di comparazione dei prezzi, in particolare quelli legati al suo settore di riferimento, vale a dire l’energia per le utenze domestiche: “Il servizio di comparazione in Italia nasce incentrato sulle assicurazioni, permettendo di confrontare il preventivo di 7-8 compagnie inserendo i dati una volta sola – ha spiegato -. Noi siamo molto forti sulla comparazione di mutui e prestiti, io mi occupo invece in particolare di utenze per la casa, luce, gas e servizi di telefonia fissa e mobile”.
“In questo momento – ha aggiunto – è storicamente molto basso il prezzo del mercato tutelato dopo un periodo in cui era invece alto, ma è una situazione contingente che per le Piccole e Medie Imprese è destinata a chiudersi a inizio 2024, è il caso quindi di spostarsi nel mercato libero per potersi scegliere la propria tariffa e non finire all’asta – ha consigliato Benazzi – L’ultimo decreto ha sospeso gli aiuti avuti durante la crisi: gli oneri di sistema, che sono una delle voci del prezzo che sta in bolletta, sono stati reintrodotti dopo un periodo in cui non c’erano sulla luce e addirittura c’erano in negativo sul gas, quindi come sconto – ha ricordato -. A fronte di questo, è stato stanziato un miliardo di euro per gli aiuti di ottobre, ma sarà chiarito come verranno utilizzati nei prossimi mesi”.
Uno dei pericoli, soprattutto dallo scoppio della guerra Russia-Ucraina, resta quello delle truffe: “Con un mercato così in subbuglio, le truffe sono purtroppo aumentate in questo settore. E’ importante informarsi e aderire in modo spontaneo alle offerte – ha spiegato Benazzi – Bisogna stare attenti se la vendita è spinta in qualche modo dal venditore, un’azione che può essere o non essere aggressiva, ma comunque indotta, spesso può essere una truffa”. Segugio.it offre un servizio clienti parallelo rispetto a quello dei fornitori di luce e gas con cui collabora, mettendo a disposizione un’utenza telefonica diretta, ma Benazzi sottolinea come siano poche le lamentele nei confronti di un’azienda in grande ascesa: “Nel 2022 in particolar modo il comparto luce e gas di Segugio è cresciuto di quasi il doppio rispetto al 2021, spinto dalla forte domanda – ha concluso – Del resto, c’era un altissimo bisogno di confrontare e trovare la tariffa migliore per limitare i costi”.

– foto Italpress –
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ROMA (ITALPRESS) – Nutella, nel 2020, ha iniziato un viaggio per la promozione del turismo in Italia lavorando fianco a fianco con ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo, e creando due Special Edition dal nome “Ti amo Italia”, ricordando a tutti che per cogliere il buono della vita non serve cercare lontano, ma basta guardarsi attorno, proprio dove si vive. Nutella ha così sostituito la sua iconica etichetta con alcune foto degli scorci più belli d’Italia, andando a coprire tutte le regioni: dai borghi alle montagne, dalle isole alle città, dalle acque cristalline ai paesaggi colorati.
Dopo aver incentivato un turismo di “casa” e consapevole, la crema spalmabile più famosa al mondo ha deciso di mettere in luce una delle altre eccellenze che contraddistinguono il Bel Paese: il turismo “gastronomico”, grazie a un progetto che questa volta ha visto la collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Pane & Nutella, questo è il suo nome, è stato pensato per offrire a tutti un viaggio nel gusto e nella tradizione regionale italiana, una vera e propria lente di ingrandimento sui pani d’Italia per riscoprire le origini, la storia e le caratteristiche non solo di un prodotto che consumiamo quotidianamente (e che troppo spesso diamo per scontato), ma anche di un vero e proprio mestiere: un’arte che porta alla luce una maestria antica, tante differenze sia tra le diverse tipologie e varietà regionali, ma anche tra i diversi forni e le differenti manualità, perchè il pane è un elemento vivo, che viene personalizzato da chi lo prepara.
Valorizzare la ricchezza e la varietà regionale dei pani italiani che con Nutella hanno in comune la semplicità, la cura e la passione, è l’anima del progetto Pane e Nutella: un racconto che vede dietro ad un semplice gesto come una fetta di pane e Nutella a colazione, il mestiere di un panettiere, una professione sì impegnativa, ma anche un atto d’amore nei confronti del pane e di chi lo mangia ogni giorno.
“La scelta di Ferrero di proseguire la partnership con l’Università di Scienze Gastronomiche – si legge in una nota – è dettata dalla condivisione di valori come la ricerca costante, la spinta all’innovazione e l’esaltazione della diversità, per una visione inclusiva del cibo e della gastronomia in cui ogni tipo di cucina, dalla più semplice e domestica alla più sperimentale, ha la propria importanza e autorevolezza. Pane e Nutella è un vero e proprio percorso di scoperta in grado di raccontare le tradizioni di tutte le 20 regioni italiane, attraverso i loro pani tipici dai più noti ai meno conosciuti: come il piemontese Pane nero di Coimo, il pane casareccio di Genzano tipico del Lazio fino alla Mafalda siciliana”.
Per conoscere tutti i pani selezionati dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo è sufficiente collegarsi all’hub dedicato sul sito www.nutella.it dove si trovano le schede dettagliate, suddivise regione per regione, di ciascun prodotto. La nuova interfaccia mostra una cartina d’Italia cliccabile in cui sono raffigurati i pani tipici in corrispondenza della regione di appartenenza. Una volta scelta la tipologia di pane che più incuriosisce, basta selezionarlo per aprire una sezione dedicata con l’immagine della colazione in primo piano in cui sono evidenziati dei pop-up per scoprirne curiosità, ingredienti, aspetti sensoriali, suggerimenti per il taglio e la “spalmata” perfetta, oltre ai migliori abbinamenti a colazione che non dimentichino il legame con il territorio di origine.
La riscoperta delle tradizioni regionali italiane di Pane e Nutella non si ferma solo alle tantissime varietà di pani presenti nel nostro Paese, ma si spinge oltre, raccontando anche l’antica arte dei panificatori.
La loro maestria, unita alle varie tradizioni regionali, verrà raccontata in uno spot TV “dove il pane è il risultato di un lavoro quotidiano realizzato dalle mani di questi artigiani del gusto, da nord a sud dell’Italia, che con la loro cura quotidiana permettono il sodalizio perfetto tra il pane e la Nutella”.
L’ambizione di Pane e Nutella, però, non si ferma qui. Nei prossimi anni, infatti, il progetto ha l’obiettivo di crescere e arricchirsi attraverso i pani d’Italia per continuare a trasmettere le tradizioni e la storia di un territorio, come quello italiano, ricco di diversità.
“Questo trasformerà l’hub Pane e Nutella – conclude la nota – in un luogo di scoperta e arricchimento dove gli stessi panettieri – grandi o piccoli che siano – potranno candidare i pani tipici da loro prodotti, portando alla luce i tesori gastronomici del nostro Paese”.

– foto ufficio stampa Ferrero –

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ROMA (ITALPRESS) – A due settimane di distanza dalle ultime alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna e che hanno provocato vittime e ingenti danni per la popolazione, i cittadini dei comuni coinvolti, in molti casi, si ritrovano ancora oggi a convivere con fango, detriti ed allagamenti. Un disastro causato, secondo la maggioranza della popolazione italiana, soprattutto dall’intervento dell’uomo sul territorio senza opere preventive e dalla mancanza di manutenzione da parte delle amministrazioni. Quest’ultimo aspetto particolarmente sentito nelle regioni del Nord Est e, quindi, proprio dai cittadini emiliani e romagnoli. Secondo un sondaggio di Euromedia Research, per oltre la metà della popolazione italiana, l’emergenza climatica e i cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro Paese e il mondo in generale, rappresentano un fenomeno molto preoccupante, ma implicano un importante cambiamento del nostro stile di vita e che, al momento, non tutti sono disposti ad accettare. In conclusione, pur se in questo particolare momento storico la maggior preoccupazione ed emergenza per gli italiani resta l’inflazione e l’aumento dei prezzi, quello che è successo in Emilia Romagna accende l’attenzione sulla precarietà del nostro territorio di fronte ai grandi eventi atmosferici e alle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Sondaggio Euromedia Research realizzato il 19/05/2023 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

– foto Euromedia Research –

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel primo trimestre di quest’anno la crescita dell’economia ha di nuovo superato le attese. Per il 2023 le previsioni oggi disponibili convergono su un aumento del prodotto intorno all’1%”. Lo afferma il governatore della Banca
d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue Considerazioni finali in
occasione della Relazione annuale 2023.
“A fronte degli shock di intensità inusitata degli ultimi anni, l’economia italiana ha mostrato una notevole capacità di resistenza e reazione – sottolinea Visco -. Già alla fine del 2021 il prodotto aveva recuperato il crollo registrato nei trimestri successivi allo scoppio della pandemia; ha continuato poi a espandersi lo scorso anno, nonostante le difficoltà poste dalla guerra in Ucraina, con un incremento del 3,7%, ben superiore alle attese. Anche il mercato del lavoro ha pienamente riassorbito il forte calo dell’occupazione, che aveva soprattutto riguardato i giovani e le donne”.
Il governatore di Bankitalia parla anche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Miglioramenti del Pnrr sono possibili -spiega -. Nel perseguimento di eventuali modifiche bisogna però tenere conto del serrato programma concordato con le autorità europee; al riguardo, un confronto continuo con la Commissione è assolutamente necessario, nonchè utile e costruttivo. Non c’è tempo da perdere”.
“Si discute di presunte insufficienze nel dibattito collettivo riguardo al suo disegno, dell’orizzonte temporale limitato per il raggiungimento degli obiettivi, delle possibili carenze nella capacità di attuarne le misure, ma va sottolineato con forza – spiega Visco – che il Piano rappresenta un raro, e nel complesso valido, tentativo di definire una visione strategica per il Paese. Anche per questa ragione, oltre agli investimenti e agli altri interventi di spesa, è cruciale dare attuazione all’ambizioso programma di riforme”.
Sull’inflazione “mi sono espresso sottolineando ancora una volta l’importanza di tenere dritta la barra della risposta monetaria, ma con la gradualità necessaria per l’incertezza ancora non dissipata riguardo all’evoluzione delle determinanti primarie dell’accelerazione dei prezzi e ai comportamenti che ne possono prolungare durate ed effetti”, afferma ancora Visco.
“Il rientro da condizioni di accomodamento monetario estremamente distese era certamente necessario; anche in questo caso ricordiamo, però, il successo del contrasto dei rischi deflattivi connessi con le crisi finanziarie, globale e dei debiti sovrani nell’area euro. La normalizzazione monetaria e la restrizione del credito – aggiunge – ci riporteranno a prezzi stabili; le ripercussioni sull’economia della nostra area saranno tanto minori quanto più responsabili saranno i comportamenti di tutte le parti che contano, imprese, sindacati, governo”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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ROMA (ITALPRESS) – L’educazione finanziaria è una delle competenze imprescindibili per l’esercizio dei diritti e dei doveri di ogni cittadino. Lo è ancora di più per i giovani, non solo come strumento di sostenibilità e benessere economico nell’intero arco della loro vita, ma anche come fattore di consapevolezza nella loro futura veste di classe dirigente e di civil servant del Paese. E’ nell’ambito della collaborazione tra Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (ABI) e la Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, nata su questa premessa e fondata dai professori Pellegrino Capaldo e Sabino Cassese, che si sviluppa il progetto di utilità sociale dedicato all’educazione finanziaria “Aristotele Trap: sogni, miti, valori e disvalori nella relazione tra giovani e denaro”.
Guidati dagli esperti di psicologia del denaro Massimo Bustreo, docente di psicologia e comunicazione presso lo IULM di Milano, e Edoardo Lozza, professore ordinario di psicologia economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, gli young professional della Scuola Politica hanno approfondito l’analisi dell’evoluzione degli stereotipi socioculturali legati all’educazione finanziaria e veicolati attraverso la musica.
E’ una delle attività di educazione finanziarie svolte da FEduF (ABI) nel 2022/23, che complessivamente sono attive in 83 province e hanno coinvolto 61.372 cittadini in 567 eventi territoriali.
“La musica è memoria ed è a tutti gli effetti uno strumento utilizzato nei contesti sociali per condividere i propri valori culturali con l’obiettivo di garantirne la coesione – conferma Stefano Lucchini Presidente della Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio – e, in quanto prodotto di comunicazione e di cultura, ha un ruolo fondamentale nei processi di costruzione della realtà. Poichè esiste un rapporto di interdipendenza valoriale tra musica, economia e sistema socioculturale, la loro analisi congiunta rappresenta uno strumento per indagare la nostra evoluzione, nel rapporto con le tematiche legate all’economia e al denaro e darci nuovi strumenti per migliorare la sua diffusione, specialmente nelle giovani e giovanissime generazioni. Non entro nella questione più dibattuta nei testi delle canzoni, non saprei dire se i soldi fanno la felicità come il filone Trap lascerebbe intendere (meglio piangere nella limousine), nè parteggio con chi ritiene che la felicità è altro, cioè romanticismo e magari due cuori e una capanna. Penso che al denaro si debba attribuire il giusto valore, e per attribuirglielo serve l’educazione finanziaria, serve conoscere l’importanza del risparmio e i modi di tutelarlo in tempi di alta inflazione come questo. Si tratta di avere alcune competenze di base, che non a caso sono principi considerati oggi a pieno titolo civici, cioè componenti essenziali della partecipazione alla vita pubblica in modo informato e responsabile, e dunque bagaglio indispensabile del cittadino consapevole”.
Trasmettere competenze di educazione finanziaria non è infatti semplice nel nostro Paese perchè la materia risulta ostica per la maggior parte della popolazione. Viene ritenuta un argomento da addetti ai lavori che suscita soggezione e lontana dalla sfera degli interessi individuali. Eppure, senza educazione finanziaria è difficile compiere scelte che sono fondamentali per il benessere presente e futuro nelle diverse fasi di vita delle persone.
“L’aspetto innovativo di questo progetto risiede nella scelta dell’espressione culturale scelta per l’analisi dei messaggi trasmessi ai più giovani, ossia la musica per analizzare quali contenuti, valori, disvalori vengono veicolati dalle canzoni più ascoltate del momento ma anche degli anni passati. Dopo una prima fase di raccolta e ascolto, sono state individuate le canzoni che contengono riferimenti al denaro e selezionate quelle più interessanti o significative”, commenta Marcello Presicci, Segretario Generale della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”.
Dall’analisi delle canzoni di epoche differenti emerge come il denaro abbia una forte influenza a livello sociale in una doppia accezione: sia come abilitatore e nutrimento sia come cessazione e ostacolo all’instaurazione di relazioni interpersonali. Se, in molti casi, permette il riscatto sociale e l’affermazione di uno status all’interno della comunità, può anche portare alla creazione di rapporti opportunistici e non autentici.
Un’altra relazione che viene trattata all’interno dei testi è quella tra guadagno e felicità, indagata sin dai tempi di Aristotele: se il maggior possesso di denaro consente di raggiungere una migliore condizione di vita, non è detto che sia sempre positivamente correlato al livello di soddisfazione emotivo, tanto che tra i temi ricorrenti presenti in tutte le epoche si trovano la fatica per guadagnarlo attraverso il lavoro duro e la determinazione, il desiderio di aiutare se stessi e la propria famiglia, la consapevolezza che il denaro può portare sia felicità sia problemi e una critica alla società che pone un’enfasi eccessiva sulla ricchezza e sul successo, spesso a spese di valori come l’amore, la famiglia e la felicità. E quali sono invece i valori? Sono molto differenti a seconda dell’artista e dello stile musicale, ma alcuni costituiscono senza dubbio un fil rouge tra passato e presente: in molte canzoni il denaro è sinonimo di lavoro duro e di determinazione nel raggiungere la ricchezza e il successo. Questo aspetto è molto spesso celebrato insieme all’ambizione e al potere che deriva dall’averne, ma anche la consapevolezza e l’importanza di essere responsabili nell’uso del denaro.

– foto ufficio stampa Feduf –

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MILANO (ITALPRESS) – La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di sequestro di prevenzione a carico di un cittadino italiano di 49 anni, ritenuto elemento di spicco della ‘ndrangheta di Rho. Il destinatario del sequestro è stato tratto in arresto nel mese di novembre 2022 dalla Squadra Mobile della Questura di Milano, in quanto ritenuto figura di spicco della locale di ‘ndrangheta di Rho. A carico dello stesso sono stati raccolti indizi di appartenenza al sodalizio criminale sin dal 2008, per come emerso in seno a precedenti investigazioni. La misura cautelare eseguita nel novembre 2022, che ha riguardato oltre 50 soggetti indagati a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio, traffico di armi, estorsioni ed altro, pone l’odierno destinatario del provvedimento ablativo quale elemento di vertice del sodalizio – in continuità con la figura paterna già condannata per reati associativi – che ha agito con violenza e minaccia, operando il controllo mafioso sul territorio di pertinenza, anche ponendo in essere delitti quali rapine, minacce, percosse, danneggiamenti seguiti da incendio. In ragione dei precedenti, del quadro indiziario di riferimento, ne deriva un giudizio di pericolosità sociale storica per l’appartenenza al sodalizio mafioso. Tra i beni sequestrati, tre appartamenti un capannone e le relative pertinenze, intestati a prestanome, ma riconducibile al soggetto per come chiaramente emerge dalle attività tecniche svolte nell’ambito delle indagini svolte. Questi, infatti, non solo ha acquistato, per una somma ben inferiore al valore, gli immobili intestati, ma ha si adoperava per disporre in merito alla ristrutturazione, per esigere i canoni di locazione per il tramite di persone di fiducia, progettando anche la trasformazione dei locali per adibirli ad un B&B. Oltre ai quattro immobili siti nel comune di Lainate, sono anche stati sequestrati i saldi attivi dei rapporti in essere riferibili all’indagato ed ai suoi prestanome.(ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Polizia di Stato Milano

TORINO (ITALPRESS) – Vulcan, società che mira a decarbonizzare la produzione di litio, e Stellantis, gestiranno un progetto congiunto per sviluppare energia geotermica rinnovabile da fornire allo stabilimento di Mulhouse in Francia. Questo è il quarto accordo tra Vulcan e Stellantis, dopo quelli per la fornitura di idrossido di litio del 2021, un investimento azionario e un accordo per la fornitura di idrossido di litio nel 2022, e un accordo vincolante per lo sviluppo congiunto di progetti su energie rinnovabili per lo stabilimento Stellantis di Rùsselsheim in Germania di quest’anno. A Mulhouse, in Francia, vengono attualmente prodotte le vetture DS7, Peugeot 308 ed e-308, 508 e la nuova 408. Secondo le attuali ipotesi, il progetto potrebbe coprire una parte significativa del fabbisogno energetico annuale del sito industriale a partire dal 2026. Il progetto è partito a novembre 2022, quando Vulcan ha annunciato di aver avviato una serie di iniziative per espandere le proprie attività nel settore dell’energia geotermica rinnovabile e il progetto Zero Carbon Lithium in Francia e in particolare in Alsazia, che rappresenta circa un terzo del rift dell’Alto Reno.
Vulcan ha richiesto una licenza esclusiva per il litio e la geotermia nell’area di Mulhouse per assicurarsi una zona di sviluppo di altri 480 km² all’interno dell’Upper Rhine Graben Valley Brine Field. Il piano prevede uno studio di prefattibilità (PFS) e poi l’indagine sismica 3D. Stellantis e Vulcan intendono realizzare il progetto in maniera congiunta, su base 50:50.

foto: ufficio stampa Stellantis

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ROMA (ITALPRESS) – Il digitale per poter rispondere alle esigenze di una clientela sempre più evoluta ed esigente: è il fulcro del percorso “Drive to digital” avviato da Banca del Fucino nel 2021 e “finalizzato a una sempre maggiore fruibilità dei servizi finanziari, sui canali fisici e online”, come spiega Paolo Marrocco, responsabile dell’Unità operativa sviluppo canali digitali di Banca del Fucino, intervistato dall’agenzia Italpress.
Questo indirizzo strategico è “fortemente voluto dalla proprietà e dal management” con l’obiettivo di “guidare il gruppo verso una trasformazione digitale e un’innovazione tecnologica coerente alle esigenze di utenti più evoluti”, per poter offrire “soluzioni più in linea con la prassi di mercato”, sottolinea.
“Il progetto coinvolge innanzitutto la riqualificazione dei servizi online, che riguarda tutti i punti di contatto con la clientela, come il sito istituzionale con un nuovo design e una migliore navigabilità, passando per l’accessibilità dell’home banking e del corporate banking, rinnovato nella sua veste grafica. Il rinnovamento è anche funzionale, per quanto attiene a tutte le offerte del canale di vendita a distanza, usufruendo della firma digitale, della dematerializzazione documentale e del riconoscimento a distanza con i videoselfie”.
Ultimo elemento è “lo sviluppo di soluzioni innovative basate sull’open banking sui canali digitali”. Tutto questo rappresenta “un modello di servizio basato sulla multicanalità, che valorizza anche i presidi fisici delle filiali sul territorio, a cui è demandata una consulenza specializzata e la gestione della relazione: questo è il valore che vogliamo fornire alla clientela”.
I risultati che sono stati raggiunti grazie alla collaborazione di tutte le funzioni della Banca “sono significativi sia in termini quantitativi che qualitativi. Per il primo aspetto, c’è stato un incremento significativo delle percentuali di utilizzo dei nostri strumenti, con l’87% di crescita sulle operazioni e il 192% dei volumi intercettati”, sottolinea Marrocco. Gli obiettivi qualitativi “sono riconducibili ad un rafforzamento del brand e a un buon posizionamento dell’offerta digitale all’interno di un contesto ormai fortemente competitivo”, continua.
La Banca “si sta muovendo attraverso lo sviluppo di nuove soluzioni che prevedono la gestione di incassi e pagamenti su diversi canali, all’interno di un unico dispositivo che consenta all’utente di poter dilazionare i pagamenti ed eventualmente reindirizzarli. A questo sono collegate altre iniziative come il multibanking sui privati, che permette l’aggregazione dei conti correnti”, sottolinea Marrocco, ricordando che “tutto questo è possibile grazie alla collaborazione con primarie fintech, di carattere nazionale e internazionale, che collaborano attivamente con le nostre strutture per lo sviluppo di soluzioni innovative all’interno di alcuni hub tecnologici a cui partecipiamo”.
“Drive to digital” significa anche essere sicuri di poter usufruire di determinati servizi in sicurezza. “La cybersecurity è una tematica su cui la banca ha investito molto, sia in termini di risorse che in termini di infrastrutture, per ridurre i rischi di frodi online o di attacchi telematici. Grazie a queste misure preventive, ad oggi, Banca del Fucino non registra incidenti riconducibili a carenze degli impianti di sicurezza”, conclude.

– foto Italpress –

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel libro di Madron e Bisignani si parla di oltre 400 utenze intercettate in modo preventivo dai servizi segreti: che fine fanno quei dossier? Se Meloni fosse aggiornata su ciò che avviene nelle redazioni e nei partiti sarebbe a rischio la tenuta democratica del Paese”. E’ l’allarme lanciato da Matteo Renzi, leader di Italia Viva in una intervista a “La Repubblica” dopo aver letto il libro “I potenti al tempo di Giorgia” scritto dal giornalista Paolo Madron e da Luigi Bisignani. “In gioco c’è la tenuta democratica di un Paese, il nostro” ha aggiunto Renzi. “In quel libro c’è scritta una cosa molto chiara che mette il Governo e l’Autorità delegata, Alfredo Mantovano, davanti a due sole strade possibili: dire che è stata scritta una bugia, smentendo ufficialmente. Oppure venendo immediatamente a spiegare al Copasir cosa è accaduto, da quanto tempo e cosa sta accadendo ora”. Madron e Bisignani “Parlano di intercettazioni preventive. Quel lavoro, cioè, che l’intelligence può fare in assenza di un’inchiesta giudiziaria, ma quando si ritiene che sia in qualche modo in pericolo la sicurezza nazionale”, afferma Renzi. E’ uno strumento previsto dal nostro Codice che però le consente soltanto in presenza di un’autorizzazione preventiva da parte del procuratore generale della Corte di Appello. Le norme prevedono però sistemi di controllo molto chiari. Si commetterebbero dei reati gravi qualora quei controlli venissero elusi. “Io parlo di qualcosa che conosco, essendo stato a Palazzo Chigi. Non posso evidentemente svelare particolari coperti da segreto, di ufficio e di Stato, ma posso dire qual era stata sempre la mia linea: ero stato irremovibile nel dire che esiste un confine di etica della democrazia che impedisce ai Servizi di intercettare giornalisti e parlamentari in questo sistema di intercettazioni preventive a strascico. Di più: non ho mai visto una sola riga che riportava intercettazioni preventive. Di quelle si occupava l’Autorità delegata. Ora chiedo: la premier Meloni e il sottosegretario Mantovano la pensano come me o diversamente? A Palazzo Chigi in questi anni è successo altro?”. “Sia chiaro: il mio problema non è il governo Meloni perchè se questa abitudine esiste, sono certo che bisogna andare indietro nel tempo. Io non voglio fare polemica con loro, non è un problema di gestione dell’intelligence. Stimo Mantovano e sono certo che faccia bene il suo lavoro. E non metto in discussione il diritto del governo di fare le nomine che preferisce scegliendo persone degnissime come Vittorio Pisani e Andrea de Gennaro, dal curriculum impeccabile. Ripeto: se però davvero sono stati intercettati preventivamente giornalisti e politici, sono state minate le basi della democrazia. Il Governo ha il dovere della verità. Non vedo l’ora che arrivi una smentita ufficiale”.
(ITALPRESS).

foto: agenziafotogramma.it

GENOVA (ITALPRESS) – Finisce l’era di Massimo Ferrero che aveva acquistato la Sampdoria nel 2014, tocca ad Andrea Radrizzani, proprietario del Leeds, insieme al socio Matteo Manfredi. Una trattativa infinita vissuta a Milano che si è sbloccata soltanto in serata quando è arrivata la notizia del si da parte di Ferrero, azionista di maggioranza, all’aumento di capitale lungamente atteso dall’assemblea degli azionisti che si stava svolgendo nella sede della società ligure a Corte Lambruschini. Intorno alle 20 dunque si è arrivati all’accordo per il passaggio delle quote, ancora top secret le cifre ma è stato proprio Ferrero a ufficializzare il passaggio: “Basta cercare un capro espiatorio, io sono 18 mesi che non ‘tocco pallà con la Samp e gli errori non sono stati fatti da me. Io ho fatto il bene della società, ho deciso col cuore per la gente. Dico solo che un giorno mi rimpiangerete. In bocca al lupo ad Andrea Radrizzani che è un uomo di calcio”, ha detto all’emittente televisiva ligure Telenord l’ex numero uno della società blucerchiata. Dunque il cda ha avuto mandato di procedere all’aumento di capitale (fino a 40 milioni), ora serviranno i tempi tecnici per compiere l’operazione ma adesso si può programma il futuro senza la paura di dover fallire con l’obbligo di ripartire dalla serie D. Una trattativa estenuante con tempi lunghissimi che non hanno permesso di procedere entro le 23.59 di questa sera al pagamento degli stipendi di calciatori e staff tecnico: rischio concreto di una penalizzazione nella prossima stagione di serie B.
– Foto LivePhotoSport –
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ROMA (ITALPRESS) – “A proposito di riforme, vorrei sentire la vostra opinione anche su quella costituzionale. Le parti sociali devono certamente essere coinvolte nel dialogo su una materia che interessa tutti. All’esito delle interlocuzioni che stiamo conducendo faremo una nostra proposta. Credo che una proposta di questo tipo debba cercare il maggior coinvolgimento possibile, fermi restano due obiettivi fondamentali che ci siamo dati: la stabilità dei governi e il rispetto della volontà dei cittadini”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’incontro con le parti sociali sulle riforme e sui principali provvedimenti in materia economica e fiscale. “L’appuntamento di oggi rientra nel cammino di confronto e dialogo che questo Governo ha deciso di instaurare con le parti sociali, un confronto necessario e opportuno per darci una organizzazione più cadenzata del lavoro e per un dialogo strutturato e spero proficuo, nel rispetto delle priorità che il Paese ha e che il Governo ha deciso di darsi e delle rispettive posizioni sui temi specifici. Sono convinta – ha aggiunto – che dal dialogo e dal confronto, anche quando le posizioni sono distanti, possa venire un vantaggio quando, come oggi, le persone sono particolarmente competenti sui temi in questione. Siamo qui per illustrarvi le nostre proposte ma anche per ascoltare le vostre, magari su materie che noi non mettiamo sul tavolo e che voi dovreste considerare come particolarmente rilevanti”.
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-foto Palazzo Chigi-

ROMA (ITALPRESS) – Domenico Proietti è stato eletto all’unanimità segretario generale della Uil-Fpl Nazionale, categoria che rappresenta i lavoratori della sanità, delle funzioni locali e del terzo settore. Segretario confederale della Uil con delega al fisco, previdenza, terzo settore, sociale e welfare, Proietti è autore di molte pubblicazioni. “Ripartiamo dalla valorizzazione del lavoro dei servizi pubblici: per una nuova stagione di diritti e tutele che ponga al centro la persona, le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e privata, delle autonomie locali e del terzo settore”, ha sottolineato appena eletto alla guida della Federazione. “Il nostro principale obiettivo è il rinnovo di tutti i contratti pubblici e privati per difendere il potere d’acquisto e valorizzare la professionalità e le competenze dei dipendenti dei servizi pubblici”, ha aggiunto.
“Lavoreremo per difendere la sanità, che deve rimanere pubblica e universale, evitando la privatizzazione di ampi segmenti che provocano dumping contrattuali che minano i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, impedendo l’accesso alle cure per chi non può pagarle. Proporremo con urgenza al Governo la necessità di un vero riordino di tutto il sistema delle autonomie locali, a partire dal ruolo delle Province e il necessario accorpamento dei Comuni per garantire efficienza e funzionalità dei servizi erogati ai cittadini, mentre nel terzo settore il nostro obiettivo è ottenere un contratto di lavoro unico per tutto il settore socio sanitario assistenziale ed educativo, armonizzandolo ai contratti pubblici”, ha concluso.
Proietti, sarà affiancato dai segretari nazionali Rita Longobardi, Fulvia Murru, Ciro Chietti e Pietro Bardoscia.
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-foto ufficio stampa Uil-Fpl-

BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – “Il nostro avversario viene dalla Champions. Noi abbiamo fatto 14 partite per arrivare qui, senza dubbio lo meritiamo. Vogliamo giocare questa finale, abbiamo lavorato per cercare di essere in condizione per lottare per questo titolo”. Così il tecnico della Roma Josè Mourinho parla in conferenza stampa alla vigilia della finale di Europa League, in programma domani a Budapest contro il Siviglia. “Noi siamo in questa finale perchè abbiamo meritato di esserci, il Siviglia ha una storia e un’esperienza che noi non abbiamo, per loro giocare una finale è quasi una cosa normale, per noi no – ha aggiunto il mister portoghese – Loro hanno 25 o 26 giocatori di altissimo livello, sono tutti professionisti di alto livello, qualità e hanno tante opzioni. Loro non conoscono i miei ragazzi, la mia squadra e noi domani saremo lì”. Lo Special One si sofferma anche sul suo futuro: “Ho parlato con i miei capitani, a loro ho risposto in modo obiettivo. Questa è una cosa tra me e la mia squadra, loro sanno cosa penso. C’è una differenza grande rispetto alla mia situazione con l’Inter perchè con il Real Madrid era tutto fatto, mancava solo la firma mentre adesso ho zero contatti con altri club. Quello che è importante siamo noi e vogliamo solo giocare”.
– Foto LivePhotoSport –
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MILANO (ITALPRESS) – Il braccio come un pezzo di ghiaccio. La lingua intrecciata. La testa in fiamme. Le gambe pesanti come macigni. La stanchezza che ti costringe a stare a letto. La vista appannata. Aghi che pungono dalla vita in giù. Spasmi in tutto il corpo. Un bruciore che parte dal piede e sale su. La memoria che a volte svanisce, facendo sentire la persona come un albero alla mercè del vento. Sono alcuni dei sintomi della Sclerosi Multipla, invalidanti ma invisibili, raccontati da chi deve convivere ogni giorno con tanti piccoli disturbi, percepiti da ognuno in maniera diversa. A partire dalle storie di 10 “testimonial” con SM, ognuno dei quali ha scelto di descrivere a suo modo il disagio che vive, nasce PortrAIts, un open air exhibit di ritratti realizzati con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, che svela al grande pubblico le difficoltà che ognuno di loro affronta nella vita quotidiana: immagini forti, talvolta quasi mostruose, che colpiscono come un pugno nello stomaco, che riescono a comunicare esattamente ciò che le persone con SM vogliono dire: “anche se non sembra, io ogni giorno devo vivere così”.
Voluta dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, la mostra è stata inaugurata oggi 30 maggio, Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, a Roma in Piazza San Silvestro e a Milano in Via Dante. PortrAIts si inserisce nelle attività promosse da AISM per la Settimana di informazione sulla SM che si terrà dal 29 maggio al 6 giugno: incontri, manifestazioni ed eventi organizzati in tutta Italia per sensibilizzare la cittadinanza sulla malattia, la qualità di vita delle persone con SM e dei loro caregiver, la tutela dei loro diritti e l’importanza della ricerca scientifica. La Giornata Mondiale della SM sarà inoltre teatro di uno spettacolo di luci. I principali monumenti italiani, tra cui il Pirellone a Milano, la Mole Antonelliana a Torino, Ercolano e i palazzi istituzionali di Senato e Palazzo Chigi, saranno illuminati di rosso, per fare luce su una patologia talvolta invisibile.
La mostra nasce da un’esigenza ben fotografata dall’indagine Doxa per AISM condotta nei primi mesi del 2023 su un campione rappresentativo della popolazione italiana: gli italiani hanno una conoscenza superficiale della malattia e non ne conoscono l’impatto sulla vita delle persone. Infatti, sebbene la quasi totalità dell’opinione pubblica (98%) conosce la SM, almeno per sentito dire, e oltre l’80% sa che si tratta di una malattia neurologica, il livello di informazione è disomogeneo rispetto alla sintomatologia. Alla popolazione risultano molto noti i sintomi visibili, come la difficoltà nei movimenti (93%), la mancanza di coordinazione (90%) e la perdita delle forze (89%), mentre sono sconosciuti a più i sintomi invisibili, quali la perdita di memoria (24%), la depressione (34%), i disturbi visivi (36%) e la difficolta a concentrarsi (37%). Ancora, il 60% degli intervistati crede che le persone con SM sviluppino inevitabilmente delle gravi disabilità e che la malattia non possa essere curata con dei farmaci.
“La mostra ‘PortrAIts’ si propone di colmare questa lacuna di conoscenza e sensibilizzare il pubblico sui sintomi invisibili della sclerosi multipla – spiega Francesco Vacca, presidente nazionale di AISM -. Attraverso le testimonianze delle persone con SM e l’uso dell’Intelligenza Artificiale per generare immagini che rappresentano i loro sintomi, con la mostra abbiamo voluto comunicare in modo potente ed emozionante ciò che le persone con sclerosi multipla vivono quotidianamente”.
“Da sempre AISM, attraverso la sua Fondazione FISM, promuove l’utilizzo delle tecnologie per migliorare la gestione della malattia e la qualità di vita delle persone con SM. Ne sono un esempio il Registro Italiano sclerosi multipla e patologie correlate e il progetto Barcoding MS – un database integrato di dati clinici, genetici, imaging e misure del paziente che fornirà una fotografia personalizzata della progressione clinica e della biologia della malattia -, ed anche lo sviluppo di una app che permette l’autovalutazione e il monitoraggio delle funzioni cognitive delle persone con sclerosi multipla – afferma Mario Alberto Battaglia, presidente di FISM -. E ancora la partecipazione al progetto europeo Alameda, che usa l’AI per colmare il divario tra diagnosi precoce e trattamento terapeutico nelle malattie neurologiche. Con PortrAIts abbiamo voluto dimostrare che l’AI, se usata in maniera virtuosa, può aiutare anche nella comunicazione, a dare nuova voce alle persone con SM”.
La sclerosi multipla è una delle più gravi malattie del sistema nervoso centrale e colpisce in larga parte in giovane età – il 50% delle persone con SM non ha ancora 40 anni -, le donne due volte più degli uomini. In Italia sono circa 140mila le persone che convivono con questa malattia: ogni anno si contano 3.600 nuove diagnosi, 1 ogni 3 ore. Una condizione che destabilizza la vita delle persone e che può rendere anche le piccole azioni quotidiane delle sfide insormontabili, difficoltà che chi non vive la patologia non riesce a comprendere perchè non vede.
PortrAIts nasce dal racconto di 10 persone con sclerosi multipla che con generosità hanno messo a disposizione della comunità aspetti molto intimi e personali della propria storia di malattia. Ad ascoltarli un programma di Intelligenza Artificiale che, insieme a dei professionisti della comunicazione, ha rielaborato le loro parole generando immagini sorprendenti, lontane dalla realtà visibile agli occhi, ma vicina al sentire effettivo di chi convive con la SM. “In questi mesi si parla molto di Intelligenza Artificiale, dei suoi limiti e delle opportunità che offre. Il termine intelligenza artificiale (AI) ci porta d’istinto a fare un confronto con l’intelligenza umana. Sarebbe un errore pensare che ora l’AI possa sostituire l’intelligenza e le capacità dell’uomo, si tratta più di un’integrazione o un supporto per specifiche attività. Gli algoritmi di AI più utilizzati aiutano nella classificazione, nei processi decisionali e, come in PortrAIts, nella generazione di contenuti. Questa mostra è un esempio di uso virtuoso dell’Intelligenza Artificiale generativa”, sottolinea Ivano Eberini, professore associato di Biochimica all’Università degli Studi di Milano.
Tra le persone che hanno prestato la loro storia per il progetto PortrAIts c’è Antonella Ferrari, madrina di AISM, scrittrice, attrice e autrice dello spettacolo teatrale in cui porta in scena la sua condizione di persona con SM. “La vista a volte mi si appanna, come se vedessi un cielo pieno di nuvole. E’ stato per me interessante scoprire come il mio sintomo invisibile sia stato reinterpretato dall’AI. Penso che questo progetto renda chiaro a tutti cosa significhi vivere con questa malattia e possa aiutare le persone con SM a lottare ancora di più per i loro diritti”, dice Ferrari.
“Da oltre 20 anni Merck è impegnata nella ricerca di soluzioni che migliorino la vita delle persone con SM, andando incontro ai loro bisogni non soddisfatti. Per farlo partiamo dall’ascolto, perchè è solo insieme alle persone che possiamo raggiungere lo scopo. PortrAIts è la dimostrazione di quanto, ascoltando le persone con SM, si possa capire al meglio dove indirizzare il nostro sforzo di innovazione”, conclude Maria Cristina Leone, Neurology Business Unit Head di Merck Italia.

– foto fo2/Italpress –
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FIRENZE (ITALPRESS) – Uno scuolabus è rimasto coinvolto in un incidente ed è uscito di strada nel Comune di Pontremoli, in provincia di Massa Carrara. Venti i passeggeri presenti sul bus, in grande maggioranza bambini. L’autista era inizialmente rimasto incastrato, ma era rimasto cosciente. Si tratta dell’autista del mezzo che risulterebbe cosciente. E’ quanto si apprende da Autolinee toscane, l’azienda di trasporti proprietaria del bus. Il mezzo coinvolto, è stato sottolineato da Autolinee Toscane, è un bus della linea extraurbana che serve anche studenti delle scuole della zona. Due ragazzi di 16 anni sono stati trasportati in ospedale in codice rosso; mentre altri tre sono stati portati in ospedale per accertamenti. Si tratta di un bambino politraumatizzato che è stato trasportato con elicottero Pegaso all’ospedale Cisanello a Pisa, e di una donna e un bambino che con elicottero Drago dei Vigili del fuoco sono stati trasferiti all’ospedale di Massa.

Foto: ufficio stampa Vigili del Fuoco
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ROMA (ITALPRESS) – “Nove dei nostri soldati sono in infermeria, tre sono già tornati al lavoro e due hanno dovuto subire operazioni perchè hanno avuto fratture scomposte. Non c’è stato per fortuna nulla di grave”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ospite di “Oggi è un altro giorno” su Raiuno, a proposito dei militari italiani feriti negli scontri avvenuti in Kosovo.
“E’ una situazione folle: ci sono dei sindaci eletti con solo l’1% dei voti, per cui adesso ci sono proteste”, spiega in merito alle tensioni in atto in Kosovo. “Abbiamo lavorato per gettare un pò di acqua sul fuoco, non possiamo permetterci altre ferite in Europa”, aggiunge.

– foto Agenziafotogramma.it –

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ROMA (ITALPRESS) – “Il gruppo Ferrovie dello Stato fa viaggiare la cultura”. Parte oggi dal primo binario della Stazione Termini l’Intercity che vede raffigurate sulle fiancate le immagini più iconiche di Richard Avedon, tra i più famosi fotografi americani. L’iniziativa è stata presentata da Luigi Corradi, amministratore Delegato Trenitalia, Renata Sansone, amministratore delegato Civita Sicilia, Luca Torchia, chief communication officer del Gruppo FS.
“E’ un impegno grande che unisce vari fronti: il sud perchè questo è un treno che da Milano arriva a Palermo e a Siracusa – ha detto Corradi -, la cultura perchè su questo treno noi iniziamo a far vedere la fotografie di Avedon che poi si vedranno al Museo di Arte Moderna di Palermo, e poi i giovani perchè stiamo anche aiutando la scuola ad avvicinarsi alla cultura, abbiamo fatto un accordo con le scuole e tramite il treno facciamo visitare la mostra agli studenti delle medie. Questo treno unirà Milano-Palermo – Siracusa e chiunque lo prenderà nei prossimi due mesi avrà la possibilità di vedere gli scatti di Avedon”.
Il treno raggiungerà Palermo dove è in programma, fino al 30 luglio alla GAM, una mostra dedicata al celebre fotografo americano,dal titolo “Relationships”, della quale il Gruppo FS è partner.
“L’impegno di Ferrovie dello Stato per fare vivere ai territori esperienze particolari , in questo caso culturali, che altrimenti non potrebbero vivere – il commento di Torchia -. Ricordo che la Sicilia è una regione chiave, insieme alla Calabria, per costruire un collegamento europeo Palermo-Berlino. In Sicilia investiremo per creare un potenziamento della linea Alta Velocità Palermo-Catania-Messina, è una regione che è all’attenzione del gruppo non solo per i grandi investimenti infrastrutturali ma anche, come in questo caso, per portare delle iniziative culturali”.
Su due carrozze del treno sarà possibile ammirare gli scatti del famoso fotografo americano, fino a destinazione, mentre la decorazione interna di tavoli e pannelli sarà con i colori e le stesse grafiche della mostra. Al momento dell’attraversamento dello Stretto di Messina, le due carrozze prenderanno destinazioni diverse, con mete finali Palermo e Siracusa, come a voler diffondere l’arte di Avedon nel modo più ampio possibile.
Il curatore della mostra, Andrea Garbetta ha spiegato che “è stata una bellissima collaborazione partita quasi un anno fa. Dopo il successo di Milano abbiamo inserito Palermo, la Sicilia, nel grande circuito internazionale degli eventi. Con questa mostra si coniugano le immagini con l’arte, a Palermo ci sarà una esposizione bellissima per scoprire i grandi scatti di Avedon”.
Sansone ha ringraziato Fs e Trenitalia: “Fare impresa culturale in una terra come la Sicilia è una grande sfida, avere la possibilità di portare una mostra così importante è un dono enorme per una terra che merita tutta questa attenzione.
Mi auguro questo sia il primo evento sui binari della cultura che possono unire nord, centro e sud”.

– foto f04/Italpress –

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ROMA (ITALPRESS) – Sono oltre 181 mila le tonnellate raccolte di olio lubrificante usato, la totalità del raccoglibile. Oltre il 98% è stato rigenerato, con la produzione di ben 118 mila tonnellate di nuove basi lubrificanti e di oltre 38 mila tonnellate di bitumi e gasoli. L’attività ha avuto effetti positivi in termini economici e sociali: un risparmio di circa 130 milioni di euro sulla bolletta petrolifera per importazioni di greggio evitate, un impatto economico rilevante e lavoro per 1.216 persone tra occupazione diretta e indotto. Questi alcuni dati che emergono del Rapporto sostenibilità 2022 del Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, presentato nel corso dell’evento “La transizione energetica e la circolarità sono davvero il futuro dell’economia”.
“I processi di circolarità per l’uso efficiente delle risorse nello sviluppo di tecnologie e know-how organizzativo applicati nella Filiera del CONOU hanno permesso di creare una catena di valore per l’ambiente, l’economia e la salute umana senza eguali in Europa. Grazie al ruolo svolto dal Consorzio come bilanciatore, arbitro e controllore della sua filiera di 60 Aziende sul territorio nazionale, neppure una goccia di un rifiuto pericoloso viene dispersa nell’ambiente, ma tutto viene rigenerato e trasformato in una nuova preziosa risorsa”, ha affermato Riccardo Piunti, presidente del CONOU, nel descrivere il Sistema Consorzio.
Questi risultati sono il frutto dell’impegno di una rete capillare di raccoglitori col marchio che ha ritirato l’olio da circa 103 mila siti tra officine e industrie, distribuiti su tutto il territorio nazionale, e delle due aziende di rigenerazione che danno i loro contributo decisivo alla chiusura del cerchio. Il Rapporto di Sostenibilità 2022 conferma ancora una volta come la Filiera CONOU si posizioni come un’eccellenza dell’Economia Circolare non solo in Italia ma anche in Europa, dove mediamente si rigenera appena il 61% dell’olio usato raccolto e una grande parte viene bruciata.
“L’Italia è uno dei Paesi d’Europa, in questo caso del mondo, che ha una capacità di riciclo elevata, e questo è nato dall’attenzione ai livelli locali, alla raccolta differenziata; è nato dall’iniziativa di fare meglio ciò che noi riusciamo già a fare. Siamo un Paese che non ha materie prime, un Paese che fa dell’ingegno la propria forza. Ebbene il CONOU credo sia la dimostrazione di come si possa costruire un qualcosa di importante per il Paese, che ci porta a primeggiare in ambito europeo”, ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente.
Secondo il Rapporto 2022 – predisposto con il supporto di Deloitte Italia e la revisione di Ernst & Young – nel 2022 grazie al Sistema CONOU è stata evitata l’immissione in atmosfera di 64 mila tonnellate di CO2 equivalente rispetto al modello alternativo (cioè la estrazione e raffinazione di petrolio vergine come materia prima), sono stati ottenuti, sempre in rapporto al modello alternativo, un minore sfruttamento del suolo del 77%, un minore impatto in termini di unità tossiche cancerogene dell’84% e un beneficio in termini di minore incidenza di malattie. Nel 2022 le Imprese del Sistema CONOU confermano un tasso di rigenerazione vicino al 100% sul totale dell’olio raccolto. La leggera diminuzione della quantità di olio raccolto rispetto al 2021 è in linea con il trend nazionale che ha visto una progressiva riduzione del consumo di oli lubrificanti (-41% dal 2000 al 2022), principalmente dovuta all’evoluzione tecnologica e, per il comparto industriale, anche al rallentamento della produzione industriale, alla crisi pandemica e al conflitto russo-ucraino. Delle 181 mila tonnellate raccolte nel 2022, ben 86 mila (47% del totale) sono derivate dalla cosiddetta micro-raccolta, ossia da quei prelievi di piccoli quantitativi di olio usato che, pur non sempre remunerativi, vengono sempre recuperati (sempre a titolo gratuito) grazie ai sistemi contrattuali che legano i Concessionari raccoglitori al CONOU. L’88% della richiesta di raccolta dell’olio usato è pervenuta, appunto, dalle officine (prelievi molto più frammentati), mentre il 12% dall’industria. La media di olio raccolto è pari a circa 3 Kg per abitante, giungendo a 3.9 Kg/ab. al Nord, 2.6 Kg/ab. al Centro e 2.1 Kg/ab. al Sud e isole: Se la raccolta è importantissima nell’attività del Consorzio, fondamentale è anche la rigenerazione, perchè grazie agli impianti tecnologicamente evoluti del Sistema si assicura una qualità dei lubrificanti rigenerati pari a quelli prodotti in modo tradizionale dal petrolio. Inoltre, grazie al modello circolare, nel 2022 il Sistema CONOU ha permesso di conseguire una serie significativa di benefici in termini di tutela ambientale e salute umana rispetto al sistema alternativo che parte dall’estrazione e raffinazione del petrolio per produrre basi lubrificanti: 86% di combustibili fossili risparmiati, 29% di acqua risparmiata, riduzione del 77% di sfruttamento del suolo, 84% di unità tossiche con effetti cancerogeni evitate, abbattimento del 91% dell’incidenza di malattie dovuta all’emissione di particolato, infine, 84% in meno di emissioni di anidride solforosa (responsabile delle “piogge acide”) e 90% in meno di emissioni di clorofluorocarburo 11 (gas responsabile dei danni allo strato di ozono).

– foto xb1/Italpress –

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ROMA (ITALPRESS) – Il Tribunale Federale Nazionale ha accettato il patteggiamento della Juventus per la doppia manovra stipendi riguardante le stagioni 2019/20 e 2020/21, il filone agenti e i rapporti di partnership con altri club, infliggendo una sanzione pecuniaria alla società bianconera pari a 718.240,00 euro. Sanzionati anche i dirigenti coinvolti. Stralciata, invece, la posizione di Andrea Agnelli che sarà giudicato il prossimo 15 giugno.
“C’è un momento per la verifica, gli accertamenti e i giudizi ma anche uno per decidere e guardare al futuro con maggiore serenità, un momento per pensare alla progettualità, il tutto nel rispetto delle regole. Quest’ultimo atto è previsto dalle nostre norme, dal codice di giustizia sportiva, auspicabile e condiviso. Credo sia il risultato più bello per il calcio italiano l’aver trovato un momento di serenità”. Così Gabriele Gravina, presidente Figc, commenta il patteggiamento della Juventus sulla manovra stipendi che ha visto la società bianconera punita con un’ammenda.
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MILANO (ITALPRESS) – Vola il riciclo delle bioplastiche compostabili in Italia. Come emerge dalla relazione annuale relativa alle attività 2022 di Biorepack, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile, il nostro Paese viaggia con oltre 8 anni di anticipo rispetto agli obiettivi: la quantità di imballaggi riciclati nei circa 155 impianti di trattamento italiani ha infatti raggiunto nel 2022 quota 60,7% (46.600 tonnellate a fronte di 76.800 immesse sul mercato, quasi 9 punti percentuali in più rispetto al dato 2021). Dieci punti in più rispetto all’obiettivo fissato per il 2025 (50%) ma, soprattutto, cinque punti in più rispetto a quello del 2030 (55%).
“Questo risultato è motivo di grande orgoglio per tutta la filiera – ha commentato il presidente di Biorepack, Marco Versari -. Essere riusciti già oggi a raggiungere e superare l’obiettivo 2030, peraltro dopo appena 18 mesi dall’inizio delle attività del nostro consorzio, dimostra l’impegno della nostra organizzazione e la sinergia virtuosa che siamo riusciti a innescare con le pubbliche amministrazioni e i soggetti deputati alla raccolta dei rifiuti”.
I risultati avrebbero potuto peraltro essere ancora più significativi se la frazione umida raccolta fosse stata qualitativamente più pura. La presenza di materiali non compostabili (soprattutto prodotti e imballaggi in plastiche tradizionali, vetro e metalli) erroneamente conferiti nell’umido domestico, oltre a costituire un grave problema per la raccolta, rimane un fattore di penalizzazione dei risultati di riciclo. L’eliminazione di questi materiali estranei, infatti, comporta sempre uno scarto anche delle bioplastiche compostabili in ingresso negli impianti, che nel 2022 si è attestato intorno al 14%.
Ma la relazione 2022, presentata a Milano durante l’assemblea dei consorziati di Biorepack, contiene molti altri numeri significativi: le imprese consorziate – rappresentative di produttori, trasformatori, utilizzatori e riciclatori – hanno raggiunto quota 218 (+8% rispetto all’anno precedente). Inoltre, al 31 dicembre scorso sono pervenute 353 richieste di convenzionamento che portano a 3.777 i Comuni serviti (47,8% di tutti i Comuni italiani), nei quali risiedono oltre 38 milioni di persone, pari al 64,4% della popolazione nazionale (3 punti percentuali in più rispetto al 2021).
Per i soggetti convenzionati un vantaggio anche economico non di poco conto: grazie alla convenzione con Biorepack sono stati infatti riconosciuti nel corso del 2022 corrispettivi economici pari a 9,3 milioni di euro, a copertura dei costi di raccolta, trasporto e trattamento degli imballaggi in bioplastica compostabile conferiti insieme ai rifiuti organici (1,8 milioni di euro in più rispetto al 2021).
“Questi numeri, indubbiamente positivi, devono però rappresentare solo un punto di partenza per raggiungere rapidamente ulteriori traguard – ammonisce Versari -. Le differenze di copertura regionale sono ancora troppo marcate, nonostante la raccolta differenziata dell’umido urbano (con all’interno le bioplastiche) sia obbligatoria in tutta Italia dal 1° gennaio 2022”.
Dalla relazione 2022 emerge infatti che, a livello regionale, le performance migliori sono quelle della Valle d’Aosta (100% della popolazione coperta), Emilia-Romagna (99%), Veneto (97%), Toscana (94%) e Puglia (93%). Ma la percentuale di Comuni convenzionati con Biorepack oscilla tra l’81% del Nord Est e appena il 23% delle Isole. Allo stesso modo, le convenzioni coprono il 90% della popolazione delle regioni nord-orientali, mentre nelle regioni meridionali si fermano al 53% e nelle isole scendono addirittura al 30%.
“Stiamo lavorando quotidianamente – ha aggiunto Versari – per colmare questo gap nelle regioni meridionali. Va infatti ricordato che convenzionarsi significa poter accedere a risorse economiche importanti, che possono aiutare molte realtà territoriali a migliorare la qualità e quantità della raccolta differenziata della frazione umida”.
Proprio per sensibilizzare gli enti locali ma anche per aiutare i cittadini nel corretto conferimento degli imballaggi in bioplastica compostabile insieme ai rifiuti umidi, il consorzio Biorepack ha investito importanti risorse in campagne di comunicazione e iniziative di informazione ed educazione. L’ultima, in ordine di tempo, è stata presentata all’assemblea dei consorziati: una campagna integrata per TV, radio, stampa, social e digital firmata dall’agenzia Connexia. Gli spot televisivi, della durata di 15 secondi, saranno in onda fino al 17 giugno sui canali televisivi di RAI, Mediaset, CairoRCS Media, SKY, Warner Bros, Discovery e Netflix mentre lo spot radiofonico, in formato 30″, sarà emesso sulle frequenze radiofoniche del Gruppo Editoriale GEDI e sul circuito CNR. Lo spot sarà anche veicolato sulle piattaforme Google e Meta. Nei prossimi mesi sono inoltre previste pagine pubblicitaria sui maggiori periodici e quotidiani nazionali.
Inoltre, consapevole del tema della riconoscibilità degli imballaggi in bioplastica compostabile, il Consorzio nel 2022 ha avviato un progetto finalizzato a individuare la fattibilità di un marchio di riconoscibilità che in maniera univoca e immediata (attraverso un pittogramma) possa comunicare l’esatto riciclo del rifiuto di imballaggio in bioplastica compostabile assieme ai rifiuti organici. Obiettivo: rendere sempre più facile distinguere tali imballaggi, per aumentare non solo la quantità della raccolta ma soprattutto la sua qualità. I corrispettivi economici garantiti ai Comuni convenzionati infatti aumentano al diminuire delle frazioni estranee non compostabili che “sporcano” la raccolta della FORSU.
Altrettanto importanti, nell’ottica di ottimizzare la raccolta e il riciclo delle bioplastiche, sono le iniziative di contrasto all’illegalità. Un problema tutt’altro che marginale, visto che ancora oggi sono molto diffusi gli imballaggi – buste della spesa, in primis – in plastica tradizionale o contraffatti senza le caratteristiche tecnico-ambientali richieste dalla legge. Oltre ad arrecare danni economici alla filiera, in termini di concorrenza sleale e di aggravio di costi industriali, i fenomeni illeciti producono un chiaro impatto negativo sull’ambiente. Per questo, Biorepack ha sviluppato una piattaforma in collaborazione con l’associazione di categoria Assobioplastiche: i cittadini e le imprese possono utilizzarla per segnalare i fenomeni illeciti e permettere al Consorzio, dopo i doverosi controlli e l’istruttoria giuridica, di presentare denuncia alle autorità competenti.

– foto ufficio stampa Barabino & Partners –
(ITALPRESS).

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