Politica
Stefania Proietti eletta presidente dell’Umbria: il centrosinistra torna alla guida della Regione
Stefania Proietti è ufficialmente la nuova presidente della Regione Umbria. La candidata sostenuta da centrosinistra e liste civiche ha ottenuto il 51,13% dei voti, superando la presidente uscente Donatella Tesei, rappresentante del centrodestra, che si è fermata al 46,17%. Il risultato sancisce una svolta per l’Umbria, confermando la capacità di Proietti di riunire un’ampia coalizione e intercettare un consenso trasversale.
Con il nuovo assetto, il centrosinistra guadagna una solida maggioranza nell’Assemblea legislativa regionale, con 12 consiglieri eletti: nove del Partito Democratico, uno del Movimento 5 Stelle, uno di Umbria Domani e uno di Alleanza Verdi e Sinistra. Il centrodestra avrà sette rappresentanti, così suddivisi: tre per Fratelli d’Italia, due per Forza Italia, uno per la Lega e Donatella Tesei in qualità di consigliere aggiunto come presidente uscente.
Sul fronte delle preferenze di partito, il Partito Democratico si conferma la forza trainante del centrosinistra con il 30,3% dei voti, mentre Fratelli d’Italia guida la coalizione di centrodestra con il 19,44%.
La vittoria di Stefania Proietti segna un ritorno alla guida della Regione per il centrosinistra, che negli ultimi anni aveva perso il controllo dell’Umbria. L’affermazione di Proietti rappresenta anche una testimonianza del crescente peso delle coalizioni civiche in grado di dialogare con i partiti tradizionali.
La nuova presidente ha dichiarato che si impegnerà a lavorare per tutti i cittadini umbri, puntando su temi come il rilancio economico, il potenziamento della sanità pubblica e la sostenibilità ambientale. L’attenzione ora si sposta sulla composizione della giunta regionale e sui primi passi del nuovo governo per affrontare le sfide che attendono l’Umbria nei prossimi anni.
Politica
Italia cresce: Governo Meloni crea 847.000 posti di lavoro in due anni
Oggi, i dati diffusi dalla Cgia confermano un trend positivo per il mercato del lavoro in Italia, segnando un’importante crescita occupazionale durante i due anni di governo della premier Giorgia Meloni. Secondo le informazioni fornite, sono stati creati ben 847.000 posti di lavoro, un risultato che evidenzia la solidità e il dinamismo del mercato del lavoro italiano, anche in un contesto economico complesso.
La Meloni, soddisfatta del risultato, ha commentato il dato sui social, dichiarando che questi numeri sono un segno che l’Italia sta percorrendo la strada giusta. Tuttavia, ha sottolineato che non bisogna fermarsi, invitando a proseguire con determinazione per creare nuove opportunità, garantire la stabilità e promuovere ulteriormente la crescita economica in tutto il Paese. La premier ha così ribadito l’impegno del governo a continuare su questa rotta positiva, pur riconoscendo che c’è ancora molto da fare.
Questi dati sono una testimonianza dell’efficacia delle politiche messe in atto durante il governo Meloni, soprattutto nel contesto post-pandemia e di fronte alle sfide globali. La crescita dell’occupazione è vista come un segno di stabilità e di fiducia nell’economia italiana, che sta riuscendo a mantenere e creare posti di lavoro nonostante le difficoltà.
Con un occhio rivolto al futuro, il governo continuerà a concentrarsi su politiche che favoriscano la creazione di posti di lavoro e il rafforzamento della stabilità economica per assicurare a tutte le famiglie e ai cittadini italiani una maggiore sicurezza e opportunità nel lungo periodo.
Politica
Sciopero dei trasporti venerdì 13 dicembre 2024: ecco gli orari e le possibili conseguenze
Venerdì 13 dicembre 2024, i lavoratori dei trasporti incroceranno le braccia per uno sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base (Usb), con il supporto dei sindacalisti del gruppo Al Cobas. La protesta, della durata di 24 ore, ha lo scopo di contrastare politiche economiche che, secondo i sindacati, favoriscono la deindustrializzazione e promuovono la “turistificazione” della penisola.
Orari e modalità dello sciopero
- Treni: la circolazione sarà “in dubbio” dalle 21:00 di giovedì 12 dicembre fino alle 20:59 di venerdì 13 dicembre. Possibili ritardi e cancellazioni sono da prevedere.
- Trasporto pubblico locale (metropolitane, autobus e tram): l’agitazione coinvolgerà diverse città, con modalità e orari che potrebbero variare a seconda del territorio. Saranno comunque garantite alcune fasce orarie, ma i dettagli non sono ancora stati ufficializzati.
- Taxi: anche i tassisti potrebbero aderire, ma non tutte le auto bianche sembrano intenzionate a fermarsi.
- Trasporti marittimi: prevista una fermata di 24 ore.
- Settore aereo: non coinvolto dalla protesta.
I disagi per i pendolari e i viaggiatori sono previsti per tutta la giornata, con conseguenti difficoltà nei trasporti su treni, mezzi pubblici e marittimi.
Politica
Catania, la giudice Iolanda Apostolico si dimette dalla magistratura
La giudice Iolanda Apostolico, protagonista di accese polemiche negli ultimi mesi, ha rassegnato le dimissioni dalla magistratura, che saranno effettive dal prossimo 15 dicembre. Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) ha accettato la decisione.
Apostolico era finita al centro dell’attenzione politica e mediatica dopo la diffusione di un video risalente al 2018, in cui partecipava a una manifestazione a Catania contro i decreti sicurezza sui migranti. Il filmato, emerso nell’ottobre 2023, aveva riacceso le polemiche, considerando che solo pochi giorni prima la giudice aveva dichiarato illegittime alcune norme del decreto Cutro, non convalidando il trattenimento di migranti richiedenti asilo.
La vicenda aveva sollevato interrogativi sull’imparzialità della giudice, attirando critiche soprattutto da esponenti della maggioranza di governo. L’episodio ha riaperto il dibattito sull’opportunità per i magistrati di partecipare a iniziative pubbliche, soprattutto su temi politicamente sensibili.
Con le dimissioni di Apostolico si chiude una vicenda che ha messo in evidenza le tensioni tra potere giudiziario e politico. La magistrata non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla sua scelta, ma fonti vicine parlano di una decisione maturata per evitare ulteriori strumentalizzazioni.
Resta alta l’attenzione sull’argomento, mentre nel Paese prosegue il confronto sulle politiche migratorie e sui limiti del potere discrezionale dei giudici, in un contesto politico e sociale sempre più polarizzato.
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