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Rivoluzione nel settore delle batterie: Il Cloruro Ferrico promette prezzi ridotti per le auto elettriche

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Un’innovazione significativa nel campo delle batterie per auto elettriche sta emergendo dagli Stati Uniti, in particolare dalla Georgia Tech di Atlanta. I ricercatori hanno sviluppato un nuovo approccio che potrebbe ridurre drasticamente i costi di produzione delle batterie, rendendo le auto elettriche più accessibili al grande pubblico.

Il progetto prevede l’utilizzo del cloruro ferrico (FeCl3) come materiale per il catodo delle batterie, in sostituzione delle opzioni attualmente più costose come il Nichel-Manganese-Cobalto e il Litio-Ferro-Fosfato. Grazie alla maggiore abbondanza e disponibilità del ferro e del cloro, il nuovo catodo potrebbe costare solo il 2% rispetto ai materiali tradizionali, portando a una riduzione dei costi complessivi delle batterie fino al 40%.

Nonostante questo cambiamento, le prestazioni delle batterie rimarrebbero elevate, paragonabili a quelle delle soluzioni attualmente in uso. Questo sviluppo non solo potrebbe rendere le auto elettriche più competitive rispetto ai veicoli a combustione interna, ma potrebbe anche offrire nuove opportunità per l’accumulo di energia su larga scala, contribuendo così a migliorare la resilienza delle reti elettriche.

Tuttavia, i tempi di attuazione sono ancora lontani. Secondo il dottor Hailong Chen, a capo della ricerca, ci vorranno almeno cinque anni per perfezionare la tecnologia e avviare la produzione industriale. Questo annuncio, pur alimentando ottimismo, evidenzia la necessità di pazienza prima di vedere concretamente l’impatto di questa innovazione sul mercato delle auto elettriche.

In sintesi, l’introduzione del cloruro ferrico come materiale per il catodo rappresenta una potenziale svolta nel settore delle batterie, promettendo di abbattere i costi e favorire la diffusione dei veicoli elettrici.

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Cosa sono i Big Data?

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I big data si riferiscono a enormi volumi di dati che non possono essere facilmente gestiti, analizzati o elaborati utilizzando strumenti tradizionali di gestione dei dati. Questi dati possono essere di diversi tipi e provenire da varie fonti, e sono caratterizzati da tre elementi principali, noti come le “3 V”:

1. Volume

  • Si riferisce alla quantità di dati. I big data possono consistere in petabyte (1 petabyte = 1 milione di megabyte) o addirittura exabyte di informazioni. Questo volume elevato di dati proviene da fonti come social media, sensori, transazioni online, dispositivi IoT (Internet of Things) e molto altro.

2. Varietà

  • I big data possono provenire da molteplici fonti e presentarsi in vari formati, tra cui dati strutturati (come tabelle e database), dati non strutturati (come testo, video e immagini) e dati semi-strutturati (come file XML o JSON). Questa varietà richiede strumenti avanzati per l’analisi.

3. Velocità

  • Si riferisce alla rapidità con cui i dati vengono generati e devono essere elaborati. Ad esempio, i dati dai social media possono arrivare in tempo reale e richiedono analisi immediate per avere valore.

Altre “V”

Oltre alle prime tre, si possono considerare anche altre “V”, come:

  • Veridicità: Riguarda la qualità e l’affidabilità dei dati. Non tutti i dati sono accurati o rilevanti, e la loro qualità deve essere valutata.
  • Valore: Si riferisce alla capacità di estrarre informazioni utili dai big data. Non basta avere grandi quantità di dati; è fondamentale trasformarli in conoscenza e valore.

Applicazioni dei Big Data

I big data sono utilizzati in vari settori, tra cui:

  • Sanità: Analisi dei dati dei pazienti per migliorare la diagnosi e il trattamento.
  • Finanza: Monitoraggio delle transazioni per prevenire frodi e gestire i rischi.
  • Marketing: Analisi del comportamento dei consumatori per personalizzare le offerte e migliorare l’engagement.
  • Produzione: Ottimizzazione dei processi produttivi e gestione della supply chain attraverso l’analisi dei dati.

Tecnologie e Strumenti

Per gestire e analizzare i big data, vengono utilizzati diversi strumenti e tecnologie, come:

  • Hadoop: Un framework open-source per l’archiviazione e l’elaborazione di grandi volumi di dati.
  • Spark: Un motore di elaborazione dei dati veloce che supporta l’analisi in tempo reale.
  • NoSQL Databases: Database non relazionali come MongoDB e Cassandra, progettati per gestire dati non strutturati o semi-strutturati.

Conclusione

I big data rappresentano una risorsa fondamentale per le aziende e le organizzazioni moderne, permettendo di prendere decisioni informate, migliorare l’efficienza operativa e creare nuove opportunità di business.

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Cybersecurity, Innovery entra a far parte del gruppo Neverhack

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Innovery, società di consulenza specializzata in soluzioni innovative di ICT e cybersecurity, partecipata dal 2019 da Wise Equity attraverso il fondo Wisequity IV, entra da oggi a far parte di NEVERHACK, gruppo francese esperto di cybersecurity. Attraverso questa acquisizione, Neverhack rafforza la sua posizione di leader di mercato nel settore della sicurezza informatica, espandendo la propria presenza in Europa meridionale e in America e potenziando la propria offerta di “one-stop-shop”.

Fondata in Italia nel 2001, Innovery è una società globale di servizi di sicurezza informatica che si distingue per la sua esperienza nella consulenza strategica e nella fornitura di soluzioni innovative nel campo della cybersecurity e dell’ICT. Innovery serve oltre 200 clienti, tra cui figurano aziende leader dei settori della finanza, industria, servizio pubblico e pubblica amministrazione, energia, vendita al dettaglio e telecomunicazioni. La società offre un’ampia gamma di servizi e soluzioni per la sicurezza informatica, la definizione e l’integrazione dell’architettura informatica e la progettazione e la gestione dell’infrastruttura ICT, rispondendo con precisione alle esigenze dei propri clienti in materia di network operations center e sicurezza. Recentemente accreditata CERT, Innovery ha confermato il suo status di leader nell’incident response. Nel corso degli anni, ha rafforzato la sua presenza in Italia, Spagna e America con le acquisizioni di Proxy nel 2019, Obiectivo nel 2020, NB Service & Security nel 2021 e Open3S nel 2022, consolidando la fiducia dei clienti nelle sue capacità di risposta grazie all’impegno di oltre 400 dipendenti dislocati in Europa meridionale e in America (latina e settentrionale).

“L’acquisizione da parte di Neverhack rappresenta per Innovery l’inizio di una nuova era e apre una nuova fase di crescita che ci permetterà al tempo stesso di mantenerci fedeli ai nostri valori fondanti. L’operazione consentirà all’azienda di crescere in termini di persone e fatturato, di cogliere nuove opportunità di sviluppo del business, sia nei Paesi dove è già presente, che in quelli non ancora raggiunti, e di arricchire il portfolio di prodotti e servizi, con un’offerta sempre più completa di soluzioni informatiche e per la sicurezza, in grado di rispondere a qualsiasi tipo di esigenza dei nostri clienti”, commenta Gianvittorio Abate, CEO di Innovery. “Siamo molto orgogliosi di aver accompagnato Innovery in questo virtuoso percorso di espansione, che oggi la posiziona come un’eccellenza italiana nel mondo della cybersecurity e tra i principali player a livello internazionale.

Un percorso ambizioso che, grazie alla strategia di aggregazione messa in campo, ha consentito negli ultimi anni all’azienda di crescere straordinariamente bene e di raggiungere importanti traguardi”, dichiara Paolo Gambarini, Socio Fondatore di Wise Equity. “Questa acquisizione segna l’unione di due gruppi leader nella cybersecurity. Mettendo insieme i nostri punti di forza, comprese le competenze uniche in materia di sicurezza informatica dei nostri team, saremo in grado di offrire al mercato soluzioni sempre più innovative, creando un gruppo leader a livello globale nel settore della sicurezza informatica. Sono felice che Gianvittorio Abate e Innovery si uniscano a noi in questa avventura, apportando la loro solida esperienza e leadership per contribuire ad accelerare la crescita di NEVERHACK”, afferma Arthur Bataille, CEO di NEVERHACK.

In qualità di azionista di Neverhack attraverso il fondo Carlyle Europe Technology Partners (“CETP”), Carlyle (NASDAQ: CG) continua a finanziare e supportare la strategia e lo sviluppo di NEVERHACK. La piattaforma CETP investe in società tecnologiche a livello europeo e ha acquisito NEVERHACK a fine 2023.
“Siamo entusiasti di iniziare a lavorare con il management di Neverhack e di Innovery, continuando a supportare la loro strategia di crescita con l’obiettivo di creare un vero e proprio leader nel settore cyber. La visione di Arthur, supportata da Gianvittorio per il Sud Europa, permetterà a NEVERHACK di rafforzare la strategia basata sull’offerta integrata one-stop-shop di soluzioni d cybersecurity” ha commentato Charles Villet, Managing Director del Carlyle Europe Technology Partners (“CETP”).

L’ingresso di Innovery nell’universo di Neverhack, che fa seguito alle acquisizioni di Expert Line e Cybers nel 2024, consente al gruppo francese di consolidare la propria posizione di attore principale nella cybersecurity in Europa, all’interno di un mercato che si prevede raddoppierà nei prossimi cinque anni. Inoltre, l’operazione supporterà l’espansione globale di NEVERHACK in America con il rafforzamento delle attività in Canada, Messico e USA. Con la fusione, il gruppo raddoppia le sue dimensioni, raggiungendo i 1.200 dipendenti in 10 Paesi. Questa espansione consentirà di affiancare i clienti supportandoli sempre di più anche su scala internazionale e faciliterà la scoperta di nuovi talenti e il trasferimento di competenze.

NEVERHACK segna, inoltre, un traguardo cruciale nella sua strategia di espansione, basata su: Accelerazione della crescita internazionale, con l’obiettivo di creare un leader globale nel campo della cybersecurity; capacità di fornire ai clienti competenze di alto livello in servizi e soluzioni cyber, confermando il ruolo di one-stop-shop; Investimenti in prodotti innovativi di intelligenza artificiale dedicati alla cybersecurity e impiegati nelle operazioni di SOC; focus sulle persone, promuovendo lo sviluppo del talento in un settore in rapida espansione.

– Fonte ufficio stampa Smartitaly –

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Energie Rinnovabili 2024: crescita e sfide nel settore

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Nel 2024, il settore delle energie rinnovabili in Italia continua a mostrare segni di crescita, nonostante le difficoltà legislative che lo affliggono. Attualmente, la capacità installata di fonti di energia rinnovabile ha raggiunto i 73,6 GW, con un incremento di quasi 5 GW nei primi otto mesi dell’anno. Questa espansione è principalmente guidata dall’installazione di impianti fotovoltaici e eolici, con il fotovoltaico che ha ormai superato l’idroelettrico in termini di potenza.

Il report di Terna evidenzia un’installazione significativa di nuovi impianti, con oltre 208.500 unità che hanno contribuito con 4,35 GW di capacità. Le centrali di grandi dimensioni, soprattutto nel Lazio, in Sardegna e in Puglia, hanno avuto un ruolo cruciale in questo aumento. Tuttavia, nonostante il contributo delle grandi strutture, è la generazione distribuita da parte di privati e aziende a fornire la maggior parte della potenza, dimostrando l’importanza dell’iniziativa privata nel panorama energetico nazionale.

Il percorso verso la transizione energetica, però, è ostacolato da proteste locali e preoccupazioni per la salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico. La recente opposizione alla costruzione di un impianto eolico vicino a siti protetti in Umbria ne è un chiaro esempio. È fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze di sviluppo delle fonti rinnovabili e la tutela del territorio, affinché l’Italia possa non solo aumentare la propria capacità energetica, ma anche rispettare gli obiettivi climatici e garantire un futuro sostenibile.

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