Cronaca
Kenya, un’altra attivista muore in custodia in circostanze sospette
Una nuova tragedia scuote il Kenya: Julia Njoki, giovane attivista arrestata durante le proteste del 7 luglio 2025 a Nanyuki, è morta mentre era sotto custodia della polizia, secondo quanto denunciato dalla sua famiglia e dalla stampa locale . Poco dopo il suo arresto, Njoki è stata trovata priva di sensi nella cella. Trasportata d’urgenza in ospedale, un rapporto medico preliminare riferisce un grave trauma cranico da corpo contundente, compatibile con un pestaggio .
Il caso di Njoki segue quello di Albert Omondi Ojwang, il blogger e insegnante di 31 anni la cui morte, avvenuta l’8 giugno 2025, ha già provocato indignazione nazionale e proteste di piazza . Arrestato nella sua contea per aver criticato sui social media il Vice Ispettore Generale della polizia, Ojwang è stato trasferito a Nairobi e trovato morto nella cella del Central Police Station il giorno successivo. La polizia aveva inizialmente dichiarato che si era suicidato sbattendo la testa contro il muro, ma l’autopsia ha rilevato segni di violenza, tra cui traumi al collo, alla testa e tessuti molli, coerenti con un omicidio.
La sua morte ha innescato manifestazioni di massa, represse con gas lacrimogeni e idranti, da Nairobi a Kisumu, e l’arresto di almeno un agente, oltre alla sospensione di più ufficiali in servizio il giorno dell’incidente . Inoltre, l’Independent Policing Oversight Authority (IPOA) e la Kenya National Commission on Human Rights (KNCHR)hanno aperto un’inchiesta sulle circostanze della morte.
Un pattern inquietante
Queste due morti sollevano allarmi su un diffuso fenomeno di violenza nelle carceri e nelle strutture di polizia. Secondo IPOA, solo negli ultimi quattro mesi sono state documentate almeno 20 morti in custodia, per dinamiche spesso sospette. Organizzazioni come Amnesty International Kenya e la KNCHR denunciano una cultura persistente di abusi e omertà .
Chiamarle ad agire
Il presidente William Ruto ha definito la morte di Ojwang “straziante e inaccettabile” e ha ordinato un’indagine trasparente, affermando che la polizia doveva cooperare con le autorità competenti . Tuttavia, i critici accusano l’esecutivo di proteggere i vertici, mentre le accuse formali riguardano al momento solo ufficiali di grado inferiore.
I manifestanti, i leader dell’opposizione e i gruppi della società civile chiedono riforme urgenti nel sistema di sicurezza pubblica, maggior trasparenza e che si faccia piena luce su quanto accaduto .
- Julia Njoki, attivista arrestata a Nanyuki il 7 luglio 2025, è morta in custodia con segni di trauma cranico compatibile con un pestaggio.
- Il caso segue la morte di Albert Ojwang nel giugno 2025, anch’essa controversa e causata da lesioni riconducibili ad aggressione .
- Entrambi gli eventi hanno innescato ondate di proteste nazionali e hanno rafforzato la domanda di accountability da parte della polizia e del governo.
- Si delineano elementi di un pattern sistemico: almeno 20 morti in custodia negli ultimi mesi, oltre alla sospensione di ufficiali coinvolti e all’apertura di indagini da parte di organismi indipendenti .
Cronaca
Tragico frontale ad Arzachena: morti due ragazzi e un 16enne in fin di vita
Una tragedia si è consumata questa mattina sulla strada statale 125, nel rettilineo di Malchittu all’ingresso di Arzachena: due giovani di 17 e 18 anni sono morti sul colpo in un violentissimo scontro frontale; un altro ragazzo di 16 anni è ricoverato in condizioni critiche.
Dinamica e vittime
Alle ore 8:15, una Ford Fiesta con a bordo tre ragazzi – tutti dipendenti del parco acquatico Aquadream di Baja Sardinia – si è scontrata frontalmente con un suv MG che trasportava due donne austriache di 35 e 38 anni in vacanza .
I ragazzi, di origine marocchina, si stavano recando al lavoro quando l’impatto, particolarmente violento, ha causato il decesso immediato dei due più grandi – uno di 17 e uno di 18 anni. Il loro coetaneo di 16 anni, anch’egli a bordo della Fiesta, è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari in condizioni gravissime .
Feriti anche le turiste a bordo del suv
Le due donne che guidavano il suv sono state ricoverate all’ospedale di Nuoro in codice rosso, ma le loro condizioni non sarebbero in pericolo di vita .
Intervento dei soccorsi
Polizia stradale, polizia locale di Arzachena e vigili del fuoco del distaccamento locale sono intervenuti tempestivamente per estrarre i feriti dalle lamiere. La strada è stata chiusa al traffico per permettere i rilievi e le operazioni di soccorso .
Reazioni e impatto sulla comunità
Il parco acquatico Aquadream, luogo di lavoro delle vittime, è rimasto chiuso oggi in segno di lutto. Gestori e colleghi sono sconvolti dalla tragedia .
Considerazioni finali
Una tragedia devastante segna la comunità di Arzachena: due giovani vite spezzate per recarsi al lavoro e un altro ragazzo che lotta tra la vita e la morte. Gli accertamenti proseguono per chiarire dinamica e responsabilità. Il silenzio e il dolore del parco Aquadream raccontano una dolorosa perdita che ha lasciato tutti sotto shock.
Cronaca
Garlasco, il Garante della Privacy blocca la diffusione delle immagini dell’autopsia di Chiara Poggi
Il Garante della privacy ha adottato, d’ufficio e in via d’urgenza, un provvedimento di blocco nei confronti di una persona che sta rendendo disponibile online, a pagamento, un video contenente le immagini dell’autopsia di Chiara Poggi.
Con lo stesso provvedimento, l’Autorità avverte i media e i siti web che l’eventuale diffusione delle immagini risulterebbe illecita in quanto in contrasto con le Regole deontologiche dei giornalisti e la normativa privacy.
“Il Garante – si legge nella nota – invita dunque chiunque entri nella disponibilità di tali immagini, compresi i mezzi di informazione, ad astenersi dalla loro diffusione che – anche in considerazione della violenza esercitata nei confronti della vittima – lederebbe in modo gravissimo la sua dignità e quella dei suoi familiari. L’Autorità si riserva l’adozione di ulteriori provvedimenti anche di carattere sanzionatorio”.
-Foto IPA Agency-
Cronaca
Grosseto, scontro frontale: quattro feriti, grave 56enne
Scontro frontale tra un furgone, con un uomo a bordo, e una fiat 500L con 3 persone, avvenuto nella nottata tra ieri e oggi, domenica 13 Luglio, sulla strada regionale 74 in località Pianaccia, a Manciano. Qui, per dinamica da accertare, i due mezzi si sono scontrati frontalmente. Ad avere la peggio è stato un mancianese di 56 anni. Sul posto sono arrivate tre ambulanze, i vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi. I due feriti più gravi sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto codice 2, gli altri due invece all’ospedale di Orbetello per ferite minori.