Cronaca
USA | Morto l’uomo a cui era stato trapiantato un rene di un maiale
La notizia della morte di Richard “Rick” Slayman, 62 anni, il primo uomo a sottoporsi al trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato, ha suscitato grande interesse e riflessione. Slayman era stato sottoposto all’intervento presso l’ospedale generale del Massachusetts, ma purtroppo è deceduto dopo due mesi dall’operazione. L’ospedale ha chiarito che non sono emerse indicazioni che il trapianto sia stato direttamente correlato alla sua morte.
Lo xenotrapianto, ovvero il trapianto di organi animali nell’uomo, era fino a pochi anni fa un’idea al di là dei confini della possibilità. Tuttavia, grazie agli avanzamenti scientifici e alle modifiche genetiche effettuate sugli organi in laboratorio, questa pratica ha preso piede nel campo medico.
Il rene utilizzato per il trapianto era stato geneticamente modificato dalla compagnia eGenesis, che ha eliminato geni potenzialmente pericolosi, responsabili del rigetto da parte del sistema immunitario umano. Inoltre, sono stati inseriti sette geni umani compatibili con il paziente. Allo stesso tempo, i retrovirus presenti nei maiali, che potrebbero rappresentare un rischio di infezione per gli esseri umani, sono stati resi inattivi.
Nonostante le speranze e le aspettative legate a questo innovativo procedimento, la scomparsa di Slayman solleva interrogativi e richiede ulteriori indagini per comprendere appieno le cause del suo decesso. La comunità scientifica e medica seguirà attentamente lo sviluppo di questa vicenda, continuando a valutare gli xenotrapianti come opzione terapeutica per il futuro.
Cronaca
Tragico incidente in Romania: motociclista italiano sbranato da un orso
Un uomo italiano di 48 anni è stato trovato morto dopo un attacco di orso nei Carpazi, lungo la celebre strada panoramica Transfăgărășan, nei pressi di Arefu, non lontano dalla diga di Vidraru. L’attacco, avvenuto nel pomeriggio di giovedì, ha causato la morte sul colpo del motociclista, trascinato poi nella foresta dall’animale .
Dettagli del drammatico episodio
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo viaggiava insieme a un gruppo di motociclisti stranieri. Durante una sosta, il motociclista si sarebbe fermato probabilmente per fotografare l’orso. Si ritiene che abbia scattato alcune foto prima dell’attacco, ritrovate successivamente sul suo telefono .
L’orso bruno lo avrebbe assassinato sui primi istanti, trascinandolo in un canale boschivo, dove il suo corpo è stato ritrovato dai soccorritori, giunti sul luogo dopo una coordinata ricerca.
Contesto ambientale e numero di orsi
La Romania ospita la più ricca popolazione europea di orsi bruni, stimata tra 10.000 e 13.000 esemplari, contro un livello ideale di circa 4.000 . Questo sovraffollamento porta gli animali più frequentemente verso strade, zone agricole e aree antropizzate in cerca di cibo.
Negli ultimi anni sono frequenti i casi di aggressioni: dal 2016 al 2021 si contano 154 attacchi, con 14 morti e 158 feriti, spingendo le autorità a introdurre misure di controllo della popolazione, tra cui quote annue di abbattimento e catture selettive .
Reazioni e misure in atto
A seguito dell’ennesima tragica aggressione, le autorità locali hanno riaffermato l’invito alla massima prudenza per escursionisti e turisti: evitare soste isolate, non scendere dai veicoli e mantenere distanze di sicurezza dai branchi .
Nel Trentino, vicina al nostro confine, già si è verificato un episodio simile nel 2023 con l’uccisione del runner Andrea Papi da parte di un’orsa: episodi che hanno scatenato il dibattito sull’equilibrio tra conservazione e sicurezza umana.
Il ministro rumeno dell’Ambiente, Mircea Fechet, ha sottolineato la necessità di un “equilibrio tra tutela della fauna e protezione dei cittadini”, promuovendo il trasferimento di orsi problematici e aumentando, se necessario, il numero di abbattimenti autorizzati .
La sfida del rapporto uomo-natura
Il tragico episodio riporta al centro l’emergenza della convivenza con grandi carnivori. Da un lato, il mantenimento della biodiversità; dall’altro, il diritto alla sicurezza delle persone.
La convivenza tra umani e orsi, già difficile in zone montane come i Carpazi e le Alpi, richiede misure concertate:
- Gestione dei rifiuti: evitare discariche e alimentazione involontaria degli animali.
- Barriere e sistemi di dissuasione: recinzioni elettriche, cartellonistica chiara e aggressiva.
- Educazione e formazione: campagne preventive rivolte a turisti e residenti, insegnando come comportarsi in caso di avvistamento.
L’attacco mortale lungo la Transfăgărășan rappresenta una drammatica conseguenza dell’impatto tra habitat selvaggio e presenza umana nelle aree montane romene. L’episodio evidenzia la necessità urgente di strategie efficaci per garantire la sicurezza dei visitatori e dei residenti, pur preservando la biodiversità di specie iconiche come l’orso bruno.
In attesa dei risultati dell’inchiesta locale, resta evidente che senza interventi decisi – dal controllo delle popolazioni animali alla responsabilità individuale di chi frequenta i monti – il rischio di nuovi incidenti resta elevato.
Cronaca
Vicenza, operaio muore dopo due giorni di coma per gas tossici dentro una cisterna
Si è conclusa tragicamente con la morte cerebrale dell’operaio marocchino di 48 anni l’emergenza innescata martedì pomeriggio alla Salgaim Ecologic, azienda che si occupa di trasformazione degli scarti animali a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza.
La dinamica dell’incidente
Intorno alle 15:30 del 1° luglio, l’uomo era entrato in una cisterna per liberare un pezzo di lamiera incastrato nella coclea, un meccanismo utilizzato per convogliare i residui organici. All’interno, a causa del caldo e delle lavorazioni, si erano accumulate esalazioni di monossido di carbonio e anidride solforosa, letali se respirate in alte concentrazioni.
Un collega, allarmato dall’assenza del compagno, ha tentato di soccorrerlo ma è rimasto anch’egli intossicato ed è stato ricoverato in condizioni meno critiche .
I soccorsi e la lotta per la vita
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco di Bassano del Grappa, l’elisoccorso, un’ambulanza e una squadra del Suem 118. I soccorritori hanno estratto l’operaio privo di sensi dalla cisterna: solo dopo un massaggio cardiaco e la somministrazione di ossigeno è ripreso un minimo battito. Trasportato d’urgenza all’ospedale San Bassiano in codice rosso, è stato ricoverato in rianimazione dove la morte cerebrale è stata accertata due giorni dopo.
Il secondo operatore è stato visitato e monitorato ma è in condizioni stabili.
I controlli e le indagini in corso
Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri e i tecnici dello Spisal dell’Ulss 7 Pedemontana per accertare eventuali violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Le prime ipotesi puntano a un’insufficiente gestione dei sistemi di areazione della cisterna e all’assenza di adeguati dispositivi di protezione individuale e rivelatori di gas, obbligatori in ambienti confinati.
Altre vittime recenti e riflessioni sul tema
Non si tratta purtroppo di un caso isolato nel Vicentino: in aree industriali limitrofe si sono verificati incidenti analoghi, inclusi altri intossicazioni da gas tossici – come feriti a Padova e Treviso causati da vapori simili . Rimane alta l’attenzione sui protocolli di sicurezza in spazi confinati, dopo tragedie come quelle di Casteldaccia e Galliera Veneta.
Prevenzione e responsabilità
Le associazioni sindacali locali (Flai‑Cgil, Cisl Vicenza) chiedono un salto di qualità nella cultura organizzativa aziendale, puntando su:
- formazione obbligatoria su DPI e procedure antincendio/gas;
- misure minime di monitoraggio dei gas in ambiente confinato;
- predisposizione di piani di emergenza specifici e personale addestrato al soccorso immediato.
L’ultima parola spetterà agli organi giudiziari, ma la vicenda chiama in causa l’intera filiera della sicurezza, dalla produzione fino al soggetto che materialmente lavora in ambienti pericolosi.
Cronaca
Finlandia: panico al centro commerciale di Tampere, diversi feriti in un accoltellamento
Un uomo ha seminato il terrore armato di coltello all’esterno del centro commerciale Ratina, uno dei poli commerciali principali della città, ferendo diverse persone prima di essere fermato dalla polizia locale .
Dinamica dell’attacco
- L’aggressione è iniziata intorno alle 16:30 ora locale, quando un uomo – descritto come un ventenne – ha aggredito passanti e clienti vicino all’ingresso del centro .
- Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorritori: la polizia ha arrestato il sospetto sul posto, mentre gli operatori sanitari prestavano le prime cure ai feriti.
- Nel giro di poche decine di minuti la situazione è stata riportata sotto controllo: nessun pericolo, ha informato la polizia .
Il bilancio delle vittime
- Al momento le fonti ufficiali parlano di “diversi feriti”, senza indicare contabilità precisa. Secondo testimoni, almeno quattro persone sono state curate in loco e trasportate in ospedale .
- Le condizioni dei feriti sembrano serie, ma non letali: nessuna vittima segnalata .
Sicurezza e reazioni immediate
- L’intera area è stata recintata e il centro commerciale temporaneamente messo in lockdown, con accessi bloccati e strade circostanti chiuse al traffico.
- Intorno alle 19:00 locali (le 18:00 in Italia), le misure sono state allentate e il centro riaperto al pubblico, dopo le verifiche necessarie .
Indagine in corso
- L’aggressore, ora in custodia, è un cittadino finlandese; le forze dell’ordine stanno lavorando per chiarirne l’identità e le motivazioni.
- Stanno proseguendo gli interrogatori dei testimoni. La polizia ha escluso rischi aggiuntivi per la cittadinanza .
Il contesto urbano
Tampere, con circa 260.000 abitanti e considerata la terza città della Finlandia, si trova a circa 180 km a nord di Helsinki. Il Ratina Mall è un punto di aggregazione strategico per shopping e svago, situato in un’area ad alto traffico pedonale.
Cosa sapere per chi si trova in zona
- Situazione sentita sotto controllo: la polizia ha espresso che nessun pericolo grava più sui cittadini .
- Centro riaperto: il Ratina Mall è tornato accessibile, seppur con misure di sicurezza incrementate.
- Voci ufficiali alla mano: le autorità confermano che l’aggressione è circoscritta e non collegata a minacce più ampie.
Riflessione conclusiva
Questo gravissimo episodio richiama l’attenzione sulla necessità di rafforzare la sicurezza nei luoghi pubblici anche nei Paesi tradizionalmente sicuri come la Finlandia. Nonostante la natura apparentemente isolata del gesto, l’impatto psicologico sulla comunità è rilevante. L’episodio evidenzia l’importanza di procedure rapide di intervento, coordinamento tra forze dell’ordine e soccorritori, e l’efficacia di protocolli di emergenza nei centri urbani affollati.
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