Cronaca
Milano: furti in gioiellerie con la “tecnica del foulard”, arrestata una 60enne
Dopo mesi di indagini meticolose tra Milano e Pavia, la Squadra Mobile del capoluogo lombardo, in collaborazione con i Carabinieri di Pavia, ha arrestato una donna di 60 anni ritenuta la mente dietro tre colpi in gioiellerie, messi a segno tra novembre 2024 e gennaio 2025, per un bottino complessivo di circa 130.000 euro.
Modus operandi collaudato
La donna – già nota alle forze dell’ordine per precedenti rapine – ha colpito due volte a Milano e una in provincia di Pavia. Il modus operandi adottato si basa su un’abile distrazione del personale:
- Accoglienza amichevole nei negozi, grazie a richieste appariscenti di articoli da visionare (“Posso vedere anche questa collana?”, “Mi mostra quei bracciali?”).
- Copertura subdola dei gioielli con un foulard sul bancone, consentendo l’asportazione rapida e discreta del prezioso.
- Deposito furtivo nelle proprie borse, seguita da un’uscita apparentemente innocua.
Cronologia dei furti
- 6 novembre 2024 (via Biondi, Milano): rubati 30 bracciali d’oro (oltre 110.000 euro).
- 28 dicembre 2024 (via Pontaccio, Milano): trafugato un anello in oro e diamanti del valore di 5.000 euro.
- 21 gennaio 2025 (Dorno, Pavia): sottratte collane per oltre 10.000 euro.
Arresto e conseguenze giudiziarie
L’arresto è avvenuto dopo il coordinamento tra Squadra Mobile e Carabinieri della stazione di Garlasco: il Gip del Tribunale di Milano ha emesso una misura cautelare restrittiva, attualmente eseguita sotto forma di arresti domiciliaripresso l’abitazione della donna a Bollate.
Reazioni delle autorità
Secondo gli investigatori, l’operazione rappresenta “l’esito di un’indagine accurata basata su filmati e testimonianze”, che ha permesso di collegare con certezza l’autrice ai tre episodi. La tecnica del foulard risulta particolarmente astuta, poiché sfrutta momenti di disattenzione e fiducia per compiere i furti.
Riflessioni e raccomandazioni
Questo caso mette in luce la necessità di:
- rafforzare l’attenzione nelle boutique e gioiellerie, soprattutto in aree urbane frequentate;
- migliorare la formazione del personale nel riconoscere tecniche di distrazione e furto;
- potenziare i sistemi di videosorveglianza e sicurezza passiva nei negozi.
Cronaca
Il fiume Lambro restituisce un altro corpo: mistero a Pieve Emanuele
di Umberto Zollo
Un nuovo e inquietante capitolo si aggiunge alla cronaca nera della provincia di Milano. Nel tardo pomeriggio, nelle acque del fiume Lambro, è stato recuperato il corpo senza vita di un uomo, in zona Cascina Canalone, nel comune di Pieve Emanuele.
A effettuare il recupero è stato il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Milano, coadiuvato dagli esperti fluviali e dal nucleo elicotteri, intervenuti tempestivamente sul posto. Il cadavere, privo di documenti e in stato avanzato di decomposizione, è riaffiorato probabilmente a causa dell’ingrossamento del fiume provocato dalle forti piogge che, nella mattinata, hanno colpito tutta l’area metropolitana.
L’allarme è stato dato da alcuni passanti, che hanno notato il corpo galleggiare vicino alla riva. Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri e il personale sanitario del 118, che ha potuto soltanto constatare il decesso.
Le autorità stanno ora lavorando per dare un nome alla vittima. Gli investigatori stanno passando al setaccio i database delle persone scomparse, ipotizzando che il corpo possa appartenere a un uomo che si era allontanato da casa settimane o mesi fa. In parallelo, sarà disposta l’autopsia per stabilire con precisione le cause del decesso e l’epoca della morte.
Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi: si indaga a tutto campo, dal gesto volontario all’incidente, senza escludere eventuali responsabilità di terzi.
Questo tragico ritrovamento riporta alla memoria un episodio simile avvenuto appena quindici giorni fa, quando un altro cadavere, apparentemente di un uomo di circa 40 anni, era stato ritrovato intrappolato fra le chiuse del Lambro nel territorio di Peschiera Borromeo. Anche in quel caso, la salma era stata avvistata da passanti e recuperata con l’ausilio dei tecnici della diga. Una scia inquietante di corpi restituiti dalle acque del Lambro che semina dubbi, dolore e inquietudine nella comunità. Le autorità promettono massima attenzione e l’impegno a fare luce su queste tragiche vicende.
Cronaca
La California brucia: maxi incendio nel Nord di Los Angeles, centinaia evacuati
Un vasto incendio nel Nord della contea di Los Angeles ha costretto centinaia di persone a evacuare. Allarme per la qualità dell’aria, blackout e mobilitazione massiccia dei vigili del fuoco.
Evacuazioni e allerta: centinaia in fuga
Un imponente incendio boschivo è divampato ieri nella campagna a nord di Los Angeles, spingendo le autorità a ordinare l’evacuazione di centinaia di residenti nelle zone più vulnerabili. L’incendio, primo delle stagionali maxi-allerta, si è diffuso con grande rapidità nell’area collinare, trascinato dai venti caldi e secchi.
Le comunità colpite sono state immediatamente evacuate, mentre le squadre dei vigili del fuoco di Los Angeles contea sono intervenute sul posto insieme a una cabina di crisi locale.
Alleanza tra caldo e vento stremati
Le condizioni climatiche estive – con temperature elevate e vento secco – hanno favorito la propagazione delle fiamme. Il National Weather Service ha diramato l’allarme (“red flag warning”), segnalando che le raffiche potrebbero toccare i 60 km/h.
Un fenomeno aggravato dalla siccità persistente, terreno ideale per roghi rapidamente incontrollabili.
Impatti sulla popolazione e infrastrutture
- Migliaia di persone sono state allontanate preventivamente.
- Sono scattati piani di emergenza per la sicurezza pubblica: nessun morto segnalato finora, ma diversi residenti hanno lamentato disagi respiratori.
- Problemi per la viabilità: strade chiuse, tratti cittadini imbrattati da fuliggine e cenere.
I pompieri sono impegnati a contenere il fronte attivo, ma le condizioni rimangono critiche fino a che il vento non allenterà la presa.
Strategia di contenimento
Le squadre antincendio operano sia da terra sia con mezzi aerei. L’obiettivo è creare fasce tagliafuoco e difendere le abitazioni in pericolo. Sacche di supporto logistico sono state aperte per assistere evacuati, offrendo ricovero, acqua e cibo.
Le preoccupazioni sanitarie
Oltre ai rischi evidenti dell’incendio, la qualità dell’aria è gravemente compromessa. L’US Air Quality Index registra livelli elevati di particolato nelle aree adiacenti. Residenti e operatori sanità pubblica avvertono: anziani, bambini e persone con patologie respiratorie devono restare in casa o indossare mascherine.
Precedenti e contesto
Il maxi-rogo rievoca gli incendi dello scorso gennaio, quando 180 000 persone furono evacuate in diverse contee della fascia urbana, con oltre 30 vittime e migliaia di case distrutte in quartieri come Altadena, Malibu e Pacific Palisades.
L’attuale evento è parte della peggiore stagione di incendi del 2025 in California, con oltre 65 roghi attivi nello Stato in pochi giorni .
Un vasto incendio nel Nord di Los Angeles ha già costretto all’evacuazione centinaia di persone. La risposta dei vigili del fuoco e della Protezione civile è massiccia, ma le condizioni meteo ostili rappresentano un fattore di rischio costante.
Mentre si intensificano le operazioni di contenimento, resta alta la preoccupazione per la sicurezza dei residenti e la qualità dell’aria nelle prossime settimane.
Cronaca
Napoli, pistola portachiavi sul comodino: i carabinieri sequestrano un’arma miniaturizzata
A Villaricca, vicino Napoli, i carabinieri hanno scoperto una pistola portachiavi – un’arma calibro 7.65 celata tra le chiavi – insieme a un vero arsenale. Arrestato un 50enne incensurato in attesa di giudizio.
Una pistola “portachiavi” sul comodino
Nell’abitazione di un 50enne incensurato di Villaricca, in provincia di Napoli, i carabinieri della sezione operativa di Giugliano hanno sequestrato una pistola portachiavi calibro 7.65, un minuscolo dispositivo con anellino simile a un telecomando, progettato per essere tenuto insieme alle chiavi di casa. Il meccanismo consente di sparare due proiettili premendo pulsanti sul dorso dell’arma .
Un arsenale inaspettato
L’allarme è scattato durante una perquisizione in seguito a informazioni su attività illecite. Oltre alla pistola portachiavi, i militari hanno rinvenuto altri quattro fucili da caccia, una pistola Walther e 57 cartucce di vario calibro. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione di armi clandestine, e ora si trova in carcere in attesa del processo .
Caratteristiche dell’arma miniaturizzata
- Dimensioni ridotte (tascabile, palmare), mimetica grazie all’anellino portachiavi.
- Dotata di due cartucce calibro 7.65 inserite all’interno, pronte a essere esplose.
- Funzionamento semplice: due bottoni sul dorso azionano lo scatto .
Implicazioni e allarmi
Il sequestro desta preoccupazione: armi così micidiali e inusuali sono difficili da individuare e possono facilmente passare inosservate, sollevando timori sulla diffusione di armi clandestine miniaturizzate e sulla loro potenziale capacità di essere trasportate senza destare sospetti .
L’importanza del controllo e delle indagini
L’operazione evidenzia la vigilanza dei carabinieri sul territorio e l’efficacia dei controlli anche in case di incensurati. Arresti come questo aiutano a limitare la circolazione di armi illegali e rafforzano la pressione sulle reti criminali che le utilizzano o vendono illegalmente.
Il ritrovamento di una pistola portachiavi sul comodino e di un vero arsenale domestico permette di riflettere sul fenomeno crescente delle armi periferiche e difficili da rilevare. L’arresto del 50enne a Villaricca è stato possibile grazie alla tempestività delle forze dell’ordine, che ora impegnano gli inquirenti nell’indagine sulle origini dell’arma e sui motivi del possesso. Un altro passo avanti nella lotta alle armi clandestine in Campania.
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