Cronaca
Traffico di migranti: 25 arresti a Reggio Calabria nell’Operazione “Medusa”
Una vasta operazione internazionale, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha portato all’arresto di 25 persone coinvolte in un’organizzazione che trafficava migranti lungo la rotta del Mediterraneo orientale. Complessivamente risultano indagati 68 soggetti, tra arrestati e persone denunciate, appartenenti a quattro cellule operative di una rete ramificata e ben strutturata.
Una rotta da Turchia a Reggio
L’indagine, avviata nel 2019 e diretta dalla Procura di Reggio Calabria con il supporto della Direzione nazionale antimafia, ha ricostruito oltre 30 sbarchi avvenuti tra il 2017 e il 2022. Circa 2.000 migranti, provenienti da paesi come Afghanistan, Pakistan, Iran, Siria e curdistan, sono giunti sulle coste calabresi tramite barche a vela sovraffollate.
Un giro d’affari da 10 milioni di euro
Grazie all’analisi di transazioni internazionali, è stato stimato un business illecito da circa 10 milioni di euro, nel quale sono stati sequestrati 3,3 milioni di euro tra conti bancari e operazioni di money transfer via Hawala .
Identità e ruoli nel network
L’organizzazione comprendeva scafisti e leader provenienti da Georgia, Ucraina, Moldavia e Turchia, oltre a broker presenti nei porti turchi. È stato accertato un controllo capillare su tutte le fasi del traffico: dall’imbarco in Turchia allo sbarco su barche a vela dirette verso Roccella Jonica e altre località calabresiquotidiano.net+5repubblica.it+5strettoweb.com+5.
Collaborazione interforze
L’operazione “Medusa” è stata condotta grazie alla partnership tra la Dda, la Polizia (Sco e Squadra Mobile di Reggio Calabria), Europol, Interpol, Eurojust e la cooperazione internazionale tra forze di polizia.
Prossimi passi
Il Procuratore Giuseppe Lombardo terrà una conferenza stampa oggi alle 10:30 presso la Questura di Reggio Calabria, illustrando dettagli su indagini, sequestri e possibili sviluppi. La magistratura sta ora valutando eventuali ulteriori perquisizioni e sequestri.
Cronaca
Terracina, crolla il tetto di un ristorante: morta la sommelier di 30 anni, una decina i feriti
Ieri sera, attorno alle 22,00 a Terracina, in provincia di Latina, probabilmente a causa del forte vento, è crollato il tetto del ristorante “Essenza” in via Cavour. A causa del crollo è morta una sommelier di 30 anni e una decina di persone risultano ferite, tre delle quali, in prognosi riservata.
-Foto IPA Agency-
Cronaca
Incendio a Porta Palazzo: salvata un’anziana, palazzina evacuata in corso Giulio Cesare
di Umberto Zollo
Momenti di paura e concitazione oggi, mercoledì 9 luglio, in corso Giulio Cesare 9, nel cuore di Porta Palazzo, dove un violento incendio ha devastato un appartamento al primo piano di una palazzina d’angolo con via Andreis.
L’allarme è scattato attorno alle 15:25, quando un’improvvisa colonna di fumo denso e acre ha iniziato ad avvolgere la facciata dell’edificio, seminando il panico tra i residenti e i passanti. Le fiamme, partite dall’interno di un alloggio, hanno rapidamente interessato anche i piani superiori, rendendo necessaria l’evacuazione immediata dell’intero stabile.
A rendere ancora più drammatica la scena, il salvataggio di una anziana donna – sulla settantina – che si trovava nell’alloggio in fiamme. Secondo le testimonianze, tre giovani condomini, notando il fumo fuoriuscire dall’abitazione, sono intervenuti senza esitare. Uno di loro è riuscito ad accedere all’alloggio passando dalla finestra dell’appartamento accanto. All’interno ha trovato la donna priva di sensi, stordita dal fumo. Non riuscendo a portarla fuori da solo, ha atteso che gli altri due riuscissero a sfondare la porta d’ingresso. Insieme, i tre ragazzi hanno sollevato l’anziana e l’hanno trascinata all’esterno, mettendola in salvo pochi istanti prima che le fiamme si propagassero ulteriormente.
La donna è stata affidata ai sanitari del 118 e trasportata in ospedale per accertamenti. Le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. Altre due persone sono state accompagnate in ospedale in via precauzionale per lievi sintomi da inalazione di fumo.
Sul posto sono intervenute numerose squadre dei Vigili del Fuoco, con l’ausilio di autoscale Magirus (42 metri di altezza), autopompe Iveco e mezzi specializzati per lo smassamento. Le immagini documentano l’utilizzo dell’autoscala a cestello per raggiungere i piani superiori dell’edificio, ancora avvolti dal fumo, e verificare l’eventuale presenza di altri occupanti.
Presente anche la Polizia di Stato, che ha isolato l’area bloccando la circolazione, e pattuglie dell’Esercito e della Polizia Locale a supporto delle operazioni di evacuazione e sicurezza. Terminate le operazioni di spegnimento, i Vigili del Fuoco sono rimasti sul posto per le delicate operazioni di smassamento e messa in sicurezza della struttura, gravemente danneggiata. Le cause del rogo sono attualmente in fase di accertamento.
Cronaca
Traffico di droga, estradato dagli Emirati Arabi latitante albanese
La Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia, nell’ambito della complessa attività investigativa antidroga, lo scorso 4 luglio ha arrestato uno dei presunti responsabili che in quel momento era latitante.
In particolare, il 44enne di origine albanese accusato di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e traffico di stupefacenti in concorso, è rientrato in Italia, atterrato presso l’aeroporto di Fiumicino, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
Ricostruita la fuga dell’uomo verso l’estero, veniva immediatamente attivato il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale e l’Esperto per la Sicurezza di stanza ad Abu Dhabi (EAU).
La collaborazione tra autorità italiane ed emiratine ha condotto, nel febbraio di quest’anno, all’arresto, a cura della Polizia di Dubai (EAU), del latitante, che viveva per l’appunto nella nota località degli Emirati. L’uomo era ricercato da quasi un anno da quando, nel 2024, era stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dal GIP bresciano.
All’arrivo sul territorio italiano, dopo le formalità di rito, il latitante è stato condotto in carcere, a disposizione della Procura competente.
– Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –
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