Attualità
Superbonus, la truffa che coinvolge 3.000 cantieri: soldi spariti e lavori fermi
Il Superbonus, celebre agevolazione fiscale che ha rivoluzionato il panorama delle ristrutturazioni edilizie in Italia, sta continuando a fare parlare di sé, nonostante la sua fine ufficiale. Se, da un lato, la misura è stata al centro di critiche per il suo impatto sui conti dello Stato, dall’altro sta generando un numero crescente di disagi per cittadini e professionisti, soprattutto per via dei cantieri fermi e dei soldi spariti.
Una delle aziende maggiormente citate nelle polemiche online è la Marco Matteoni Group Srl, una società romana che avrebbe gestito migliaia di progetti legati al Superbonus, sarebbero stati coinvolti ben 3.000 cantieri da nord a sud del Paese, con un valore complessivo che si aggira intorno ai 1,5 miliardi di euro. Ma i lavori non sono mai partiti e i soldi sono spariti nel nulla. Molti utenti online hanno denunciato di aver versato somme per lavori che non sono mai iniziati, con una comunicazione quasi nulla da parte dell’azienda: “Non rispondono alle Pec. Non trovo un loro numero telefonico”, scrivono numerosi clienti sui forum e sui social, lamentando il mancato avvio dei lavori e la totale mancanza di trasparenza.
Le testimonianze più allarmanti parlano di importi incassati per lavori su interi condominio, ma i cantieri sono rimasti fermi e gli utenti non sono riusciti a mettersi in contatto con l’azienda. Alcuni utenti descrivono un contesto in cui, dopo aver ricevuto rassicurazioni sullo stato di avanzamento dei lavori, le comunicazioni si sono interrotte e i soldi sono andati persi. Si parla di importi significativi, tra i 100.000 e i 200.000 euro per ciascun condominio, con circa 3.000 progetti che non sono mai decollati.
Il titolare della Marco Matteoni Group, Marco Matteoni, ha risposto alle accuse dichiarando di essere stato a sua volta truffato. Secondo quanto dichiarato, Matteoni sarebbe stato vittima di una truffa ben organizzata, con una rete che coinvolge anche soggetti con legami internazionali. Si parla di una donna di 77 anni con connessioni in Svizzera, Lussemburgo e Irlanda, ma al momento i contorni della vicenda rimangono poco chiari. Nonostante ciò, è evidente che molte persone hanno perso ingenti somme di denaro in questa intricata storia che ruota attorno ai crediti edilizi legati al Superbonus.
L’inchiesta, che sta cercando di fare luce su quanto accaduto, ha messo in evidenza le difficoltà che stanno affrontando i cittadini, le imprese e i professionisti che avevano riposto fiducia nel sistema del Superbonus. I cantieri fermi, i soldi spariti e la difficoltà di rintracciare chi è responsabile della gestione di questi fondi sono solo alcuni degli aspetti critici che stanno minando la fiducia nelle misure di agevolazione fiscale.
Nonostante la fine ufficiale del Superbonus, il suo impatto continua a far discutere, sollevando interrogativi sul futuro delle agevolazioni fiscali e sulla necessità di maggiori controlli e trasparenza nella gestione di fondi pubblici destinati a ristrutturazioni edilizie. Il caso della Marco Matteoni Group è solo la punta dell’iceberg di una vicenda che potrebbe rivelarsi molto più complessa di quanto immaginato inizialmente.
Attualità
Bosio riconfermato presidente del Centro Sportivo Italiano
Vittorio Bosio è stato riconfermato presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano. La guida dell’Associazione per il quadriennio olimpico 2024-2028 gli è stata riconosciuta dall’Assemblea nazionale elettiva del CSI, tenutasi ad Assisi. Il bergamasco Bosio – 73 anni, al terzo mandato da presidente del CSI, dopo l’elezione del 2016 avvenuta a Campi Bisenzio e quella on line del 7 marzo 2021 a Bergamo – ha raccolto 10.590 voti sui 10.901 attribuiti ai 122 delegati votanti, con la percentuale del 97,15%. Dalle urne è fuoriuscito anche il rinnovamento dell’organo di governo associativo, il Consiglio Nazionale del CSI, che dopo essersi insediato ha nominato i componenti della Presidenza Nazionale e i Coordinatori di Area. Nominati vicepresidenti nazionali, come vicario Andrea De David (CSI Bologna) e Marco Calogiuri (CSI Lecce). Nell’anno del Giubileo, la speranza immaginata dal numero uno ciessino è quella che scaturisce dallo stesso tema assembleare “Protagonisti del domani”. «Per garantire futuro occorrono responsabilità crescenti sulla scia delle nuove normative. Serve una formazione che sostenga i dirigenti sotto molteplici aspetti: la visione cristiana dello sport e dell’uomo; le competenze e le conoscenze per essere protagonisti nello scenario sportivo; la motivazione per promuovere il bene comune. Si tratta di elementi a cui non possiamo rinunciare e che appartengono all’identità del CSI». Significativo il passaggio chiave quello sull’essere Associazione. «Siamo nati come Associazione e lo siamo ancora. Dobbiamo dare al CSI la possibilità di avere tutti gli strumenti utili, consentendoci di poter testimoniare i valori dell’accoglienza, dell’inclusione, della solidarietà, in tutti i settori strategici». Quindi, fresco della rielezione, Bosio ha annunciato alla platea dei delegati territoriali la prima importantissima data da segnare nel calendario associativo: sabato 4 ottobre, quando presso l’Auditorium Conciliazione, di fronte alla sede storica della Presidenza Nazionale del Csi, a due passi dal Vaticano si celebreranno i festeggiamenti degli 80 anni di vita del CSI. Il dibattito associativo nel corso dell’Assemblea ha visto ben 30 interventi da parte dei dirigenti accreditati presenti alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. «Lo sport fa parte della Chiesa, anima la Chiesa e la Chiesa deve abitare lo sport – lo spunto dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Luca Meacci – chi vive l’esperienza sportiva come il Centro Sportivo Italiano e la Chiesa il valore dello sport come occasione educativa, come spazio, come tempo in cui ragazzi, bambini e persone anche meno giovani vivono l’esperienza sportiva da protagonisti mettendoci tanta passione ed è proprio in quel contesto lì che è possibile educare ma è possibile anche annunciare il Vangelo».
– foto ufficio stampa CSI –
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Tajani “Al Consiglio Affari Esteri ribadirò l’importanza di mantenere l’unità atlantica”
Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà in missione domani a Bruxelles dove prenderà parte al Consiglio Affari Esteri e alla IX Conferenza internazionale sul sostegno alla Siria. Lo comunica la Farnesina.
Alla riunione dei Ministri degli Esteri, verrà innanzitutto dato spazio alla guerra in Ucraina e alle prospettive per arrivare ad una pace giusta, grazie anche alla recente iniziativa americana. La riunione proseguirà poi con un’ampia discussione sulla situazione in Medio Oriente, dedicando una specifica attenzione alla situazione in Siria ed Iran. I Ministri avranno quindi uno scambio sulle prospettive delle relazioni transatlantiche e della sicurezza europea, anche in vista della successiva discussione al Consiglio europeo.
“Al Consiglio affari esteri ribadirò l’importanza del mantenimento dell’unità transatlantica. Come confermato dalla riunione dei Ministri degli esteri G7 in Canada, il coordinamento tra alleati rimane un elemento essenziale per affrontare le numerose sfide internazionali, a partire dagli sforzi per arrivare ad una pace giusta in Ucraina”, ha indicato il Ministro Tajani.
Tajani prenderà quindi parte alla IX Conferenza internazionale per il sostegno alla Siria, a testimonianza del forte impegno italiano per accompagnare il processo di transizione e riconciliazione. Nel corso della riunione, Tajani confermerà la disponibilità da parte dell’Italia ad intervenire per sostenere e ripristinare, assieme ai partner, i settori critici del Paese così da alleviare i bisogni della popolazione civile.
– foto IPA Agency –
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Libano, due militanti di Hezbollah uccisi dalle forze armate israeliane
Le forze armate israeliane hanno reso noto di avere ucciso due militanti di Hezbollah nel sud del Libano. Secondo quanto riferito, i due erano agenti di osservazione e avevano il compito di dirigere operazioni terroristiche nelle aree di Yatar e Mis al-Jabal, nel Libano meridionale. “Le attività di questi terroristi costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”, sottolinea l’Idf.
– foto IPA Agency –
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